Eccoci arrivati all'ottavo gioco Frogwares dedicato al più grande consulente investigativo di tutti i tempi: Sherlock Holmes.
The Devil's Daughter, ovvero la figlia del Diavolo (che per comodità chiamerò TDD), è il secondo capitolo sviluppato con l'ausilio dell'Unreal Engine 3, ed è composto da 5 casi distinti fra loro, questa volta legati soltanto da un sottilissimo filo comune che non vi svelerò.
Il primo capitolo sviluppato con la stessa tecnologia, è Crimes and Punishments (che chiamerò CP), il quale era composto da 6 casi singoli non connessi fra di loro. Se vi siete persi la mia recensione, fate un clic qua.
Due anni dopo l'uscita di CP (che personalmente ho apprezzato, malgrado alcuni difetti) ho finalmente messo le mani su quest'ultimo gioco (uscito il 10 giugno appena trascorso) e avendolo finito proprio pochi giorni fa, posso permettermi di parlarvene un pochino finché ho fresco nella memoria tutto quanto.
Proprio perché viene usato nuovamente l'Unreal Engine 3, TDD ricalca le orme del suo predecessore non solo graficamente, ma anche nelle meccaniche di gioco molto simili. L'unica cosa palesemente variata è l'aspetto dei nostri due eroi. Sia Holmes che Watson hanno visi diversi, decisamente più affascinanti dei precedenti, nonché più giovanili.
Dall'introduzione, possiamo capire che il nostro Sherlock è in pericolo.
Lo vediamo correre a perdifiato in una foresta, inseguito come in una caccia alla volpe da un uomo armato di fucile, il quale, a un certo punto, sembra riuscire a colpirlo. Con la visione del corpo di Sherlock che crolla al suolo a faccia in giù, torniamo in un flash back a 48 ore prima, proprio all'inizio del nostro primo caso.
Come spesso accade nella vita di Sherlock Holmes, siamo stesi sul divano di Baker Street, preda della noia, in compagnia del fidato amico dottor Watson. Un John Watson che, lasciatemelo dire, stavolta è molto più figo di Holmes. Ho il sospetto che per il viso sia stato preso spunto dal bel Jude Law, che per altro ha interpretato proprio il fedele compagno di Sherlock nella versione cinematografica di Guy Ritchie del 2009, insieme a quell'altro pezzo di gnocco di Robert Downey Jr.
Ditemi, si capisce che a scrivere questa recensione è una donna? :D
Il Watson di The Devil's Daughter |
Il Watson di Jude Law |
Devo dire che rispetto a quel che ci è stato fatto vedere nel teaser trailer (da non confondere con il launch trailer), la storia è molto meno "paranormale" di quanto mi aspettassi. Penso che la cosa abbia tratto in inganno molti giocatori, me compresa. La prima volta che l'ho visto, a causa di alcune similitudini abbastanza palesi, la mia mente è volata dritta a Silent Hill. Le atmosfere horror permeate d'oscurità, l'evanescente figura di una bambina che Sherlock insegue invano negli spettrali e tenebrosi vicoli di Londra, la presenza di una sorta di realtà parallela somigliante a un incubo e una donna inquietante di pizzo nero vestita, che sembra rappresentare il Male, me lo hanno ricordato. Ammetterete che il parallelismo viene spontaneo.
Epperò, cari i miei videogiocatori seriali, Silent Hill non c'entra niente e a dirla tutta, nemmeno TTD c'entra qualcosa con il suo stesso trailer :)
Sì ok c'è la bambina, sì ok c'è quella misteriosa donna, ma no, niente paranormale, niente horror (non più del solito, quanto meno) e niente realtà parallele.
Come dite? E' Sherlock Holmes, da uno scettico come lui cosa ti aspettavi?
Avete ragione, nelle storie di Sherlock c'è la stessa quantità di paranormale che troviamo in Scooby Doo, ma questo trailer in particolare, parla molto chiaro. Giudicate voi stessi:
Torniamo a noi. Come ho detto siamo sul divano di casa nostra al 221\b di Baker Street, in compagnia del dottor Watson intento ad attizzare il fuoco nel camino, quando giunge a farci visita la signorina Alice, la nuova e affascinante vicina di casa, insieme a un ragazzino sconvolto e infreddolito che per errore ha bussato alla sua porta al posto di quella di Holmes. Il bambino sarà il nostro primo caso. Suo padre è scomparso e noi, mossi a pietà, lo aiuteremo a ritrovarlo.
Il caso successivo invece, riguarderà un omicidio sul campo di bocce di un circolo piuttosto famoso di Londra di cui facciamo parte, subito dopo un torneo nel quale disputeremo anche noi, nelle vesti di Holmes.
