martedì 30 maggio 2017

Spaghetti di riso alle verdure Gluten Free

30 maggio 0 Comments

Bentrovati, cari Naviganti! Rieccoci qua insieme a parlare di gastronomia gluten free.  
Nuovo post, nuovo piatto, dunque. Dopo aver parlato dei Gamberi Imperiali all'orientale in questo post, oggi vi racconto cosa ho fatto di primo, sempre durante la cenetta di qualche sera fa per il mio maritino celiaco: Spaghetti di riso saltati alle verdure!

Ingredienti (per due persone, ma con tanta fame):


  • Spaghetti di riso, circa 160 grammi, ma dipende da quanta fame avete :)
  • Una carota piccola
  • 1/2 peperone rosso
  • Una zucchina piccola
  • 1/4 di verza
  • 1 cipolla bianca piccola o del porro
  • Olio di semi di girasole
  • Zenzero fresco o in polvere
  • Curry gluten free
  • Acqua
  • Salsa di soia Tamari (l'unica senza glutine)
  • Un pizzico di prezzemolo (giusto un tocco occidentale)
  • Germogli di soia (che io non ho messo, perché non posso mangiare alimenti troppo fitoestrogeni)

Lavate e pulite accuratamente tutte le verdure, poi tagliate la cipolla (o il porro) in sottilissimi spicchi e il resto in sottilissimi bastoncini.




Scaldate un paio di cucchiai d'olio di semi di girasole nel wok, poi iniziate a far imbiondire la cipolla insieme allo zenzero grattugiato, in polvere o a fettine. 




Dopo qualche minuto, quando la cipolla diventa morbida, aggiungete le carote. 




Fate ammorbidire anche loro e poi passate al peperone. 




Qualche altro minuto e aggiugete le zucchine e infine, dopo altri quattro o cinque minuti, la verza e i germogli di soia (se li avete). 



Aiutatevi con un po' d'acqua tiepida, se le verdure dovessero risultare troppo asciutte. Fatele andare a fuoco medio finché non risulteranno cotte al punto giusto. 



E' il momento di condirle, quindi unite alle verdure due cucchiai di salsa di soia Tamari, sarà lei a salare il piatto, una spolverata di Curry e il prezzemolo (se volete). In una pentola a parte, portate a ebollizione l'acqua salata (poco) e quando è il momento spegnete il fuoco e buttate gli spaghetti di riso. Seguite comunque le istruzioni e il tempo di cottura sulla confezione e quando saranno pronti, scolateli e passateli sotto l'acqua fredda. 



Questo vi aiuterà a non farli diventare un mappazzone, per citare Chef Barbieri. Unite poi gli spaghetti alle verdure e fateli saltare altri due o tre minuti per amalgamare bene il tutto. Se necessario aggiungete un po' d'olio e di salsa di soia Tamari (per aggiustare di sale).

Servite quando sono ancora caldissimi. 

E se volete fare i fighi, aggiungete il bambù fra le verdure e verso fine cottura una manciata di arachidi tostate e non salate. Io lo adoro anche con la soba, al posto degli spaghetti di riso. Si attaccano molto meno e son di grano saraceno (ho fatto pure la rima!).

Come avrete notato manca la foto del piatto finito, cosa di cui mi scuso, ma erano talmente caldi e invitanti che non ho proprio pensato a fotografarli. :)


请慢用!
Buon appetito!

Per qualsiasi nozione inerente la celiachia, invece, vi rimando all’unico sito davvero attendibile nel quale potrete trovare risposta a ogni vostro dubbio. Il sito dell’Associazione Italiana Celiachia, AIC. Se però avete qualche domanda, più che altro incentrata sulla nostra esperienza personale, scrivetemi pure.

giovedì 18 maggio 2017

InterView: India - Beatrice

18 maggio 0 Comments

Bentrovati cari Naviganti, 
oggi siamo qua in compagnia dell'amica Beatrice che ci racconta, in una bellissima intervista, il suo stupendo viaggio in India. Ecco quindi un nuovo post per la mia etichetta InterView! Andiamo a scoprire insieme le meraviglie di questa terra così lontana, immensa e misteriosa. 

