Rieccomi da voi, come promesso, con il secondo menù di Natale, questa volta 2016, quindi quello che realizzerò fra qualche giorno. A dire il vero, come nel post precedente, i menù saranno due, uno della vigilia e uno di Natale, ma quello di Natale è una sorpresa che voglio fare a mio marito, quindi non posso pubblicarlo prima del 25 Dicembre. Entrambi, come sempre, saranno gluten free.
Per ora vi racconto il menù della vigilia, chissà che non possa essere di ispirazione per qualcuno di voi :) Le dosi sono tutte per due persone.
Per ora vi racconto il menù della vigilia, chissà che non possa essere di ispirazione per qualcuno di voi :) Le dosi sono tutte per due persone.
Partiamo dall'antipasto.
Bicchiere di Emmentaler, pachino, olio al basilico e gamberone argentino al pepe nero.
Semplicissimo, velocissimo, sano e goloso.
Ingredienti:
- 80 grammi di Emmentaler
- 80 grammi di pomodorini pachino
- 2 gamberoni argentini
- Basilico
- Olio EVO
- Sale
- Pepe nero
- Ghiaccio
- Vino bianco
Tagliate il formaggio a dadini molto piccoli e mettete da parte. Lavate, asciugate e tagliate a dadini anche i pomodori pachino, unendoli poi al formaggio all'interno di un boule di vetro, eliminando il succo che il pomodoro rilascerà.
Ora preparate l'olio.
Lavate il basilico, asciugatelo e frullatelo con due grossi cubetti di ghiaccio (controllate che il vostro frullatore sia in grado di frantumare il ghiaccio, altrimenti rischiate la rottura delle lame). A questo punto aggiungete l'olio, un pizzico di sale e frullate ancora qualche secondo.
Unite l'olio al basilico alla dadolata e mescolate ancora. Riponete in frigo.
Nel frattempo cuocete i gamberoni in padella e fateli sfumare nel vino. Sia fresco che scongelato, lavatelo, eliminate la testa (se volete potete lasciare la coda a scopo decorativo) e con l'aiuto di uno stecchino l'intestino (il filetto nero che, se dimenticato, rilascia un pessimo sapore amaro). Quando il vino sarà evaporato pepatelo a dovere su entrambi i lati. Basterà qualche minuto.
Prendete dei bicchieri, possibilmente belli e riempiteli a metà con la dadolata, a quel punto poggiate il gamberone in cima.
Ingredienti:
- 100 grammi di burro (se siete intolleranti al lattosio prendete, o fate, quello chiarificato).
- 40 grammi di acciughe sotto sale o sott'olio
- 20 grammi di capperi sotto sale
Mettete il burro in una ciotola e fatelo ammorbidire. Se è troppo freddo aiutatevi a bagno maria.
Lavate le acciughe, se sono sotto sale, e privatele della lisca centrale e della testa. Asciugatele con la carta molto bene e tritatele finemente. Se le acciughe sono sott'olio, come le mie, allora asciugatele bene e tritatele.
Lavate i capperi, strizzateli e asciugateli, come avete fatto con le acciughe. A questo punto tritate anche loro finemente.
Unite i capperi e le acciughe al burro e mescolate fino a formare una crema omogenea, poi riponetela in una vaschetta chiusa e mettetela in frigo fino al momento dell'utilizzo.
Lavate le acciughe, se sono sotto sale, e privatele della lisca centrale e della testa. Asciugatele con la carta molto bene e tritatele finemente. Se le acciughe sono sott'olio, come le mie, allora asciugatele bene e tritatele.
Lavate i capperi, strizzateli e asciugateli, come avete fatto con le acciughe. A questo punto tritate anche loro finemente.
Unite i capperi e le acciughe al burro e mescolate fino a formare una crema omogenea, poi riponetela in una vaschetta chiusa e mettetela in frigo fino al momento dell'utilizzo.
Con questo burro un po' particolare, quindi, salterò i tagliolini ancora al dente in una padella insieme al salmone affumicato, pepando poi a piacere.
Passando al secondo piatto e rimanendo sul modello facile, veloce, buonissimo e di sicuro effetto, farò un cotechino al profumo di tartufo. Per mio marito, visto che a me fa ribrezzo solo il pensiero. Il cotechino lo prenderò precotto; sarò sincera, non ho tempo né dimestichezza per cucinare un cotechino da zero.
Come saprete la cottura del cotechino precotto è a prova di scemo. Si tratta di immergere la carne, ancora nella sua busta, in molta acqua bollente per una ventina di minuti (per il taglio da 250 grammi). Una volta pronto si apre, si scola, e si affetta. A quel punto lo adagerò su una crema al tartufo che, per questione di costi, ho acquistato già pronta. L'avrei fatta anche con le mie manine, ma comprare una pepita d'oro per la cena della vigilia di una sola persona mi sembrava un filo eccessivo. :)
Per me, ma anche per lui come contorno, farò delle patate alle erbe aromatiche. Vediamo di cosa si tratta:
Ingredienti:
- 300 grammi di patate di Zocca (se le trovate)
- 1 cipolla dorata piccola o, se volete fare i fighi come Cracco, 1 scalogno
- Erba cipollina
- Basilico
- Rosmarino
- Prezzemolo
- Aneto
- Sale
- Noce moscata
- Olio EVO
Lavate le erbe molto bene, asciugatele e tritatele finemente. Tritate lo scalogno (o la cipolla) e in un boule di vetro mescolate il tutto con l'olio, il sale e la noce moscata.
Lavate BENISSIMO le patate (visto che terremo la buccia), asciugatele e tagliatele a fettine sottilissime (massimo 3 millimetri).
