Una ragazza conosciuta su Facebook grazie alla mia pagina Helsinki Kiitos.
Fabiana è appena tornata da un viaggio in Finlandia, il secondo per l'esattezza, e ha accettato di collaborare con il mio blog rilasciandomi un'intervista che mi ha decisamente colpita. Ovviamente le mie domande non potevano essere troppo personali o particolarmente strane, ma lei a domande piuttosto comuni, ha fornito risposte per niente scontate. Un'intervista talmente ben fatta che non ho avuto bisogno nemmeno di revisionarla e le fotografie che mi ha allegato, scattate tutte da lei, sono davvero belle.
Ringrazio Fabiana per questo passaggio nel mio blog e nella mia vita e mi auguro di aver appena trovato una nuova amica.
E ora gente, gustatevi questa splendida intervista di cui vado orgogliosissima!
Come mai hai scelto per un tuo viaggio la Finlandia, nello specifico Helsinki, meta ancora non così turistica e inflazionata?
A dire la verità fino a qualche anno fa non avrei mai pensato un giorno di scegliere la Finlandia come meta per una vacanza. La Finlandia, fin da quando ero bambina a quel momento, per me era la casa di Babbo Natale: immaginato come un luogo freddo e sommerso di neve, lontano e “irraggiungibile”.
Ma per un caso fortuito, - o forse no, è ancora da vedere-, ho scoperto una band finnica, l’amore incondizionato per la loro musica e d’improvviso la Finlandia è diventata la “Terra Promessa”. Era un sogno da realizzare ad ogni costo.
Hai presente quando hai la sensazione che una persona, o un determinato posto aspettino te?
E’ venuto spontaneo e naturale quindi desiderare di prendere una valigia e partire, vedere i posti in cui nascono le musiche e i testi che tanto amo, respirare “l’aria”.
Abbiamo iniziato a parlare di partire per Helsinki un po’ per gioco e pian piano è diventata un’idea concreta. Non ho esitato neanche un secondo quando si è presentata l’occasione di andare. E a neanche una settimana dal nostro rientro, stiamo già progettando il prossimo viaggio!
Mi sono letteralmente innamorata di Helsinki, della sua semplicità, della sua essenzialità pulita. Del modo pacato che hanno i finlandesi di rapportarsi alla vita quotidiana. Non ho visto nessuno sbroccare ai semafori, nessuno che sbraita se un pedone ci mette un secondo in più ad attraversare sulle strisce, nessuno che in stazione o aeroporto urla e ti spintona.
E’ una città che ispira calma e serenità. Dove puoi respirare.
Una città che sembra quasi di provincia, ma con tutte le opportunità e i privilegi, le attrattive culturali di una metropoli. E’ anche vero che 8 giorni sono pochi per poter avere un’idea reale della città, essere obiettivi senza farsi prendere dall’ entusiasmo della prima impressione.
Ho avuto modo di visitare altre città europee ma nessuna mi è rimasta particolarmente nel cuore come Helsinki. E’ strano sentirsi “a casa” in un posto così lontano e diverso da quello in cui vivi, ma è proprio ciò che è successo. Helsinki durante l’inverno è “blu, bianca a grigio scuro”.
Sei andata con due amiche, loro che impressione hanno avuto di questa città?
Cosa ti ha colpito di più in assoluto? E cosa ti è piaciuto meno?
Kari Valo.
Un uomo dalla dolcezza infinita e dal sorriso furbetto, adorabile. Dall’abbraccio avvolgente. Cosa non mi è piaciuto? Difficile da dire... ho amato quasi tutto. Se dovessi trovare davvero qualcosa però direi il caffè: trovare un espresso fatto bene è difficilissimo! E’ davvero terribile!