-Un mini-gioco buttato lì, che ho trovato abbastanza divertente.-
Una maledizione lanciata dal misterioso popolo Maya e una statua che sembra aver preso vita, faranno da protagoniste a questa seconda storia.
Nel terzo caso faremo la conoscenza di un supponente attore americano che verrà a stare da noi qualche giorno al fine di studiarci, visto che dovrà interpretare proprio Sherlock in un'importante produzione teatrale. Peccato che proprio durante la prima notte in sua compagnia, qualcuno cerchi di far saltare in aria il nostro appartamento e di ucciderci.
Un bruttissimo incidente stradale fra carrozze, (che prevederà anche una simpatica sezione arcade a tempo) e la banca di Londra svaligiata, ci faranno invece scervellare non poco nel quarto caso. Incidente e furto sono collegati oppure no?
L'ultima indagine infine, ci riguarderà da vicino; oserei dire molto vicino. Nostra figlia adottiva, ovvero Katelyn, scomparirà misteriosamente. Saremo in grado di scoprire dove sia finita e cosa le è successo?
Ovviamente non aggiungo altro, per non fare spoiler.
"Sono un investigatore io, non Nathan Drake!"
Sarebbero stati anche momenti altamente goderecci, se avessero realizzato meglio la meccanica di gioco che ahimè, lascia a desiderare parecchio.
Un altro punto sul quale Frogwares ha voluto puntare è l'umanità di Holmes che quasi sempre, anche negli stessi romanzi di Conan Doyle, rimane nascosta dietro la scorza algida dell'investigatore sempre così calcolatore e razionale, manco fosse un vulcaniano.
Sarebbe quindi stata una bellissima idea, una gradevole svolta, vedere uno Sherlock emotivo e passionale, ma anche qua, secondo me, gli sviluppatori non hanno colto nel segno, regalandoci un finale troppo frettoloso e poco immersivo che non ci dà il tempo di empatizzare con i sentimenti di Holmes o di metabolizzare i tragici avvenimenti che lo hanno visto coinvolto.
La caratterizzazione dei personaggi comprimari, come sempre è ben fatta, ma meno quella delle persone molto vicine a Sherlock (con una lodevole eccezione per il buon dottor Watson).
Per quanto riguarda le perks di Sherlock, possiamo dire che rispetto al precedente capitolo ci sono poche variazioni. Anche qua potremo "fermare il tempo", studiando il nostro sospettato e traendo alcune conclusioni che però potrebbero anche essere sbagliate. Inoltre, questo tipo di osservazione accurata stavolta è a tempo, perciò bisognerà sbrigarsi a notare tutto il possibile, prima possibile, altrimenti rischieremo di eseguire un interrogatorio non proprio perfetto.
-Sottolineo però che io ho giocato a difficoltà massima, non so sinceramente dirvi se in modalità facile, la cosa sia sempre a tempo oppure no.-
La fervida immaginazione del nostro geniale eroe, ci permetterà di ricostruire alcuni eventi del passato in un ordine logico e cronologico (e anche di prevedere alcuni eventi futuri). Questa peculiarità, devo dire, l'ho trovata ben realizzata e godibile. Inoltre, in questi particolari momenti, la regia è molto ben curata e potremo godere di alcune belle scene in slow motion che renderanno giustizia al fascino di Sherlock Holmes.
Al termine di ogni caso, come nel precedente capitolo, potremo decidere i diversi destini dei sospettati, accusandoli o assolvendoli magari adducendo instabilità mentali. Giungeremo alle nostre conclusioni, con la stessa modalità del precedente capitolo, ovvero utilizzando una specie di interfaccia "neurale" nella quale potremo collegare indizi, prove e deduzioni.
Non avremo a disposizione un vero inventario, poiché ogni oggetto verrà utilizzato dal nostro protagonista immediatamente. Al contrario avremo un taccuino, nel quale verranno appuntati dialoghi, prove, location sulla mappa di Londra e i sospettati che avremo avuto modo di studiare da vicino.
I luoghi dove andremo a investigare e le stesse vie di Londra, sono realizzate davvero molto bene e sarà molto immersivo camminare per strada guardandoci attorno in ogni direzione. Peccato soltanto che queste location siano decisamente limitate. Anche le musiche sono come sempre ben fatte, così come il doppiaggio inglese.
Bene, per concludere vi consiglio caldamente questo nuovo capitolo Frogwares dedicato al più grande investigatore di tutti i tempi e se non siete ancora del tutto convinti, sappiate che non giocarlo significa perdersi un siparietto meraviglioso che mi ha fatta cappottare dalla sedia dal ridere: Sherlock in versione prete che si improvvisa esorcista, lanciando verso il Demonio le frasi più sconclusionate, con la complicità del buon Wiggins.
Una scena memorabile, che da sola vale tutto il gioco :)