sabato 12 luglio 2014

# The Listography Project

The Listography Project #1: Firsts


A noi donne piacciono cose davvero strane. No, non quelle; maliziosi che non siete altro. 
Ci piacciono le borsette, le scarpe e magari i fiori di campo, i cuccioli o le riviste patinate, ma andiamo pazze anche per la cancelleria, ad esempio. Ci sono donne, vedi me, che non riempirebbero gli armadi di vestiti, bensì di gomme da cancellare profumate, matite HB, pennarelli, evidenziatori Stabilo Boss, portapenne, graffette colorate, quaderni, pantoni, agende (ohh le agende poi, quanto ci piacciono!) e penne stilografiche -meravigliose quanto un unicorno-, ma non sottovalutateci, ci piacciono anche i post-it, i Fabriano ruvidi A3, e i libri. Se potessi riempire i miei armadi di libri, agende, penne stilografiche e cuccioli di unicorno, beh sarei la donna più felice del mondo.

Epperò c’è una cosa davvero strana, in mezzo a tutte queste cose strane che ci piacciono, una cosa che, secondo me, andrebbe sottoposta allo studio di un’orda di psicodottori professionisti: le liste. Ecco, io non so quale sia il motivo misterioso e recondito che sta dietro il piacere che proviamo noi donne quando compiliamo una lista, eppure un motivo ci deve essere.
Sì lo so, probabilmente è colpa della nostra psicomania di avere tutto sotto controllo. Come siete noiosi.

Questa idea dei post sottoforma di lista non è mia, ma scopiazzata dal blog di un’amica, La Folle, che a sua volta ha copiato da Mareva e Misantrophia e che a loro volta hanno copiato da Nadia, la quale possiede un libro chiamato Listography. E un libro che si chiama Listography non può che risvegliare in noi donne sordidi desideri listografici a luci rosse. Ci vediamo già lì, a testa china, tutte prese a compilare chilometri di liste di ogni tipo, magari su un’agenda bellissima, usando una penna stilografica bella come il cucciolo di un unicorno.

In sostanza funziona così: circa una volta a settimana (non ci riuscirò mai a rispettare i tempi, ve lo dico fin da ora) si ruba una lista da questo libro e la si compila, postandola poi sul blog. E’ un modo carino per farsi conoscere meglio dai propri lettori e per soddisfare al contempo questo strano vizio di noi strane donne.

Ma veniamo alla parte divertente : )
L'argomento della prima lista è Firsts. La prima volta. 

1. First car

Mai posseduta un’auto. Stavo per comprarne una un giorno, ma poi qualcuno lassù che evidentemente è più saggio di me e mi vuole bene, ha fatto in modo che la cosa non andasse in porto. Soffrendo io della Sindrome di Jessica Fletcher – non c’è bisogno di toccarvi le palle in questo modo, suvvia – preferisco girare su due ruote anche se posseggo la patente B, quindi dalla bici modello maschiaccio che avevo da ragazzina sono passata allo scooter modello maschiaccio che guido tutt’ora. Un fantasmagorico F10 senza parabro.

2. First kiss

Il primo bacio… non si scorda mai. Avevo 12 anni, lui 13 e frequentavamo le stesse medie. Mi piaceva da morire perché era un figo da paura. Moro, occhi azzurri era la copia spiccicata di Kirk Cameron in Genitori in Blue Jeans, ve lo ricordate? E’ stato il mio primo grande amore a senso unico ^^’, durato la bellezza di dieci anni - lo so, sono testarda, speravo fosse amore e invece era un calesse - e oggi è un mio carissimo amico, con ancora la fila di donne fuori dalla porta. Ci vogliamo molto bene e ci siamo sempre l'uno per l’altra. Avrei almeno un paio di aneddoti da raccontare (diciamo pure figure di merda), ma eviterò per non ammorbarvi gli zebedei.

3. First drug

Qualche tiro a una sigaretta "truccata" quando ero ragazzina, una sola volta. Risultato? Tachicardia a mille e semi attacco di panico così ho detto che no, non è roba per me. Preferisco impasticcarmi con le Galatine al latte o le Zigulì.

4. First religion

Sono stata battezzata e ho fatto comunione e cresima, poi per fortuna ho acquisito la capacità di intendere e di volere e mi sono disintossicata. Sono vicina al pensiero shintoista, ma preferisco definirmi agnostica. Credo però in Quelo perché c'è grossa crisi.


5. First best friend

Marzia. E’ stata la prima compagna delle elementari che mi ha rivolto la parola e viceversa, il primo giorno di scuola. Incazzata come un drago e a braccia conserte perché non ci volevo andare, seduta sul pulmino, mi si è avvicinata e in una nuvola di boccoli dorati, occhi grandi e azzurri come il mare e un sorriso a 452 denti bianchissimi, mi ha detto: “Ciao, io mi chiamo Marzia, e tu?”
Il mio caratterino di merda era evidente già a 6 anni e senza nemmeno guardarla in faccia le ho risposto: “Chiedilo a mio padre!”

Da lì siamo diventate amiche per la pelle, due amiche inseparabili.
Marzia se ne è andata a settembre dell’anno scorso per una terribile malattia e dopo che il mio cuore si è spezzato, la mia anima non riesce a farsene una ragione.

6. First telephone

Un Motorola 8700 col display verde fosfo che giuro, se funzionasse ancora lo userei. Faceva troppo agente dell’FBI, quando per rispondere aprivi il flip col mignolo e alzavi l’antenna coi denti.
 

7. First book 

Questa è difficile. Si va troppo indietro nel tempo, ma credo un libro di filastrocche che ho scovato da poco in cantina stampato nel 1968 e che mi ha provocato un deja vù violentissimo. Alcune di quelle belle filastrocche erano corredate dalle illustrazioni di Maria Luisa Gioia a dir poco inquietanti. Tutt’ora quando lo sfoglio, provo un leggero senso di disagio, eppure ci sono molto legata.

2 commenti:

  1. E' uno spasso leggere il tuo listography, sono contenta che hai deciso di partecipare :) l'amicizia con il tipo che ti piaceva deve essere bellissima, io ho provato qualcosa del genere per un mio carissimo amico che mi piaceva e, anche se non mi ricambiava come volevo io, è stato bellissimo. Peccato sia durato poco.

    Mi dispiace tanto per Marzia, deve essere terribile vedere la tua migliore amica che se ne va, per di più soffrendo.

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  2. Grazie Folle! Lieta che i miei post ti piacciano :) Io adoro i tuoi! Grazie anche per Marzia. Non ci sentivamo da una vita, ma comunque non riesco ancora a concepire il fatto che non ci sia più...

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