Questa estate invece volevamo viverci la città, le strade, i parchi in maniera totale, “da abitanti”. Passeggiando per ore e ore, perdendoci, facendo dei giri assurdi. Volevamo vedere gli stessi posti visti l’inverno precedente, che aspetto avevano con la luce del sole e le differenze che c’erano. Dal momento che la prima volta non eravamo riuscite a visitare l’isola di Suomenlinna, - che è effettivamente un quartiere di Helsinki, sì lo so - ci eravamo promesse di farlo la volta successiva. Abbiamo beccato la giornata sbagliata: ci ha sorpreso un improvviso acquazzone ma è stato interessante lo stesso. Sapevamo che era ventosa e bisognava andar muniti con un equipaggiamento adeguato... ne hanno fatto le spese i nostri ombrellini da borsa!
Poi siamo state a Porvoo: un posto assolutamente incantevole! E’ questo l’aggettivo che per primo mi viene in mente! Deliziosa e pittoresca. Abbiamo scovato un negozietto minuscolo dove c’era roba vintage: abitini anni ’50, dischi, accessori e arredamento originale. Il ragazzo che lo gestiva è stato gentile – come ogni finlandese che abbiamo incontrato, del resto – dandoci una mappa della città in italiano, e indicazioni per trovare i posti più interessanti. La cosa che ci premeva era trovare la fabbrica di cioccolato, (che comunque non siamo state capaci di trovare: siamo ancora convinte che non esista affatto!) Abbiamo trovato solo il punto vendita però – e qui ci è venuto il dubbio che FORSE, da qualche parte esisteva davvero! – e ovviamente da golose senza ritengo abbiamo fatto incetta di cioccolatini!
La prossima volta vogliamo visitare Tampere, Turku e spingerci anche a Tallin – che non è in Finlandia, ma così vicina da non poter perdere l’occasione!
In realtà sono ancora tante le cose da vedere... tocca tornarci! ;)
Questa volta invece abbiamo comprato una maglietta fighissima al Rock Shop, con la scritta “Hellsinki”.
Che idea ti sei fatta della popolazione finlandese? E' così fredda come si dice in giro? E dal punto di vista dell'organizzazione, la città secondo te funziona o c'è qualcosa che cambieresti?
Sono discreti. Educati e silenziosi. Una qualità sconosciuta qui da noi.
Il rientro in Italia, all’Aeroporto di Fiumicino, con il suo caos e gente rumorosa è stato traumatico! Immagino lo shock per un finlandese abituato al silenzio e alla pacatezza, quando viene in Italia!
La città è molto ben organizzata e alla portata di tutti: è difficile perdersi a Helsinki, o non trovare un autobus e il tram all’esatta ora. Tutto ciò che ti serve è facilmente raggiungibile, dai centri commerciali ai teatri o musei.
L’idea comune era di fermarci a vivere lì. Seriamente! Probabilmente sarò scontata, ma ogni volta che vedo la Cattedrale, sulla piazza di Senaatintori provo un tuffo al cuore. E’ il posto che preferisco e non saprei dire il perché. Mi commuove e mi emoziona sempre.
Quando l'hai vista la prima volta, ha rispettato le tue aspettative o te l'immaginavi diversa?
Ecco: è ciò che è successo a me con Helsinki.
Avevo attacchi di “Fernweh”, nostalgia di un posto in cui non ero mai stata. Nel caso specifico di Helsinki.
Ho dovuto attendere qualche anno però prima di poter mettere piede sul suolo finnico. Nessuno dei miei amici era interessato a visitare la Finlandia e di partire da sola non me la sentivo, non conoscendo nessuno, non avendo appoggi di qualsiasi genere. Ho conosciuto “dal vivo” le mie compagne di viaggio ad un concerto della mia band del cuore, lo scorso ottobre a Milano: fino a quel momento, avevamo avuto modo di parlare solo via chat. E’ nata un’amicizia, un rapporto giornaliero che è andato al di là del social network.
Ci sei stata ben due volte per altro, d'inverno e d'estate. Perché questa scelta? Ci racconti le impressioni avute dalle due diverse stagioni?