Matrimoni, sorrisi e spazzatura. 

L'India è una terra immensa e per conoscerla tutta non penso basterebbe una vita intera. Tu, di preciso, quali zone hai visitato e in che periodo dell'anno ci hai messo piede?

In India fare 3000 chilometri è come solleticare la terra. Io ho visto molto del Kerala, del Tamil Nadu e una cittadina del Karnataka, Mysore. In auto, treno, barca, tuktuk e tutti i mezzi possibili. Era novembre. In quel periodo dell'anno il clima è caldo, ma non eccessivamente umido. Per me era piacevole, con una media di 28 gradi anche di sera.


Si tratta di un viaggio lungo e dispendioso, soprattutto in termini di energie. Quanto tempo ti sei fermata e dove hai alloggiato?

Il biglietto aereo sono riuscita a prenderlo con un'offerta vantaggiosa molto tempo prima. Sono stata in India più 24 giorni e ho alloggiato la prima settimana a casa di amici vicino a Kannur in occasione del matrimonio di un mio caro amico e nei successivi giorni in vari ostelli e alberghi.



Parlaci della popolazione. Si tratta di persone generalmente accoglienti, fredde, introverse, gentili, ecc... ? Come ti sei trovata a interagire con loro?

Le persone in India sono molto gentili e socievoli. Incredibilmente accoglienti. Sono anche persone molto curiose e attratte da una società diversa dalla loro per cui spesso venivo ricoperta di domande.
Specialmente i bambini erano incuriositi dalla mia visita. Mi chiamavano Madame e mi guardavano con aria di sorpresa e ammirazione.

Non credo di aver mai incrociato 
così tanti sorrisi in un viaggio solo, 
come in India.

Persone che per strada ti offrono del té e soprattutto il loro tempo per fare quattro chiacchiere... un mondo a parte.


L'aspetto religioso è molto importante in India, tu che idea ti sei fatta in merito?

L'India è una popolazione con un tasso di religiosità alto e variegato. Si possono trovare induisti, buddisti, musulmani e cristiani di ogni tipo. La cosa più bella che ho notato è che ognuno di loro è fortemente devoto al proprio Dio, ma rispettano la religione del vicino. Convivono tutti in armonia senza pensare che il credo dell'altro sia errato.



So che hai presenziato a un matrimonio indiano e che c'erano la bellezza di 700 invitati, ce lo racconti? Quali sono le fondamentali differenze con la nostra cultura, in un matrimonio?

Raccontare un matrimonio indiano? Da dove comincio?
Le differenze tra il loro modo di festeggiare e il nostro sono infinite. Innanzitutto dimentichiamoci pranzi eleganti su tavolate decorate con fiori costosissimi e menù raffinati. Il matrimonio indiano consiste in una cooperazione tra le famiglie, si organizza tutto in casa o si affitta un palcoscenico in piazza. Gli uomini della famiglia penseranno a preparare i tavoli. Serviranno pietanze e bevande a volontà, mentre le donne della famiglia (parlo di famiglia allargata) prepareranno accuratamente ogni sorta di salsa per accompagnare il riso: portata principale. Si affitta tutto, dalle luci al karaoke, dai pentoloni alle sedie e ai tavoli. Parlo ovviamente di una famiglia di persone non povere, ma nemmeno ricche. Dimenticate quello che vedete in TV sullo sfarzo indiano. Qui si sta parlando di vita vera, vita tra le foreste. Dove una casa dista chilometri con l'altra e nel mezzo c'è solo terra rossa e palme da cocco.


Nel caso del matrimonio a cui ho partecipato io, il giorno prima si erano riuniti i miei amici indiani (che sono cristiani), con dei loro amici musulmani per poter benedire e uccidere una mucca che avrebbe fatto da pasto al matrimonio. Il rispetto che queste persone hanno una dell'altra è immenso, ma ne parlerò più avanti.
Il matrimonio dura in media 3-5 giorni. Nel loro caso 3. Il primo giorno si festeggia e si prepara la sposa, ci sono canti e balli e doni da parte dei parenti.

