lunedì 16 aprile 2018

New York Crimes

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Lo so, è un gioco del 2012, ma a me non dispiace affatto cimentarmi ogni tanto con giochi vecchiotti e questo è proprio il caso di New York Crimes, titolo della Pendulo Studios che non sono riuscita a giocare prima del 2018. In offerta a 4 spicci su FX Interactive, ho deciso di prenderlo e non me ne sono affatto pentita. 

New York Crimes è un'avventura thriller punta e clicca di quelle classiche, quindi parliamo di puntatore del mouse che cambia quando passa su un oggetto interagibile, grafica in 2.5D, visuale in terza persona, apposito tasto per vedere tutti i punti interessanti di una location, inventario nella barra inferiore dello schermo e transazioni (per fortuna velocissime) quando il nostro personaggio si sposta da un luogo all'altro. 
Ma andiamo a vedere più nel dettaglio di cosa si tratta.


A New York sta accadendo qualcosa di strano e terrificante, qualcosa che però non è sufficientemente grave da attirare l'attenzione dei media e del governo. Qualcuno sta uccidendo i clochard uno dopo l'altro, torturandoli e terminando la sua opera dando loro fuoco. Siamo già a quota sei omicidi. 

L'intro di gioco ci mostra una serie di immagini forti e veloci; una grossa ypsilon rosso sangue sfregia la parete di una stanza, fermo immagini di persone urlanti si alternano a decine di Polaroid che ricoprono il muro, il tutto condito da una musica tenebrosa. Al centro della stanza, a terra, un pentacolo rosso circondato da candele rituali. Un paio di manette penzola dall'alto.
Chi conosce i lavori precedenti della Pendulo Studios avrà già capito che questo gioco si discosta di parecchio dallo standard ironico che erano soliti usare anche quando si parlava di temi potenti come i delitti.

Henry White, un giovane universitario magrolino, rosso di capelli e con gli occhiali, fortemente impegnato nel sociale, con un lato nerd e legittimo ereditario di una grande fortuna, decide di indagare su questi misteriosi omicidi per la sua ONG Les Enfants de Don Quichotte, associazione realmente esistente alla quale i Pendulo dedicano il gioco. Insieme a Cooper, il suo migliore amico alto, grosso e all'apparenza parecchio ingenuo, si reca in uno dei posti più pericolosi, collegato a queste uccisioni, ovvero Cadway Station, una stazione della metropolitana chiusa e in stato di abbandono da anni, occupata spesso da senzatetto o gente poco raccomandabile. Inizialmente quindi dovremo giocare nei panni di Henry, ma più avanti avremo modo anche di comandare Cooper.
Un terzo personaggio, che comanderemo per la maggior parte del gioco, è John Yesterday (che fuori da Italia e Spagna dà nome al gioco). E' lui, in fin dei conti, il vero protagonista della nostra storia. John ha perso la memoria e rivivere i suoi rari ricordi e flash, ci darà modo di addentrarci nella trama particolarmente complessa che gli sviluppatori della Pendulo si sono immaginati.
Già dall'inizio, Henry e Cooper si troveranno in guai seri, perché il luogo si rivelerà all'altezza della sua pessima fama.

Terminati i primi eventi, ci vedremo sbalzati a sei anni nel futuro. Henry White è ormai un ricchissimo uomo d'affari e il suo impegno nel sociale non sembra essere scemato, anzi. L'assassino di sei anni prima pare aver fatto ritorno e Henry ha tutte le intenzioni di trovarlo. Ora, il killer, non si limita più a uccidere e bruciare i corpi dei senzatetto, ma li tortura sottoponendoli a rituali satanici molto simili a quelli che venivano messi in atto dall'antichissimo Ordine della Carne. Ed ecco che per acchiappare il mandante di questi efferati delitti, Henry chiederà aiuto a John Yesterday, esperto in satanismo con un passato oscuro persino per se stesso.


Da qua non intendo raccontarvi nulla, perché il rischio spoiler è molto alto. 

La trama si articola fra passato e presente e i ragazzi della Pendulo Studios sono stati molto bravi sotto questo punto di vista, regalando al giocatore svariati colpi di scena niente male.
L'unica pecca, lasciatemelo dire, è la longevità del gioco che non supera le 6/7 ore al massimo (facendo le cose con calma). Certo, il ritmo rimane sempre molto serrato, in questo modo, ma in compenso personaggi all'apparenza molto affascinanti non vengono sufficientemente approfonditi e questo è un gran peccato.
Al termine del gioco dovremo effettuare una scelta (l'unica davvero influente) che ci porterà a uno dei tre differenti finali (più uno bonus) pensati dagli sviluppatori.
Ahimé questa sarà l'unica volta in cui potremo cambiare il corso degli eventi e la rigiocabilità viene quindi compromessa. 


Gli enigmi, mai veramente complessi, si baseranno sulla classica raccolta e uso degli oggetti sparsi fra le location. La trama, devo dire, è piuttosto bella, seppur non innovativa. I capitoli che compongono questo gioco sono sei in totale e saremo liberi di esplorare 4 o 5 location a capitolo dove raccoglieremo solo gli oggetti ultili ai nostri scopi. L'interfaccia di gioco è molto semplice e intuitiva, lasciando al giocatore meno esperto la possibilità di affidarsi anche a un pulsante d'aiuto, nel caso si resti bloccati e non si sappia come proseguire. Il nostro protagonista si sposterà solo in punti utili allo svolgimento degli enigmi -per la raccolta di oggetti- e la transizione fra una location e l'altra è molto veloce visto che si tratta di un teleport diretto.  La cosa che più di tutte mi ha colpita è la totale assenza di una modalità di salvataggio. Ci pensa direttamente il gioco a salvare in corrispondenza ai punti nevralgici della trama. Nel caso volessimo ricominciare da un momento passato, potremmo usare una sorta di storyboard che il gioco ci mette a disposizione e che tiene traccia di tutti i nostri progressi. Una piccola pecca che ho riscontrato fin da subito è la gestione dell'inventario. Per utilizzare un oggetto, infatti, è necessario trascinarlo fino al punto desiderato e, anche se detta così sembra semplice, vi assicuro che risulta un pelo macchinoso. Fortunatamente dopo poco ci si abitua e il difetto passa in secondo piano.


Concludendo, posso dire che dal punto di vista grafico siamo davanti un prodotto eccellente, con fondali e personaggi disegnati magistralmente nel classico stile cartoon, tipico dei lavori targati Pendulo. Le ambientazioni e le musiche sono decisamente più cupe rispetto ai titoli precedenti, e il doppiaggio in italiano è veramente ottimo, anche se è presente qualche errore di battitura nei sottotitoli, che però si limitano alla descrizione degli oggetti.
Come ho detto, il difetto più grande è la scarsa longevità che tarpa le ali a personaggi particolarmente interessanti, rendendo il gioco molto meno corposo di quel che immaginavo. Si tratta comunque di un ottimo lavoro e lo consiglio a tutti gli amanti delle avventure grafiche, ma vi avverto che non sarà né lungo né complesso da finire. E' un vero peccato, perché il gioco avrebbe delle enormi potenzialità.


Riassumendo, ecco i pro e contro, secondo me. 

PRO: Grafica decisamente ottima e accattivante. Doppiaggio davvero ottimo. Trama ben sviluppata con qualche buon colpo di scena, seppur non troppo originale.
 
CONTRO: Enigmi tendenzialmente semplici, longevità scarsa, qualche errore di battitura nei sottotitoli. 

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