Sì, vero: due volte.
Come detto sopra, la prima volta è stata per l’amore verso la band.
La seconda invece sono tornata per amore verso la città stessa.
Purtroppo non c’era la neve lo scorso inverno e ci sono rimasta malissimo! Io adoro la neve: vivo in un paesino di montagna e sono abituata a temperature rigide. In estate invece Helsinki assume colori vividi e pieni: è “azzurra, verde vivo, viola e arancio: come i tramonti infiniti”. Siamo capitate lì durante la settimana in cui si è passati dall’estate torrida – c’erano anche 30 gradi un giorno e mi sono ustionata le spalle! - all’autunno inoltrato e i nove gradi del giorno successivo. L’aria è sempre pungente però, anche perché c’è costantemente molto vento, quindi anche con i 30 gradi non si soffoca mai come nelle nostre città.
Posso dire con assoluta certezza che i sentimenti e le impressioni sono le stesse che ho provato io! Ogni volta che andiamo via, lasciamo lì un pezzo del nostro cuore... E non escludiamo affatto che in futuro si possa tornare per un periodo molto, molto più lungo!
Come ho già detto, la cosa che mi ha colpito di più è stata il sentirmi a casa, a mio agio. Di solito non mi lascio andare a romanticismi e facili entusiasmi, ma posso dire che Helsinki era nel mio cuore già da prima che toccassi il suolo, per ovvi motivi... Ed è ancora così. Mi ha colpito la gentilezza dei finlandesi, la loro serenità. La semplicità della gente.
Oltre a Helsinki hai visitato altre città della Finlandia?
Non tante quante ci sarebbe piaciuto, purtroppo!
La prima volta siamo andate in Finlandia solo per quattro giorni, con il preciso scopo di vivere il celebre concerto di fine anno dell’Helldone al Tavastia: un desiderio per qualunque fan degli HIM, per cui ci siamo limitate a gironzolare per i due giorni successivi. Freddo pungente e vento permettendo!
Ma vedere il profilo di Helsinki dal mare, le due cattedrali parallele sotto un cielo tempestoso e un arcobaleno mozzafiato... spettacolare! E comunque non vediamo l’ora di tornarci, in inverno questa volta e vedere il traghetto farsi largo tra i blocchi di ghiaccio!
Ci siamo poi godute la vista delle caratteristiche casette dipinte di rosso scuro in riva al fiume, alla luce del tramonto, sedute su una panchina di legno tra cespugli di rose selvatiche dal profumo fortissimo. Un momento davvero magico e intimo, ancora impresso negli occhi e nella mente.
Il Museo d’Arte Contemporanea Kiasma!
E il parco con il monumento a Sibelius! Era praticamente ad un soffio dal nostro appartamento e fino alla fine ci siamo dimenticate di inoltrarci per vedere la famosa scultura: imperdonabili!
Ci racconti un aneddoto in particolare riguardante qualche fatto accaduto lì?
Oddio... figuracce a parte?
Ne sono successi tanti e alcuni decisamente imbarazzanti... L’ultimo che mi viene in mente è l’improbabile conversazione con il gestore di un pub, decisamente alticcio: noi che facciamo per entrare e lui ci blocca sulla porta, parlandoci a raffica in finlandese. Noi che tentiamo di infilare tra il fiume di parole un “Sorry, we don’t speak Finnish!” e lui che sempre a raffica continua a parlarci. Abbiamo capito solo “Ravintola” in mezzo al “nuuiyanuuchamopulla kekkia ciiiuxuyuuc Mutta kekk asbrdam”, al che ci è venuto il dubbio che forse voleva dire che la cucina era chiusa – erano le 23.00 passate e pare che cenare oltre le 20.00 sia contro la legge! Sono stati 5 minuti di interessante interazione razziale tra due culture: noi con lo guardo ebete a tentare di svicolarci dal tizio, arretrando con lentezza e sorridendo con gentilezza e lui che forse ci invitava ad entrare, senza però cenare... vai a sapere che cosa ha detto?! Rimarrà un mistero!