Il secondo si fa la stessa cosa con lo sposo, gli uomini della famiglia gli fanno la barba e le donne della famiglia, solitamente le sorelle, regalano dei doni allo sposo, tutto questo su un palcoscenico accompagnato da musica.

Tutti gli invitati e non (anche persone del villaggio) assistono all'evento. Ci sarà una grande festa fino al mattino seguente.

Terzo giorno: il matrimonio.

In questo caso, essendo loro cristiani, la cerimonia si è svolta in una chiesa cattolica. Una volta conclusa la messa, gli sposi novelli si sono recati in casa dei genitori dello sposo. Ad attenderli il benvenuto di tutti gli uomini che circondano gli sposi con un rito scaramantico fatto di urla e la benedizione della madre dello sposo affinché la sposa possa essere fertile. Ed ecco l'inizio (o la continuazione) dei festeggiamenti. Gli sposi, sul palcoscenico, seduti uno accanto all'altra con vestiti scintillanti, vengono serviti di delizie fatte apposta per loro, fra cui il pollo Tandoori che è una meraviglia! M
e lo fecero assaggiare solo perché ero un ospite giunta da lontano. Comprarono anche delle posate in città apposta per me, visto che loro mangiano tutto con le mani.
In questo caso, dato che appunto gli invitati erano 700, abbiamo mangiato 100 alla volta per poi lasciare il posto agli altri 100, e via... altro giro altra corsa! Diciamo che ti mettevano anche una certa fretta nel mangiare.

Il pasto consisteva in una foglia di banano contenente una manciata di riso bollito accompagnato da varie salse (pesce, manzo, mango, peperoncino) che loro mischiano indifferentemente assieme.
Come dolce vi era una coppetta di gelato in cartone preconfezionato e come bomboniera un biglietto da visita con foto e nomi degli sposi e allegata una caramellina. Dopo la ressa del pranzo/cena (ormai le 8 di sera) tutti i tavoli sono stati portati via di fretta dagli uomini, così da dare modo alle persone di disporre le sedie verso il palcoscenico e continuare a guardare gli spettacoli di danze e canti. Ormai a notte fonda, gli uomini continuavano a bere una specie di grappa, una bevanda alcolica ricavata dal cocco di cui non ricordo il nome e le donne a sistemare le ultime cose.

Il giorno seguente, il mio amico mi ha spiegato che per circa una decina di giorni lui e la sua sposa sarebbero stati impegnati a fare visita a tutte le famiglie che avevano partecipato al matrimonio e che avrebbero dovuto accettare i loro inviti a pranzi e cene. Questa è un'altra di quelle tradizioni da cui non si può scappare.


Così ci salutammo e io proseguii il mio viaggio.




Dal punto di vista della flora e della fauna, cosa puoi dirci? Sei riuscita a fare un bagno nell'Oceano Indiano? Com'è la natura in India e che rapporto hanno i suoi abitanti con lei?
Incredibile quanto verde ci sia, 
ed è incredibile anche quanto 
poco si rispetti.

Sfruttano alberi e piante fino allo sfinimento e sporcano con immondizia e cartacce ovunque, sia per strada che nelle foreste, come se la natura avesse il potere di ingoiare tutto e farlo rinascere.

Il bagno nell'Oceano l'ho fatto a Varkala e Kovalam (KERALA), dove le acque sono stupende e calde. A Mahabalipuram (TAMIL NADU) era invece una sfida entrare in quelle acque gelide, dove molto probabilmente le correnti che arrivavano da Est erano molto forti.


Che consigli daresti a chi, come me, è intenzionato a intraprendere un viaggio in una terra così affascinante, lontana, complicata e misteriosa?

