Listography #11: Your favorite toys you played with as a child
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28 settembre
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Non avendo praticamente avuto un’infanzia, la lista dei miei giocattoli sarà cortissima.
Come tutte le bimbe ho avuto la Barbie, era il 1985 e io avevo 10 anni. Ricordo ancora il giorno in cui mio padre mi portò a comprarla, con l’unico scopo di distrarre la mia attenzione dai gravi problemi che avevamo a casa e dal fatto che mia mamma non c'era più. Ricordo l’odore di gomma che invadeva il negozio e mi piaceva da morire. Era la Barbie Fior di Pesco. Bellissima nel suo vestito lungo e setoso, avvolta nello scialle. Qualche tempo dopo mi comprò anche la Casa di Barbie, ma la versione economica di plastica e cartone. Mi piaceva comunque da matti, ma solo perché ho sempre amato il miniaturismo in generale.
Poi ho avuto un oggetto che ho amato moltissimo, un giradischi rosso con la maniglia. Ci ho ascoltato tanta di quella musica…
Un’altra cosa che ho posseduto e mi piaceva da morire era una valigetta di regoli. Li adoravo. Ve li ricordate? Malgrado ci abbia giocato una vita, di matematica non ho mai imparato una beneamata uallera.
Ho avuto una bambola economica, niente Cicciobello, costava troppo. Mi piaceva molto. Ricordo che era mora, con i boccoli e gli occhi chiari che da sdraiata si chiudevano, come se dormisse. Aveva ciglia nere e un abitino bianco e rosso. Credo avesse un vano batterie nella schiena, quindi forse piangeva o parlava.
Ah, ho avuto due telefoni intercomunicanti di plastica colorata. Mi piaceva un sacco chiamare il mio babbo da una stanza all’altra e parlare alla cornetta. Erano questi qua:
Il giocattolo che però ho amato sopra qualunque altra cosa e che possiedo ancora è Bubu. Il mio cane di pezza. Entrò in casa mia prima della mia nascita e ce l’ho ancora. Dorme nel mio letto, accanto al mio cuscino. Mi ricorda mia madre. Quando lo lavò e per farlo asciugare lo poggiò sulla stufa in corridoio (non avevamo i termosifoni) sbruciacchiandogli tutte le zampe. Mio papà gli muoveva la testa nascondendo la mano e lo faceva parlare con una voce buffa. Gli voglio un bene enorme, esattamente come se fosse in carne e ossa. E’ l’oggetto più prezioso che ho.
Come ho detto non ho avuto modo di giocare molto da piccola, quindi al momento non me ne sovvengono altri. Paradossalmente ne ho più adesso. Videogame, consolle, computer, giochi da tavolo… da piccola adoravo fare altro. Adoravo immaginare. Con gli oggetti presenti in casa mi costruivo i giochi.
Con un ferro da calza e un po’ di bava da pesca, mi abbarbicavo su una sedia e stavo ore a far finta di pescare da uno scoglio in un posto pieno di verde. Oppure prendevo quattro sedie, me le mettevo attorno e le riempivo con tutti i giornali che avevamo a casa facendo finta di essere un’edicola. Mio babbo, pagandomi con dei fagioli secchi che simulavano le monetine, comprava le riviste e io mi divertivo un sacco.
Questi, Barbie a parte, erano i miei giochi da piccolissima. Crescendo un po’, quindi intorno ai 10-12 anni ho iniziato a leggere tanto, scrivere racconti, andare sui pattini a rotelle, disegnare un casino, guardare i cartoni animati in televisione e ascoltare tantissima musica.
Beh, in ogni modo non tornerei indietro per tutto l'oro del mondo. Non a quell'età, almeno. Decisamente no.
Beh, in ogni modo non tornerei indietro per tutto l'oro del mondo. Non a quell'età, almeno. Decisamente no.