lunedì 6 ottobre 2014

# The Listography Project

Listography #12: Your Crushes



Le mie cotte. 

Bella questa lista. Bella e complicata, perché il confine fra cotta e amore, nel mio caso, è sempre stato sottilissimo e labile. Se vogliamo essere assolutamente letterali, infatti, io non ho mai avuto “cotte”, tranne nel caso di Oliver Hutton, Lupin III, Rick Astley e Kirk Cameron. : ) 

Fin da piccolissima io ho amato, non potevo limitarmi ad avere una misera “cotta”. Certo, col senno di poi – di cui si sa, son piene le fosse – mi rendo conto che alcune, in effetti, sono state cotte tipiche dell’infanzia barra adolescenza, ma all’epoca, nell’istante in cui le vivevo, erano amori veri, a partire dalla primissima volta in cui provai qualcosa per un compagno delle elementari, tale Igor. Ciao Igor, se mi stai leggendo, cosa probabile visto che siamo ancora in contatto : )
L’immagine che ho di lui è un bimbetto moro, occhi scuri, capelli leggermente lunghi, voce un po’ roca, sempre sorridente, con una maglietta a righe colorate orizzontali e pantaloncini neri corti. Igor era gentile con me e per questo mi piaceva. I maschi della mia classe, devo dire, erano tutti molto più gentili con me, rispetto alle mie compagne. Alcune di loro erano proprio cattive. Ricordo che un giorno, credo per il mio compleanno, forse in seconda o terza elementare, mi regalò un pupazzetto buffo con le manine che facevano presa come una pinza. Se mi sta leggendo qualche over trentenne, magari se lo ricorda, era la Superbanana. Questa qua:



Beh, ce l’ho ancora : )

Una delle mie compagne bulle, quella più cattiva con me, mi aveva presa di mira e mi trattava sempre male, prendendomi continuamente in giro perché non ero abbiente e per mille altri motivi idioti; arrivai al punto di piangere tutti i giorni e non voler più andare a scuola per non dover subire le sue angherie. Mio papà mi tenne a casa per un po’ e un giorno, inaspettatamente, mi telefonò proprio Igor, per sapere come mai non andassi più a scuola. Non so se fu una sua idea o se la maestra gli chiese di farlo perché a conoscenza del mio debole per lui (decisamente più plausibile), ma funzionò e tornai a scuola. 

La seconda cotta è stata alle medie. Tale Federico. Qua il problema fu che la stessa cotta se l’era presa anche la mia migliore amica. Peccato che lei fosse alta, magra, castana, occhi azzurri e culo a mandolino mentre io un’insulso bagaglio basso e castano. Evviva l’autostima. Beh, non ci vuole un genio a capire cosa accadde dopo. 

La terza è stata da adulta. Lì per lì l’ho scambiata per un innamoramento proprio folle, ma col tempo ci ho ragionato tanto e bene rendendomi conto che si è trattato di una banale cotta. Psicologicamente stavo passando un periodo davvero pessimo e avevo evidentemente bisogno di qualcosa in cui credere. Qualcuno in cui riversare l’amore che non potevo riversare altrove. Si trattava di un bisogno, una necessità. Non era affatto vero amore quello che ho provato per Roberto e per fortuna non è stato corrisposto. Oggi mi capita di rileggere pagine del mio vecchio diario dove parlo di lui ed è sconvolgente chiedersi “Come ho fatto a provare queste cose?! E’ completamente assurdo”. Sono felice che non abbia ricambiato i miei sentimenti, perché ora mi rendo conto che lo avrei preso in giro, esattamente come stavo prendendo in giro me.

Credo che la mia lista sia finita qua. Le altre persone che hanno costellato la mia vita, le ho amate. Dalla prima all’ultima, che non per niente ho sposato. 

2 commenti:

  1. Mi piace il fatto che tu abbia diviso tra tra cotte/amori e amori veri :)

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  2. Beh, la lista chiedeva esplicitamente cotte. Non amore. E' stato facile :)

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