Credo che la cosa più importante sia la prevenzione. Informasi sui vaccini da fare senza trascurarne alcuno. Malaria e Tifo soprattutto. Preparare una borsetta a parte con i medicinali primari. Io personalmente avevo messo in saccoccia Imodium, antibiotico, Tachipirina, disinfettante, Voltaren, antiacido, Plasil, Gentalyn Beta, cerotti e altri medicinali personali compresi quelli per la malaria. Vi consiglio di tenere ogni blister nella confezione originale, nella probabilità di vari controlli in aeroporto.

In aeroporto i controlli sono molto scrupolosi, soprattutto all'arrivo, dovete dichiarare perché siete nel paese e quali contatti avete, nomi degli hotel in cui starete e quanti giorni avete intenzione di restare.

Un altro consiglio che sento di dare è di portare sempre con voi un sacco a pelo in cui dormire. Potrebbe non piacervi dove volete spalmarvi per riposare dopo una giornata. In India non sono soliti lavare le lenzuola e se lo fanno usano solo acqua sporca, per cui vi consiglio di organizzarvi con una valida alternativa portatile.

L'acqua calda è un'utopia, solo i migliori hotel ce l'hanno, ma tanto le temperature sono tali da non farvi soffrire la cosa, credo.


Non mettete assolutamente in valigia shorts, pantaloncini o magliette scollate o senza maniche, non le mettereste mai, non è consigliato un abbigliamento "occidentale" diciamo così, per il semplice fatto che manchereste di rispetto alla loro cultura, turbandoli nel profondo e andando anche a scavare (per le donne) negli uomini, sensi innati con cui non hanno molta confidenza.


Consiglio anche eventualmente di contattare un'agenzia del posto che vi darà modo di spostarvi con facilità e vi offrirà un servizio di trasporto personalizzato a un prezzo molto economico.




Ci parli del rapporto fra uomini e donne, anziani e bambini?

Loro vivono tutti insieme in armonia ... in case enormi e per strada li vedi cooperare in attività come la raccolta, il gioco o la preparazione di cibi.

Un punto dolente. Il clima, soprattutto per me che detesto il caldo. Dicono sia però un caldo secco, ma ci sono i monsoni e giornate dove si soffoca a causa dell'afa. Tu che tempo hai trovato?

Il periodo migliore per andare in India è Novembre-Dicembre, quando i Monsoni sono appena passati e l'aria è fresca. Tutto il resto dell'anno è molto facile trovare caldo molto umido e piogge inaspettate e interminabili. Ma se ci si sposta un pò più in alto su alcuni altopiani o vicino a meravigliose cascate o ancora caverne nascoste, si respira una bella arietta fresca, tanto da dover indossare la giacca.




Un altro aspetto che interessa moltissimo i lettori è la gastronomia. Nelle zone dell'India che hai visitato, cosa si mangia e cosa si beve? C'è qualcosa che hai amato e qualcosa che, al contrario, ti ha inorridito perché lontana dalla nostra cucina mediterranea?

Ho amato e mangiato di tutto. Non c'è niente che non mi sia piaciuto. Maggiormente il piatto principale è il riso. È poi l'accompagnamento che cambia. Esistono varie salse piccanti e non, a base di carne, pesce o vegetali.

Penso che la cosa che mi sia piaciuta di più sia stata una specie di crepes di farina di riso arrotolata da condire a piacimento e delle buonissime frittelle, sempre di riso. Il pollo Tandoori è qualcosa di magico. Ho adorato anche una salsa di spinaci con dentro il tofu, ma non è come lo conosciamo noi, ha tutto un altro sapore. E poi il pane. C'è un pane che si chiama Chapati che è una specie di piadina, ma forse dentro l'impasto ci sono le spezie, per quello ne sono rimasta innamorata. Beh, in realtà io ho mangiato col sorriso tutti i giorni. Ora mi manca la cucina indiana e tanto, ma riprodurla a casa è difficile.




