127.0.0.Monaco di Baviera -Neuschwanstein- Giorno 11
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20 dicembre
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Cari viaggiatori, oggi torniamo a parlare di Germania
e lo facciamo visitando uno dei castelli giudicati fra i più belli del mondo.
Questo post è particolarmente complicato, sia perché mi sta molto a cuore sia perché si potrebbe scrivere un’intera enciclopedia sull'argomento e ridurre la mole di informazioni a un solo post è certamente difficile, ma ci proverò. Cominciamo? Seguitemi…
Ludwig II |
Ludwig II.
Ve l'ho presentato come Il Re Triste, il Re Folle, il Re delle Favole… ve lo ricordate, vero?
Ve l'ho presentato come Il Re Triste, il Re Folle, il Re delle Favole… ve lo ricordate, vero?
Vi ho accennato, alcuni post addietro, qualche dettaglio di questo bambino schivo,
solitario, intelligente, affascinante e diventato Re troppo presto. Aveva solo 18
anni quando salì al trono; pochi, pochissimi. Eppure Ludwig non si perse
d’animo e tentò, a modo suo, di essere un vero Re. Ci provò per il suo popolo,
per l’amore che nutriva per la sua terra e i bavaresi, ma non per brama
politica o sete di potere.
Il ragazzo, appassionato d’arte, architettura,
storia, letteratura, musica e affascinato dalla natura, aveva un sogno:
costruire rifugi per se stesso, luoghi magnifici e isolati dal mondo,
dove poter rivivere le storie e le gesta dei personaggi di cui era
profondamente innamorato, eroi di opere epiche. Rievocare i cavalieri della tavola rotonda alla ricerca del
Santo Graal. Cavalieri dal cuore puro, senza macchia, coraggiosi e indomiti al
punto da sacrificare la propria vita per uno scopo nobile.
Ludwig desiderava sfuggire dal mondo che lo circondava, si sentiva nato nell’epoca sbagliata e guerre, dispute e politica non lo interessavano, anzi lo infastidivano, gli davano il voltastomaco. Grazie al suo status di sovrano, attingendo ai fondi di famiglia (si dice mai dalle casse dello stato) Ludwig riuscì a costruire tre castelli, Linderhof e Herrenchiemsee di cui vi ho già parlato, e il meraviglioso e unico al mondo Neuschwanstein.
Ludwig desiderava sfuggire dal mondo che lo circondava, si sentiva nato nell’epoca sbagliata e guerre, dispute e politica non lo interessavano, anzi lo infastidivano, gli davano il voltastomaco. Grazie al suo status di sovrano, attingendo ai fondi di famiglia (si dice mai dalle casse dello stato) Ludwig riuscì a costruire tre castelli, Linderhof e Herrenchiemsee di cui vi ho già parlato, e il meraviglioso e unico al mondo Neuschwanstein.
Ne avrete certamente sentito parlare, visto che questo
castello ha ispirato la Disney per il suo logo e per i castelli delle sue
svariate favole (Biancaneve, Cenerentola, ecc…) e persino la serie dei
Cavalieri dello Zodiaco (Pandora).
Fin da bambino Ludwig desiderava costruire un posto
come questo e quando finalmente poté realizzare il sogno tanto agognato, nella
sua mente tutto era già pronto e disegnato. Neuschwanstein non è un
semplice castello, ma un monumento, un omaggio al genio del suo amato amico e
compositore Richard Wagner e un tempio dedicato al Santo Graal. Non è una rocca, una magione, una fortificazione,
ma un intero regno, un luogo fuori dal tempo, un posto sacro, una bolla di
pace, paradiso, bellezza, arte, Luce e Spirito, completamente distaccata dal
mondo terreno e immersa nella natura lussureggiante e selvaggia delle foreste
bavaresi.
Mettere piede a Neuschwanstein significa dimenticare concetti come spazio e tempo.
Mettere piede a Neuschwanstein significa dimenticare concetti come spazio e tempo.
Il castello si trova a sud, vicinissimo a
Hohenschwangau, di cui vi ho già parlato, nei pressi di Fussen. Il suo nome lo
si deve alla località di Schwangau (che tradotto significa Contea del Cigno).
Neuschwanstein significa invece Nuova Pietra del Cigno.
Se avete letto il mio post su Hohenschwangau, ricorderete che il vecchio nome
del castello in rovina recuperato e ricostruito dal padre di Ludwig,
Massimiliano II, era Schwanstein. Pietra del cigno.
Neuschwanstein conta la bellezza di seimila
visitatori al giorno nel periodo estivo per un totale all’anno di un milione e
quattrocentomila turisti ed è stato proposto persino per entrare a far parte delle
sette meraviglie del mondo moderno; al momento è uno dei finalisti.
Il castello si trova arroccato sul ciglio di una gola,
in cima a un costone di roccia, ai piedi del quale si trova il paese di
Schwangau. La sua posizione è particolarmente
scenografica grazie anche al vicino lago e alla presenza della foresta
tutt’attorno. Venne eretto sulle rovine di due antichi castelli già noti al
sovrano quando aveva solo tredici anni. Lo sappiamo perché Ludwig lo scrisse in
un diario personale nel 1859, cinque anni prima della sua ascesa al trono.
