Dopo la pubblicazione de L’Amore è un uccello ribelle, Serena Scandellari ci riprova - e ci riesce magnificamente - con L’anima al Diavolo edito dalla Felici Editore.
Ecco un pochino di
trama!
Bianca aveva un lavoro
in un’agenzia di aspiranti modelli e attori, un lavoro strapagato. Ora, dopo un
tracollo nervoso, è ridotta a fare la sostituta centralinista interinale. Nel
frattempo sta scrivendo un libro dal contenuto misterioso e lotta con tutta una
serie di malattie psicosomatiche che racconta in modo tragicomico al suo
psicologo. Poco alla volta, Bianca spiega al dottore quale fosse il vero scopo
dell’agenzia.
E come ho fatto per L’amore
è un uccello ribelle, ecco cosa ne pensa la sottoscritta de L’anima al Diavolo.
Mi è piaciuto.
Mi è piaciuto anche più del primo libro, tanto che sto già fremendo per leggere il prossimo (non ho dubbi che ci sarà).
Malgrado mi sia
immedesimata di più nella Elisa de L’Amore è un uccello ribelle -
caratterialmente parlando - la storia di Bianca mi è piaciuta molto.
Peccato
dover limitare questa mia recensione per non correre il rischio di spoilerare qualcosa,
perché avrei davvero molto da dire.
Posso dirvi che Bianca dice quello che pensa, senza filtri.
Racconta al terapeuta le sue “disgrazie” con un’autoironia fuori dal comune. Bianca è una ragazza psicologicamente insofferente
e insoddisfatta, soprattutto del mondo del lavoro e somatizza questa ansia e
frustrazione in fastidiose malattie psicosomatiche di svariata natura che, per altro, le si manifestano nei momenti meno opportuni. Malattie
e stranezze che Serena ci descriverà brevemente piazzando qua e là per il libro
un estratto da Wikipedia, strumento che la sua Bianca è solita consultare per quasi
tutto, soprattutto per il pessimo vizio dell'autodiagnosi che accomuna parecchie persone.
Il testo si snoda in un modo molto originale: capitolo uno,
capitolo uno e mezzo e così via.
Avete letto bene! La trama si alterna fra presente e
passato, fra la vita attuale di Bianca, e il racconto del suo passato presso l’agenzia
di moda, che lei snocciola seduta dopo seduta al suo terapeuta, o come ama chiamare affettuosamente: Doc.
La lettura di questo libro è scorrevole, forse ancor più del primo lavoro di Serena. Io l'ho letteralmente divorato. Questo espediente narrativo dell'alternaza passato e presente non mi permetteva di scollare gli occhi dalle pagine.
Ne L'anima al Diavolo vi imbatterete in colpi di scena niente male. Capirete che spesso niente è come sembra e penserete che a volte le coincidenze proprio non esistono. C'è sempre un momento nel quale è possibile redimersi e la speranza non va mai persa. E' un libro che ci mette in guardia, che ci fa riflettere sul mondo e sulla nostra interiorità e che ci pone almeno due quesiti: dov'è il limite della nostra coscienza? Quand'è che cominciamo a sentirci davvero colpevoli?
Le mie ultime parole voglio dedicarle ad una chicca: la suoneria del cellulare di Bianca, personalizzata per quando a telefonarle è sua madre. Non ve lo voglio svelare. Mi limiterò a confessarvi che mi sono ribaltata dalla sedia dal ridere! :)
L'AUTRICE
Serena
Scandellari è nata nel 1975 a Bologna, dove vive. E’ laureata in Lingue e
letterature straniere moderne. Ha fatto tanti lavori, nessuno che fosse
collegato con la laurea in lingue: PR, centralinista, impiegata in una
finanziaria, barista, direttrice di una catena di negozi
d’abbigliamento, booker presso un'agenzia di moda della quale non intende
rivelare il vero nome neanche sotto tortura. E’ stata attrice amatoriale a
teatro, e si è molto divertita; adesso organizza eventi culturali, mostre, cene
letterarie, corsi di scrittura e workshop come libera professionista, perché ha
deciso che non vuole mai più avere un capo in vita sua. L’anima al diavolo
è il suo secondo romanzo (il primo, "L’amore è un uccello ribelle", è
stato pubblicato nel 2013 da Miraviglia Editore).
Nessun commento:
Posta un commento
L'admin di Cento27001.blogspot.com pur non rispondendo di quanto scritto nel proprio blog dagli utenti, che se ne fanno pienamente carico, si riserva di cancellare, a suo insindacabile giudizio, qualsiasi commento che a seguito di una propria verifica o di una segnalazione ricevuta da terzi, venga ritenuto offensivo o volgare. Si invitano comunque tutti gli utenti a far uso del buonsenso e della buona educazione.
Grazie a tutti.