Parliamo di cibo: cosa hai potuto assaggiare e in che locali? Ti è piaciuto tutto o hai trovato qualche alimento dal gusto particolare e non adatto al palato di noi italiani?
Adoravamo il mercato del porto: c’è un gazebo in cui cucinano delle verdure grigliate eccezionali. Era bello passeggiare tra le innumerevoli bancarelle e sentire i profumi di legno delle sculture fatte a mano, della verdura e frutta fresca, dei dolci alla cannella, del mare a due passi.
Non abbiamo avuto coraggio di assaggiare la carne di renna però! Abbiamo fatto scorpacciate di tortine di patate “Karjalanpiirakat” e “Pulla”, i dolci tipici al cardamomo: deliziosi!
E abbiamo lasciato il fegato al “Morrison’s”, un risto-pub nei pressi dell’Ateneum. Gli hamburger vegani e le patate speziate erano un pugno in piena faccia, ma almeno una volta bisogna farlo!
Immagino tu abbia comprato qualcosa da portare a casa, quali souvenir hai messo in valigia al tuo ritorno?
La prima volta, sì.
Abbiamo comprato portachiavi in legno fatti a mano, con renne stilizzate, sottopentola per le nostre mamme, sempre di legno che a contatto con il calore sprigiona un odore di legno davvero buono!
Dal momento che i prezzi sono abbastanza alti il rischio di tornare a casa senza un Euro era dietro l’angolo, per cui abbiamo tenuto a bada l’entusiasmo!
[Nota di 127.0.0.1 - 'Quella maglietta stupenda ce l'ho anche io!']
Assolutamente no.
Non trovo che siano freddi, anzi. Sono stati tutti gentilissimi e disponibili con noi: dalla commessa del supermarket al signore che vedendoci in difficoltà, tra cartine e mappe, aspettava paziente che ci decidevamo sul da farsi. Il tutto alla fermata del tram! O sulle strisce pedonali.
Dove hai alloggiato e che impressioni hai avuto dell'accoglienza finlandese al turista?
La prima volta in albergo.
La seconda invece siamo state in appartamento: avevamo la nostra cucina e abbiamo risparmiato considerevolmente.
Come ho già detto, i finlandesi sono cordiali e gentili pur non lasciandosi andare ad eccessi affettuosi.
C'è un luogo che in assoluto hai trovato a dir poco meraviglioso? Un locale, una chiesa, una via o ad esempio un parco, che ti è rimasto nel cuore?
Ho trovato meraviglioso il parco di Seurasaari: sarei rimasta seduta a guardare il mare dal molo di pietra tutto il giorno.
Non c'è due senza tre, dicono. Pensi di tornare per la terza volta in Finlandia prima o poi?
Più prima che poi!
Stiamo già progettando il prossimo viaggio! Magari in primavera o in autunno: ci dicono che con i colori autunnali sia spettacolare!
E’ esattamente come immaginavo.
E’ una città giovane, da scoprire. E’ una città con musica buona ad ogni bar o pub: potrei dire che si respira davvero la musica che amo.
Se Helsinki fosse:
Un libro: “Illusioni” di Richard Bach.
Una canzone: Ogni canzone degli HIM.
Un sentimento: Al momento struggimento, nostalgia.
E' stato tutto mio il piacere! Sono sicura di aver trovato una nuova amica e grazie a te per avermi dato modo di ricordare a mente fresca e lucida, i momenti più divertenti!
RispondiEliminaPs: quella maglietta è fotonica! :D
Grazie a te! Se anche le tue compagne di viaggio volessero rilasciarmi una bella intervista, sappi che sono ben disponibile a preparare delle domandine anche per loro :)
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