L’edificio, immaginato dal Sovrano, un architetto e
due scenografi, si estende per seimila metri quadrati su quattro piani e
numerose torri alte anche ottanta metri ed è dedicato al Cavaliere del Cigno di Lohengrin,
leggendaria opera ripresa da Wagner, il quale però non visitò mai il castello. La prima pietra è stata posata il 5 settembre del 1869. La
costruzione del castello diede da lavorare per circa due decenni a centinaia e
centinaia di persone, muratori, artigiani, artisti, architetti e manovali di
ogni tipo. Divenne il maggior centro d’impiego
della regione e vennero persino risarciti con una pensione i familiari dei
dipendenti deceduti per incidenti sul lavoro (si parla di una trentina di
operai in tutto). Nel 1886 il palazzo si poté definire ormai quasi concluso.
L’impressione che si ha guardando il castello, con tutte quelle torri e
pinnacoli più che altro decorativi, è che sia un naturale proseguimento delle
Alpi alle sue spalle e l’effetto scenico, vi assicuro, è davvero spettacolare.
«È mia
intenzione far ricostruire l'antica rovina del castello di Hohenschwangau,
nei pressi della gola del Pöllat, nello stile autentico delle antiche
fortezze dei cavalieri tedeschi e devo confessarVi di rallegrarmi molto
all'idea di potervi soggiornare un giorno; vi dovranno essere sistemate
numerose camere per gli ospiti, confortevoli e accoglienti, dalle quali si potrà
godere una stupenda vista sull'augusto monte del Säuling, sulle montagne del
Tirolo e sulla vasta pianura; Voi Lo conoscete bene, l'adorato ospite che
vorrei ospitarvi; il luogo è uno dei più belli che si possano trovare, sacro
e inavvicinabile, un tempio degno di Voi, divino amico, che faceste fiorire
l'unica salvezza e la vera benedizione del mondo. Vi ritroverete anche
reminiscenze dal 'Tannhäuser' e dal 'Lohengrin'; in ogni senso questo
castello sarà più bello e confortevole di quello più in basso di Hohenschwangau,
che annualmente viene dissacrato dalla prosa di mia madre; gli Dei dissacrati
si vendicheranno e si tratterranno con Noi, lassù sulle ripide cime,
allietati dall'aura del Paradiso.»
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La madre di Ludwig non era contenta delle spese pazze
del figlio e nemmeno del suo rapporto così stretto con Richard Wagner, ma
comunque fece visita a Neuschwanstein in occasione del suo
sessantesimo compleanno. Anche Ludwig visse pochissimo in questa residenza, che
era progettata più come un palcoscenico che come abitazione reale. In totale ci
trascorse soltanto 172 giorni.
Accanto al castello, nella citata Gola del Pöllat, vi
è un ponte alto novanta metri che promette ai forti di cuore, di osservarlo in
tutto il suo splendore stagliarsi contro le magnifiche Alpi bavaresi e
innalzarsi quasi a toccare il cielo.
Il ponte di Maria - Marienbrücke |
Frontalmente si ergono due torri identiche in mattoni rossi fortemente in contrasto con il resto del castello in pietra chiara e
tetto scuro. Passando sotto lo stemma
reale bavarese si entra direttamente nella corte d’onore che è disposta su due
livelli: uno strategicamente costruito per permettere una vista strepitosa sul
panorama circostante e l’altro avrebbe dovuto ospitare una cappella gotica lunga
novanta metri che però non è mai stata costruita, rimanendo solo un progetto
del quale si può ammirarne la planimetria a grandezza naturale riprodotta a
terra con mattonelle bianche.
La struttura che unisce i due livelli della corte
d’onore è la Torre Rettangolare, dietro la quale si trovano la Casa dei
Cavalieri e la Dimora delle Dame. Entrambe le strutture riprendono le forme del
Castello di Antwerp che compare nel primo atto del Lohengrin di
Wagner. L'intero complesso è sormontato da miriade di pinnacoli e camini
ornamentali, mentre il fronte sul cortile d'onore presenta due splendidi
affreschi con la scena di San Giorgio nell'atto di uccidere il drago.
Una volta terminato completamente, il castello avrebbe
dovuto ospitare più di duecento stanze, ma alla morte del Re, soltanto una
quindicina erano già state finite. Le stanze private del Sovrano sono otto e
occupano il terzo piano, mentre il quarto è quasi completamente occupato dalla
Sala dei Cantori. Malgrado l’aspetto fiabesco e antico, il castello era
dotato di tutti comfort disponibili all’epoca, come un sistema di riscaldamento
centralizzato, una linea telefonica (una delle prime di tutta la Germania), un sofisticatissimo sistema di
campanelli per richiamare la servitù che funzionava con una batteria a secco, bagni con acqua corrente calda e fredda e addirittura
scarichi automatici.