Mettete le patate nel boule e mescolate delicatamente, ma molto bene, in modo che ogni fettina di patata si unga.
Disponetele in una teglia non molto grande e già oliata, possibilmente a raggiera e prima di infornarle aggiungete ancora un filo sottilissimo di olio Evo sulla superficie.
La cottura è in forno preriscaldato a 180 gradi, ventilato, per circa 30/40 minuti.
Volendo è possibile farle anche "al forno", inteso come a pezzettoni. Molto più classiche, insomma. In questo caso potete sbucciarle e sbollentarle qualche minuto prima di unirle alle erbe, per tenerle in forno meno tempo.
Lavate BENISSIMO le patate (visto che terremo la buccia), asciugatele e tagliatele a fettine sottilissime (massimo 3 millimetri).
Mettete le patate nel boule e mescolate delicatamente, ma molto bene, in modo che ogni fettina di patata si unga.
Disponetele in una teglia non molto grande e già oliata, possibilmente a raggiera e prima di infornarle aggiungete ancora un filo sottilissimo di olio Evo sulla superficie.
La cottura è in forno preriscaldato a 180 gradi, ventilato, per circa 30/40 minuti.
Volendo è possibile farle anche "al forno", inteso come a pezzettoni. Molto più classiche, insomma. In questo caso potete sbucciarle e sbollentarle qualche minuto prima di unirle alle erbe, per tenerle in forno meno tempo.
A questo punto dovrei raccontarvi del dolce, ma visto che è lo stesso che mio marito mangerà a Natale (quindi non posso spoilerarlo) vi racconterò il dolce che ho fatto in occasione di un altro Natale, quello del 2014. La mia personalissima cheesecake al limone.
Dovete sapere che la Cheesecake è il mio cavallo di battaglia. Sia quella da cuocere (che amo meno perché più pesante) sia quella fredda.
Nel tempo sono riuscita a semplificare sempre di più la ricetta, rendendolo un dolce molto meno calorico dell'originale americano e con pochi ma freschissimi ingredienti.
Ad esempio non uso la panna, la colla di pesce (che schifo), l'agar agar e nemmeno così tanto zucchero come vuole la ricetta. Vediamo come.
Ingredienti:
- 150 grammi di biscotti secchi gluten free al limone Sarchio (Fior di Limone)
- 60 grammi di Burro (di solito vegetale o senza lattosio)
- 250 grammi di Philadelphia classico o, se volete, Light
- 250 grammi di ricotta freschissima (non salata!)
- 50 grammi di zucchero integrale
- circa un cucchiaio di Maizena
- 2 grossi limoni BIO con le foglie! Se non li trovate enormi, prendetene 4 più piccoli.
- 1 bustina di vanillina
- Acqua
(Nella versione più maiala c'è la panna fresca e anche un vasetto di yogurt al limone, che io però non metto mai.)
Imburrate una tortiera. Meglio se di 22-24 centimetri e apribile lateralmente.
Frullate i biscotti riducendoli in polvere, mentre in un pentolino fate sciogliere a fuoco bassissimo il burro. Togliete il pentolino dal fuoco, versateci i biscotti e mescolate. Con questo impasto farinoso ricoprite il fondo della tortiera e pressate con il dorso di un cucchiaio fino a formare una base liscia che riporrete in freezer per un quarto d'ora.
Lavate, asciugate e grattugiate la buccia dei limoni, avendo cura di evitare la parte centrale più larga di uno dei due che dovrete invece affettare (servirà come decorazione). Lavate, asciugate e tenete da parte anche le bellissime foglie. Una volta ricavate le due/tre fettine sottilissime di limone, spremete il succo di entrambi in una tazza.
Nel frattempo, in un boule di vetro, versate il Philadelphia, la ricotta, lo zucchero, la bustina di vanillina, metà del succo del limone e metà della scorza grattugiata (mi raccomando di non grattugiare troppo a fondo, la parte bianca rende il gusto del limone amaro). Mescolate con un cucchiaio di legno. Quando il composto sarà bello cremoso e profumato, distribuitelo nella tortiera livellandolo con un cucchiaio e spostate il tutto in frigo.
Ora prepariamo la gelatina che, come ho detto precedentemente, io faccio solo con zucchero, succo di limone, scorza e maizena. Prendete un pentolino, meglio se antiaderente, e mettete un cucchiaio di zucchero (30 grammi) a scaldare per circa un minuto, a quel punto unite il succo di limone e mescolate, poi stemperate la maizena un poco per volta, unite la scorza del limone e con un cucchiaio di legno, a fuoco basso, non smettete MAI di mescolare. Non vi ho fornito le dosi precise di proposito perché dovrete aggiungere un poco di acqua (o altro succo di limone) e maizena a seconda di quanto il composto si rapprenderà. A un certo punto vedrete che da una consistenza completamente liquida, il composto in fretta inizierà a diventare gelatina. Una volta raggiunta la quantità e la consistenza desiderata, spegnete la fiamma e lasciate intiepidire prima di versare la gelatina sulla cheesecake.
Lasciate la torta in frigo per almeno un'ora, poi decoratela con le fettine e le foglie del limone che avevate tenuto da parte.
Ecco il risultato, che ne dite?
Per qualsiasi nozione inerente la celiachia, vi rimando
all’unico sito davvero attendibile nel quale potrete trovare risposta a ogni
vostro dubbio. Il sito dell’Associazione Italiana Celiachia, AIC. Se
però avete qualche domanda, più che altro incentrata sulla nostra esperienza
personale, scrivetemi pure.