"Credo che nel nostro cervello ci sia un luogo riservato alla tristezza per le storie d'amore finite, che cresce e si sviluppa con il passare degli anni, costringendoci alla fine a farci piacere, contro la nostra volontà, la musica country."
Kary B. Mullis
Ieri non ho postato, lo so, ma ho deciso di chiedervi perdono con il post di oggi, che spero illuminerà le vostre menti e vi indurrà a leggere questo piccolo capolavoro di cui mi accingo a parlare.
Ci sono libri che diventano, dopo una prima lettura, come degli amici. Terminata l’ultima pagina continuano comunque a venire con noi in valigia, restano sul nostro comodino, oppure accanto alla nostra poltrona o nella nostra borsa di tutti i giorni per allietarci nella sala d’aspetto del medico o sull’autobus. Non tornano a infilarsi impettiti e anonimi fra un libro e l’altro nello scaffale della libreria, ma ci restano accanto per soddisfare quella strana voglia che coglie noi avidi lettori; la voglia di riaprirli su una pagina a caso per rileggere alcuni passaggi. A me capita persino di aprire un libro di nascosto, di rubarne golosamente qualche pagina leggendo in fretta e di richiuderlo impaurita che qualcuno possa scoprirmi, perché magari in quel preciso momento non dovrei farlo.
Come una bambina in piedi su una sedia, che ruba un biscotto di nascosto, nel cuore della notte in cucina.
Spesso, se notate, capita con libri letti per caso, magari prestati da amici o colleghi, libri che noi non avremmo mai comprato volontariamente gironzolando in una libreria, perché il titolo non ci ispira, la copertina nemmeno e forse non è neanche un argomento che ci intriga molto. Qualcuno ce li presta e ce ne parla con tanto di quell'entusiasmo che sarebbe imbarazzante rispondere di no, poi però li leggiamo, inizialmente controvoglia per evitare una figuraccia, e finiamo con l’innamorarcene ancora di più della persona che ce lo ha prestato.
E’ ciò che è successo nel mio caso con Ballando nudi nel campo della mente, di Kary B. Mullis.
Motivo per cui oggi ve lo propongo. Andiamo con ordine: chi è Kary Mullis?
Kary Banks Mullis è uno scienziato. Un biochimico americano, nato in Carolina del Nord, nel 1944. Non è però uno scienziato qualunque, ma colui che ha scoperto la PCR, la Reazione a Catena della Polimerasi che, in parole povere, non è altro che la tecnica per sequenziare e quindi poter decodificare il genoma, rivoluzionando il mondo della biochimica, della genetica, della biologia molecolare e della scienza forense con innumerevoli applicazioni in campo medico, agricolo e investigativo.
Questa straordinaria scoperta lo ha portato a vincere il premio Nobel nel 1993.
Non pensate che sia tutto qua; Kary Mullis non è “solo” uno scienziato fra i più leggendari al mondo, non è “solo” uno dei tanti vincitori di un premio Nobel, ma è anche e soprattutto un uomo straordinario, eccentrico, che ha sempre messo in discussione l’autorità della scienza dogmatica, scontrandosi spesso con le posizioni ‘ortodosse’ della comunità scientifica. E’ un uomo originale dalla curiosità senza limiti, un esperto surfista, un possibilista rispetto alla parapsicologia e all’ufologia, ed è l’unico premio Nobel ad aver descritto un possibile incontro con esseri alieni, con tanto di abduction.
Ballando nudi nel campo della mente è una sorta di autobiografia che somiglia di più a un laboratorio di idee esplosive, che spaziano dal metodo scientifico a ragni velenosi, dall’Aids all’effetto serra, dall’astrologia al processo di O.J.Simpson al quale ha preso parte, dall’uso dell’LSD alla scoperta della PCR e dalla telepatia al premio Nobel.
Kary Mullis è un uomo con un curriculum di tutto rispetto ed è una delle menti più brillanti di questo secolo. Sposato ben tre volte, ha scritto questo libro per raccontare la sua visione del mondo. Narra episodi curiosi, esperienze insolite e affascinanti, utilizzando un linguaggio alla portata di chiunque.
E’ un libro che fa riflettere e che apre la mente su
svariati argomenti. Lo consiglio a tutti, nessuno escluso e vi invito a leggere
fra le righe, nella mente di questo genio contemporaneo.
Vi lascio con un
passaggio, il mio preferito in assoluto. Prendetelo anche come un consiglio da
parte mia.
Noi siamo un sottile strato di muschio su un masso voluminoso.
Siamo un piccolo fenomeno biologico che produce parole, pensieri e bambini, ma non arriviamo neanche a solleticare le piante dei piedi al pianeta. Picconiamo e scaviamo la sua superficie più esterna, e la dividiamo in quadratini a nostro uso e consumo.
Guardiamo le stelle, e pensiamo che anche quelle stiano lì per noi. Nonostante l’immensità di ciò che abbiamo di fronte, continuiamo a farci su noi stessi le idee più bizzarre.
E’ perché abbiamo paura del buio o della morte che ci sentiamo costretti a farci grandi, e a sentirci re della creazione, padroni di tutte le cose, protettori del pianeta?
La stragrande maggioranza del mondo ci risulta invisibile, a prescindere dalla brillantezza delle nostri luci; le nostre orecchie non percepiscono più di una frazione dei suoni che esso produce, né riusciamo ad avvertirne, con le nostre dita, il tessuto sottile.
Anche con tutti gli strumenti di cui disponiamo, lunghi tubi piazzati sulle montagne, e un telescopio Hubble nello spazio, siamo ciechi alla miriade di complesse energie che ruotano, vibrano e pulsano intorno a noi giorno e notte, anno dopo anno, millennio dopo millennio.
Il comportamento più adeguato per un essere umano è quello di sentirsi fortunato di essere vivo, umile di fronte all’immensità del tutto.
Magari facendosi una birra.
Rilassatevi, e siate i benvenuti sulla terra.
All’inizio le cose potranno sembrarvi un pò confuse. E’ per questo che dovrete tornare più e più volte, per imparare e divertirvi veramente.
Il cielo non sta cadendo.
“Ballando nudi nel campo della mente”
Del premio Nobel Kary Mullis
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