«C’è lo spunto di un romanzo, qui.
Persone di diverse classi sociali, diverse nazionalità e diversa condizione, che per tre giorni, estranee fra loro, devono stare raggruppate insieme. Mangiare e dormire sotto lo stesso tetto, per così dire, senza potersi allontanare troppo l’una dall’altra. E dopo tre giorni si separeranno, ognuno andrà per la sua strada e non si rivedranno più, probabilmente».
Come dite? Lo conoscete tutti?
Bene, ma siete sicuri di aver letto il libro, almeno una volta nella vita? O vi siete fermati alle trasposizioni cinematografiche?
Beh, il libro (come quasi sempre accade) è un'altra cosa e vi consiglio la sua lettura, nel caso non l'abbiate ancora fatto!
Vediamo un po' di cosa parla questo libro.
Assassinio sull'Orient Express è uno dei suoi più famosi romanzi gialli, reso ancora più celebre dall'omonimo film del 1974 e dal recente omonimo remake del 2017. Il protagonista è il grande detective belga (e non francese!) Hercule Poirot.
Scritto dalla Christie durante un soggiorno a Istanbul, nella stanza 411 del Pera Palas Hotel (oggi adibita a piccolo museo in suo onore), il romanzo fu pubblicato a puntate dal settimanale statunitense The Saturday Evening Post nell'estate del 1933, mentre l'anno successivo fu raccolto in un unico libro dall'editore inglese Collins Crime Club; in Italia, invece fece la sua comparsa nel 1935, edito da Mondadori col titolo Orient Express, in seguito denominato col titolo più fedele all'originale.
Locomotiva in uso nell'Orient Express |
Il famoso investigatore Hercule Poirot sale sul Simplon Orient Express (Istanbul-Trieste-Calais) e qua si trova, dopo svariati chilometri di corsa, a dover indagare suo magrado sull'assassinio di un certo signor Ratchett, un americano ritrovato esanime nel proprio scompartimento in circostanze a dir poco misteriose. Un'abbondante nevicata bloccherà però il convoglio per parecchie ore in Jugoslavia, e Poirot si vedrà costretto a ipotizzare che l'assassino sia uno dei passeggeri il cui scompartimento è nella carrozza per Calais, la stessa in cui si trova quello del signor Ratchett.
Un indizio rivelatore porterà quasi subito alla scoperta che la vittima era in realtà un italiano di nome Cassetti, un assassino in fuga dalla giustizia americana perché accusato del rapimento a scopo di estorsione e dell'omicidio della piccola Daisy Armstrong, avvenuto anni prima, uccisione che in seguito aveva provocato indirettamente altre morti fra le persone a lei vicine.
Sarà l'inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri del vagone e, fra esitazioni, reticenze, contraddizioni e lapsus indicativi, emergeranno parecchie storie interessanti.
Come sempre qua mi fermo, per non spoilerare nulla ai quattro gatti (almeno spero) che non conoscono la trama e il relativo finale di questo magnifico libro.
La stanza 441 dell'Hotel Pera Palas |
Partiamo col dire che non tutto il romanzo è completamente inventato, visto che la morte della piccola Daisy Armstrong s'ispira alla reale tragedia che colpì il noto aviatore statunitense Charles Lindbergh, il cui figlioletto Charles III di un anno e mezzo fu rapito e brutalmente ucciso nel 1932, dopo aver pagato un carissimo riscatto.
La scrittura della Christie, inutile sottolinearlo, è magnifica. Lineare, semplice, pulita e per nulla tediosa. La sua bravura, costruzione di trame complesse a parte, sta tutta nella grandiosa capacità di raccontare, con poche parole ma perfette, qualunque cosa.
Con una breve, ma precisa descrizione, è in grado di farci immaginare il volto di un personaggio; con altrettante poche parole ne delinea il profilo psicologico e stessa cosa avviene con la descrizione dei luoghi, dei paesaggi e delle atmosfere, dalla fumosa Londra al soleggiato Egitto. Con brevi descrizioni per niente logorroiche ci mostra tutto, dando alla nostra immaginazione la capacità di "vedere" tramite i suoi occhi.
Come sempre, capire da subito chi è il colpevole è praticamente impossibile e mentre leggiamo viene naturale indagare insieme a Poirot o Miss Marple.
Nel 2017 è uscito l'ultimo adattamento cinematografico che ha riscosso parecchio successo, forse anche grazie a un cast stellare. Si tratta del quarto adattamento del romanzo della Christie, dopo il lungometraggio del 1974, un film per la TV del 2001 e un episodio del 2010 della serie Agatha Christie’s Poirot.
Il mio consiglio, però, è di recuperare la trasposizione del 1974, per me la migliore (anche se comunque non fedelissima al libro). Diretto da Sidney Lumet, il film generò parecchie discussioni fra gli appassionati di Poirot per la particolare interpretazione del protagonista Albert Finney, ma riuscì a cogliere nel segno, diventando un classico della cinematografia del giallo.
Hercule Poirot è poi uno dei personaggi più celebri ideati da Agatha Christie ed è presente in 33 romanzi e in oltre 50 racconti.
I libri di Agatha Christie sono una droga, vi avverto. Se amate il giallo e non avete mai letto nulla di questo mostro sacro della letteratura poliziesca, fatelo, ma a vostro rischio e pericolo, perché un libro tira l'altro e non riuscirete più a staccarvi da lei :)
Dimenticavo! Questo affascinante treno vi ha sempre fatti sognare? Beh, sappiate che esiste ancora e che (pagando una barca di soldi!) è possibile farci un giro! Fate un clic qua, se non mi credete.
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