Il Deutsches Museum, foto tratta da Wikipedia.
Eccomi qua di nuovo per parlarvi, questa volta, di un posto a dir poco pazzesco. Terza tappa della mia prima visita in quel di Monaco di Baviera, che non mi sono fatta sfuggire nemmeno la seconda volta che ho visitato la città, molti anni dopo.
Sto parlando del Deutsches Museum, il museo della scienza e della tecnica più grande del mondo. Deutsches Museum von Meisterwerken der Naturwissenschaft und Technik.
Esteso su 47.000 metri quadrati, è diviso su 6 piani più svariate gallerie sotterranee e vanta qualcosa come 28.000 oggetti esposti, articolo più, articolo meno, provenienti da circa 50 aree diverse in ambito scientifico e tecnologico. In sostanza non basterebbe un mese, per vedere tutto con sufficiente calma.
Vi anticipo quindi, che se intendete vederlo tutto (tralasciando comunque qualcosina) dovete starci almeno un giorno intero. Volendo, vengono organizzate anche visite guidate.
Il museo sorge dal 1903 su una piccola isola del fiume Isar e come se non bastasse esistono anche tre ulteriori distaccamenti. Due a Monaco (il primo sui trasporti e il secondo sull'aviazione) e l'altro a Bonn (sulla ricerca).
Fondato dall'ingegnere Oskar Von Miller, questo museo gigantesco vi permetterà di mettere gli occhi su alcuni importantissimi originali storici come il primo telefono a trasmissione elettrica, il primo motore Diesel, e l'apparecchiatura con la quale venne scoperta la fissione nucleare. Non si tratta di un semplice museo in stile "vietato toccare" e anzi, si propone di coinvolgere il visitatore in esperimenti e dimostrazioni, invitandolo a premere allettanti "bottoni rossi" da fine del mondo. :)
E' uno dei pochi musei dove non regna il silenzio o gli sguardi torvi della sicurezza impettita che pedina tutti di stanza in stanza, anzi, delizia con le risate dei bambini e con quelle dei visitatori che affascinati scattano foto, toccano tutto e si lasciano trasportare dal lato infantile che ancora pulsa dentro di loro. E' un museo divertente e dannatamente istruttivo, perciò non dimenticatevi di lui quando andrete a Monaco di Baviera.
Se siete genitori moderni e non venite colti da attacchi d'ansia causati dalla troppa apprensione, potete parcheggiare il vostro bambino al piano interrato, dove è allestita un'aerea completamente dedicata ai mocciosi (il Regno dei bambini) e dedicarvi con calma alla visita del museo. Allo stesso piano troverete le miniere (tranquilli, sono a distanza di sicurezza dai vostri pargoli ^_^), la Nano e la Biotecnologia.
Sparsi per i vari piani troverete veri treni, carrozze, sottomarini, aerei civili e da guerra, mulini a vento, missili, elicotteri, navi e dirigibili. E' qualcosa di impressionante, ve lo assicuro.
Ci sono decine e decine di stanze, ognuna dedicata ad un singolo argomento; la sala dei fulmini, il planetario, i sommergibili, le cave di sale, le miniere e lo spazio, solo per nominarne alcune.
Farete certamente centinaia di foto, perché non ne avrete mai abbastanza.
A tal proposito sappiate che è possibile scattare anche con il flash, ma senza cavalletto.
Il costo per entrare è piuttosto basso, all'epoca per gli adulti erano 6€ più 1.50€ per il planetario. Ora costa 8 Euro e 50 il biglietto intero, 15 per il combinato con gli altri tre musei, e 2 per il planetario. Potrete arrivare anche sul tetto, dove vi aspetterà una bella vista su tutta Monaco. Essendo su un'isola, il museo non ha parcheggio, quindi vi consiglio di prendere un mezzo pubblico. Ce ne sono moltissimi e sono puliti, puntuali ed efficienti.
All'interno del museo c'è un ristorante self-service e persino un bar dentro ad una locomotiva riconvertita davvero suggestivo, se volete riposare i piedi dal tanto camminare e rinfrescare la gola con la solita birra ghiacciata, fateci un salto... a Monaco la birra non manca mai, nemmeno nei musei!
Per gli amanti della Finlandia, come me, è stato un colpo al cuore trovare la riproduzione di una delle navi della flotta Silja Line, l'Europa. Una riproduzione enorme e fedelissima. Al momento della sua costruzione, nel 1993, era il traghetto per trasporto passeggeri più grande del mondo. In occasione della visita al museo, ho scoperto che il costruttore, e quindi anche il cantiere navale, è tedesco.
Ecco un'immagine di com'è davvero.
Vi lascio con due immagini prese dal PDF in Italiano che il museo stesso mette a disposizione del pubblico, con al suo interno ogni informazione necessaria, nel caso voleste farci un salto. In quanto a noi, ci rileggiamo lunedì, con un post sul Progetto Listography che vi consiglio di non perdere perché vi assicuro grandi risate, a mio discapito :)
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