Sala del Trono |
L’unica sala non decorata con motivi tratti dalle
opere di Wagner è la Sala del Trono (venti metri per dodici). Un grande salone
vuoto (al momento della morte prematura del sovrano, il trono non era ancora
pronto), alto tredici metri, in stile bizantino che ricorda volutamente una
cappella palatina, poiché per Ludwig la regalità era strettamente connessa alla
religione, allo spirito e alla devozione. Sontuose dorature l'adornano e una cupola azzurra tempestata di stelle fa da tetto all'abside di marmo bianco di Carrara dove doveva risiedere il trono, mentre le decorazioni del pavimento rappresentano piante e animali in netto contrasto con la volta celeste.
L'atrio inferiore è affrescato con scene tratte dalla saga di Sigurd dell'Edda che in molti punti corrisponde alla saga di Sigfrido nella canzone dei Nibelunghi. Come molti dei cicli pittorici di questo castello, anche in questo caso il messaggio è molto chiaro: l'amore vero non lo si può raggiungere in terra, dove i sentimenti sono contrastanti e inquinati da pregiudizi ed emozioni negative, ma al contrario, lo si può raggiungere nell'aldilà in forma totalmente spirituale.
Ricordate la Grotta di Venere di Linderhof? Anche se molto diversa dalla precedente, la grotta di Neuschwanstein è un’installazione molto realistica con tanto di stalattiti e
stalagmiti e persino una cascata con giochi di luce colorata. Adiacente alla Grotta c'è il Giardino d'inverno. Accedere in questi due ambienti è a dir poco sbalorditivo e il contrasto fra la penombra della grotta e la luminosità della veranda esotica e tropicale è incantevole.
Camera da letto del Re |
La Camera da letto di Ludwig è una vera e propria
opera d’arte che ospita anche una piccolissima cappella
privata consacrata a San Luigi. Soltanto alla creazione del letto hanno
partecipato quattordici maestri ebanisti realizzando un baldacchino in legno
finemente intarsiato che ricorda una magnifica cattedrale piena di guglie e
pinnacoli. In questa magnifica stanza, lo stile cambia profondamente dal romanico al tardo gotico e gli affreschi rappresentano la storia di Tristano e Isotta. Persino la stupenda stufa in ceramica è decorata dalle figure dei due amanti.
Sala di Soggiorno |
Degni di nota sono anche l'atrio superiore, lo spogliatoio del Re e la Sala di soggiorno, decorata con scene tratte dalla saga di Lohengrin; il già citato Cavaliere del Cigno.
Sala dei Cantori |
La Sala dei Cantori (ventisette metri per dieci) è la
più grande del castello e lascia letteralmente senza parole. Decorata con scene
del Lohengrin e del Parsifal è un vero e proprio monumento calpestabile alla
musica, all’amore e all’arte cavalleresca medievale.
Studio privato del Re |
Come ho già detto, in ogni stanza vengono messe in scena immagini tratte
dalla leggenda tedesca di Lohengrin, il cavaliere del cigno. Tema che è
possibile vedere anche nel vicino castello di Hohenschwangau e che ha ripreso
poi Wagner per le sue opere. Altri temi scelti da Ludwig sono Tristano e
Isotta, la leggenda del Santo Graal, il Tannhäuser (Salotto e Grotta) e
l’Amor Cortese (Sala da Pranzo). Di fianco al Salotto si trova la
Grotta che funge da passaggio fino allo studio privato del Re.
Sala da pranzo |
Anche in questo castello, come a Linderhof e a
Herrenchiemsee, la sala da pranzo è collegata alle cucine (che si trovavano
tre piani più in basso) attraverso un ascensore di servizio per portare le
vivande ancora calde in tavola. I sei dipinti di questa sala illustrano il mondo dell'amor cortese e anche in questa stanza continua la saga di Sigund che abbiamo visto nell'atrio inferiore.
Di solito la visita guidata termina con un passaggio nella suggestiva cucina al pianterreno. Malgrado l'ambiente medievaleggiante, questa cucina è dotata di ogni innovazione tecnica dell'epoca, come gli spiedi del camino che vengono fatti girare sfruttando l'aria calda del fuoco, e la canna fumaria che incanala fumo e calore verso il basso, sotto il pavimento, per sfruttarli come impianto di riscaldamento o per mantenere calde le vivande nelle credenze in fondo alla stanza.
Chiaramente
le stanze della servitù erano più spoglie. Separate dal resto del castello da
porte e finestre con vetri opachi, permettevano al Re di entrare e uscire
senza essere osservato. Era vietato anche l’uso dello scalone reale che
conduce ai piani superiori e la servitù doveva servirsi di scale secondarie appositamente costruite.
Per qualsiasi informazione aggiornata in merito a orari, mezzi di trasporto, ecc... potete fare un salto sul sito ufficiale del castello. Vi consiglio di investire qualche Euro per l'audio guida in italiano.
Ringrazio come sempre Wikipedia per le foto degli interni e la veduta panoramica. Le altre due sono scatti miei.