Oggi un nuovo, anche se breve, diario di viaggio si aggiunge alle pagine virtuali di questo blog: Torino. Sono rientrata da quattro splendidi giorni torinesi e ho intenzione di raccontarveli come meglio posso. Torino è una città magnifica che non avevo ancora avuto il piacere di vedere e finalmente, grazie al ponte dell’Immacolata, ci sono riuscita. Ecco qua il nostro primo giorno di viaggio!
Sabato 5 Dicembre 2015
Bologna Centrale Ore 9.23, arrivo a Torino Porta Nuova ore 11.40
Arrivati a Torino grazie alla Frecciarossa 9566, con 8 minuti di ritardo, ci siamo diretti a piedi all’appartamento che ho affittato tramite Airbnb e che ho amato a prima vista guardandone soltanto le fotografie. Gironzolando in rete alla ricerca di un posto dove alloggiare per 4 giorni, sono capitata sull’annuncio di Cristiana, la proprietaria della “Casa del Gelsomino” e sono stata letteralmente rapita dalla bellezza degli arredi, così, senza pensarci due volte, l’ho contattata e lei gentilissima, mi ha risposto immediatamente dandomi tutte le informazioni richieste e visto che la cifra era abbordabile, soprattutto divisa per quattro (io, marito e suoceri) ho deciso di accettare e prenotare da lei, al posto di andare in hotel. La posizione vicina alla Stazione di Porta Nuova e al Parco Valentino è ottima come base di partenza per la visita alla città. Da Porta Nuova all’appartamento sono circa dieci minuti di cammino e la strada è semplice. Il quartiere è San Salvario.
Cristiana, sapendo che siamo grandissimi amanti degli animali, in particolar modo dei gatti, ci ha chiesto la cortesia di poterci lasciare in casa i suoi due adorabili mici, perché uno dei due teme la macchina e loro sarebbero andati tutti in montagna per il ponte. Ovviamente abbiamo accettato immediatamente e quindi per tre notti e quattro giorni abbiamo avuto felina compagnia.
Brando, un micione adulto leggermente sovrappeso e tutto rossiccio e Ulisse, un cucciolino di nemmeno quattro mesi davvero monello. Siamo stati felicissimi di occuparci di loro e di godere della loro compagnia. E’ stata la ciliegina sulla torta di un memorabile lungo weekend torinese. Brando ci ha viziato di coccole, testate e strusciate dappertutto e Ulisse ci ha divertito correndo per casa come un pazzo indemoniato, giocando con noi fino allo sfinimento e addormentandosi all’improvviso nei posti più strani proprio come un neonato umano.
Ecco alcuni scatti della fantastica, etnica ed eclettica dimora; fate un clic qua sotto : )
L'impressione che si ha appena si mette piede nella Casa del Gelsomino è di stupore e meraviglia. Inizialmente l’unico pensiero è "wooooaaaaawwwwhhhooo". Poi lo sguardo si perde indeciso sui dettagli, centinaia di dettagli.
Guardare negli occhi Cristiana quando mi parlava era difficile, perché la casa attirava tutta la mia attenzione. Un appartamento meraviglioso, senza alcun dubbio, ma del resto non ci si può aspettare di meno da una restauratrice sposata con un arredatore d’interni, entrambi amanti dei viaggi, dei gatti, della famiglia, del cinema, della musica, della lettura e della fotografia.
Beh, una volta sbrigate le poche formalità con Cristiana, ci siamo riposati un pochino, abbiamo disfatto i nostri pochi bagagli e poi siamo usciti alla scoperta della città.
San Salvario - Trafiletto tratto da qua.
"Da tempo primo approdo per gli immigrati che venivano a lavorare nelle industrie cittadine, San Salvario si è caratterizzato dagli anni Novanta del Novecento come quartiere multietnico. È un quartiere densamente popolato e contraddistinto da un'elevata presenza di attività commerciali e artigianali, alberghi e ristoranti. Possiede inoltre un ricco tessuto associativo. Qui convivono poi quattro religioni e i loro templi: le chiese cattoliche, il tempio valdese, la sinagoga, le sale di preghiera musulmane. Nonostante ancora permangano, in zone circoscritte, fattori di degrado edilizio, sociale e commerciale - che determinano talvolta disagi negli abitanti, situazioni di conflittualità e un'immagine negativa del quartiere - la grande la capacità di San Salvario di mettersi in gioco e rinnovarsi lo ha reso negli ultimi anni un luogo privilegiato per l'interculturalità e per la progettazione partecipata di politiche locali che tendono a favorirne il carattere plurisecolare di territorio di incontro tra le genti."
Le vie e le piazze di Torino
Siamo usciti di casa verso le 13.30 e abbiamo passeggiato “a caso” in direzione centro città, gustandoci le vie e le piazze incontrate lungo il percorso. La giornata era fredda e grigia, ma gironzolare a piedi è stato comunque piacevole. I miei suoceri si sono presi un caffè nell’affollata Tamborini, una pasticceria che ha più di 200 anni. Non male, ma a quanto pare c’è di meglio, a detta loro che di caffè, per altro, se ne intendono parecchio. Lì ho comprato un sacchettino di gianduiotti cari come l’oro, ma molto buoni, anche se quelli della famosissima Cioccolateria Gobino, sono decisamente meglio. In quel pomeriggio ci siamo gustati Piazza Castello, le vie del centro, i negozietti, i corsi principali, pieni di portici e botteghe, un paio di splendide gallerie e altre piazze più piccole, ma comunque splendide.
Verso l’ora dell’aperitivo, ci siamo diretti alla ricerca del locale dove cenare, ahimé gluten free dato che mio marito si è scoperto celiaco da poco. Dopo un bicchiere di frizzantino nei paraggi, in un baretto senza pretese dove le tartine erano quel che erano e due bicchieri su quattro puzzavano di pesce (non sto a dirvi il nome del posto, visto che ci siamo andati solo per riposare i piedi e far giungere l’ora di cena), ci siamo diretti al ristorante.
La locanda del Pentegallo – Gluten Free – Voto 8
Sempre pienissimo, questo ristorante completamente gluten free, offre una vasta scelta di pizze, svariati hamburger e qualche primo.
Io ho preso una pizza funghi, carciofi e tropea, molto molto buona, mentre mio marito l’ha presa patate e salsiccia. I miei suoceri invece si sono buttati sul risotto allo zafferano, di cui sono rimasti piuttosto contenti. Ancora affamati ci siamo fatti fare un’ulteriore pizza da dividere in quattro: pomodoro, mozzarella e rucola. A prendere il dolce è stata la mia golosa suocera che si è sparata, dividendola con noi, una fetta di torta Nutella e mascarpone, davvero ottima.
Il locale è gradevole, abbastanza piccolo e sempre affollato, motivo per cui consiglio di prenotare per tempo. Lo staff è molto gentile e i prezzi sono assolutamente nella norma. Il posto è adatto a tutti, ma si presta poco a una cenetta romantica perché non ne ha l’atmosfera. E’ possibile anche solo prendere le pizze da portare a casa. Non so dire se si trova parcheggio facilmente, considerando che noi siamo arrivati a piedi dal centro e siamo tornati a casa in taxi.
Rientrati al nostro splendido appartamento, ci siamo messi in pigiama e sdraiati sul meraviglioso divano angolare grande come una piazza d’armi, abbiamo guardato un po’ de Lo Hobbit che passavano in TV, prima di crollare dal sonno.
Per oggi quindi è tutto, nei prossimi giorni vi racconterò la nostra seconda giornata torinese!
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