Vi ricordate che la sottoscritta, un paio di mesi fa, precisamente il giorno prima di San Valentino, ha deciso di regalare un albero a suo marito, per i primi 10 anni insieme?
Ebbene, questa mia idea è stata talmente apprezzata dai miei suoceri, che hanno voluto imitarmi e sabato 19 marzo -ovvero la vigilia del primo giorno di primavera, che quest'anno è caduta il 20-, sempre grazie alla Fondazione Villa Ghigi, hanno piantato un ciliegio per i loro 42 anni di matrimonio e, in generale, per simboleggiare la famiglia.
Nel primo pomeriggio, attorno alle 15, ci siamo incontrati col direttore della Fondazione e la sua collega per mettere a dimora questo giovane ciliegio nel Parco della Villa. E' stata una giornata strepitosa, con un sole incredibile, circa 20 gradi e il cielo di un azzurro intensissimo. Il ciliegio è stato messo a dimora in un punto panoramico davvero suggestivo e che potete vedere nella foto all'inizio del post. Dalla cima di quel colle si vede una grande fetta di Bologna e l’albero fa parte di un filare che crescerà forte e rigoglioso, regalando col tempo una lunga scia d’ombra a chi passeggerà su quel vialetto delizioso.
Per l’occasione, il Direttore ci ha letto un passo di una ballata inglese molto famosa, risalente al medioevo, che ci ha strappato più di un sorriso. Si chiama Cherry Tree Carol.
Ve ne riporto qua un pezzettino, in una delle sue tante versioni (ce n’è una di Branduardi e una persino di Sting), perché merita!
Giuseppe e Maria camminavano lungo un bel frutteto
Videro bacche e ciliegie bellissime.
Videro bacche e ciliegie bellissime.
Poi Maria, così docile e gentile, chiese un favore:
"Prendimi una ciliegia perché io ho un bambino!"
Rispose Giuseppe con parole scortesi:
"Fa raccogliere una ciliegia al padre di questo bambino!"
Rispose Giuseppe con parole scortesi:
"Fa raccogliere una ciliegia al padre di questo bambino!"
Allora chiese il bimbo nel grembo della madre:
"Prostrati, tu grande albero, e danne un po’ a mia madre!"
Allora il ciliegio si prostrò fino alla mano di sua madre.
Poi lei si lamentò: "Vedi Giuseppe, ho ciliegie a comando!"
"Prostrati, tu grande albero, e danne un po’ a mia madre!"
Allora il ciliegio si prostrò fino alla mano di sua madre.
Poi lei si lamentò: "Vedi Giuseppe, ho ciliegie a comando!"
Il ciliegio! |
Un albero per te
Concluse le piantagioni di alberi donati al parco; riprenderanno a novembre!
Il primo albero, un kaki, è stato piantato il 26 novembre dello scorso anno da un giovane abruzzese che vive a Bologna e ha fatto da apripista, scoprendo questa opportunità nel nostro sito prima che avessimo fatto qualcosa per comunicarla. Poi, dopo le feste, è stato un susseguirsi di telefonate, email, passaparola, incontri con persone contente di accogliere il nostro invito e con le quali abbiamo discusso piacevolmente della specie arborea da scegliere, della posizione, di altri dettagli. Ci sono stati articoli sulla stampa e interviste alla radio e in TV; l’informazione è girata nei social network.
Per farla breve, anche se la stagione cominciava a essere avanzata, abbiamo messo a dimora già una trentina di piante, insieme agli addetti alla manutenzione del parco e alle persone che le hanno donate: 6 ciliegi, 3 roverelle, 3 cerri, 3 mandorli, 3 ginepri, 2 melograni, un kaki, un albero di Giuda, una farnia, un cotogno, un pero corvino, un pesco, un sorbo domestico, un nespolo e un gelso bianco.
I nomi dei donatori e le belle motivazioni di ognuno si possono leggere nell’apposita sezione del nostro sito.
Quello che possiamo aggiungere è che, per noi, le piantagioni di Un albero per te sono state un’esperienza umana non comune, che ci ha ogni volta arricchito, emozionato e commosso per la sensibilità e i sentimenti profondi che abbiamo percepito. Insieme ai donatori ci siamo inventati una piccola, sobria cerimonia, nella quale si assisteva alla piantagione, si raccontava qualcosa della specie botanica, delle sue caratteristiche e della sua storia e si leggeva qualche testo letterario in cui comparivano le singole specie (dal Cantico dei Cantici, in cui ricorre il melograno, sino ai poeti del Novecento, spaziando dall’Europa all’Asia e all’America).
La cosa più importante, tuttavia, è che tutti quelli che hanno compiuto questo gesto ora hanno il loro albero nel parco, che è anche un nuovo albero per tutti i frequentatori. In molti casi gli esemplari sono già fioriti o hanno messo le foglie. Come ci siamo impegnati a fare, seguiremo queste giovani piante, che per noi sono un po’ più speciali di tutte le altre, con la cura che meritano. In un paio di mesi il parco si è così arricchito di un filare di alberi da frutto nella parte alta e di altre piante in vari punti scelti con competenza e partecipazione.
E di tanti nuovi amici, crediamo.
Abbiamo già una lista di piante da mettere a dimora nel prossimo inverno e nuove richieste continuano ad arrivare.
Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno donato un albero e a quelli che hanno già pensato e stanno pensando di farlo.