venerdì 5 maggio 2017

Gamberi Imperiali all'Orientale Gluten Free

05 maggio 0 Comments

Rieccomi qua, dopo parecchi giorni di silenzio, a parlarvi di cucina gluten free. Oggi vi racconto cosa ho cucinato al mio meraviglioso maritino celiaco, in occasione di una cenetta in stile orientale che ho voluto fargli.
Purtroppo cinese e giapponese sono vietatissimi al celiaco, quindi ho dovuto, ma soprattutto voluto, imparare a destreggiarmi anche con piatti della cucina orientale che lui ama moltissimo, ma che non può più mangiare fuori casa.
Andiamo a vedere cosa ho cucinato questa volta, partendo dall'antipasto :)

Ingredienti (per due persone):


  • 15/20 mazzancolle - Io le ho prese già pulite e sbollentate, ma se avete tempo a disposizione, compratele fresche. Togliete il carapace, la testa e lasciate solo la coda. Eliminate l'intestino e sbollentatele pochi minuti in acqua non salata. -
  • Salsa di soia Tamari (l'unica gluten free)
  • Zenzero fresco
  • Acqua
  • Curry (controllate che sia gluten free)
  • Uno spicchio d'aglio
  • Olio Evo



Le mazzancolle, dette anche Gamberi Imperiali, sono crostacei molto delicati e richiedono una cottura rapida. Prendete un boule di vetro e preparate la marinatura con due cucchiai di salsa di soia senza glutine (Tamari), lo spicchio d'aglio tritato molto finemente, lo zenzero fresco grattugiato, due cucchiai di acqua, uno di olio EVO, uno di curry gluten free. Mettete le mazzancolle a bagno nella marinatura e mescolatete un pochino in modo che si insaporiscano bene, poi coprite il tutto con la pellicola e lasciate riposare in frigo almeno un'ora. Più riposano più si insaporiscono.



Quando è trascorso il tempo per la marinatura, scolate le mazzancolle e preparate una padella antiaderente. Fatela scaldare un minutino e poi posizionate le mazzancolle. Fate rosolare a fuoco medio per circa 3/4 minuti, poi voltatele e fate rosolare altri 3/4 minuti. 

Se non volete che si arriccino in cottura, potete fare qualche taglietto sull'addome del crostaceo, se invece volete un effetto arricciato e particolare, create un taglio abbastanza profondo sulla schiena, per la lunghezza, stando attenti a non dividere il gambero a metà. In padella si arricceranno e quel taglio si aprirà creando un effetto estetico gradevole e adatto a particolari impiattamenti.



Se volete fare i fighi, come dice il buon Chef Cracco, potete prendere anche una manciata di semi di sesamo, adagiarli su un piatto e fare degli spiedini con le mazzancolle da passare sui semi una volta tolte dalla padella. Personalmente non amo il sesamo e nemmeno mio marito lo apprezza molto, quindi ho preferito fermarmi prima di quest'ultimo passaggio. Servite le mazzancolle ancora caldissime.

Le MAZZANCOLLE, da Wikipedia: 

La sua carne è pregiata, con sapore delicato e con aroma gradevole e fine. In commercio la mazzancolla si può trovare fresca, con il guscio o sgusciata, ma anche congelata e precucinata. Contiene circa il 15% di proteine, mentre basse sono le percentuali di glucidi e di grassi. Per la scarsa presenza di grassi, è modesto anche l'apporto energetico, che resta al di sotto delle 100 kilocalorie. È considerevole invece l'apporto di fosforocalcioferro e le vitamine del complesso B tiaminariboflavina e niacina. Il contenuto di colesterolo si aggira invece sui 150 mg per 100 grammi.
Per il buon valore delle sue carni e per la loro grande duttilità gastronomica, la mazzancolla si presta ad una notevole quantità di ricette.

Per qualsiasi nozione inerente la celiachia, invece, vi rimando all’unico sito davvero attendibile nel quale potrete trovare risposta a ogni vostro dubbio. Il sito dell’Associazione Italiana Celiachia, AIC. Se però avete qualche domanda, più che altro incentrata sulla nostra esperienza personale, scrivetemi pure.

There's no place like 127.0.0.1