Your favourite magazines.
Listography #39: Le mie riviste preferite.
E va bene! Lo ammetto. Quando ero alle medie compravo sempre Cioè e TV Sorrisi e Canzoni! Contenti!? Ohhhh, ora che l’ho detto passiamo alle cose serie.
Le mie riviste preferite, sia cartacee che on line (soprattutto on line), sono quelle che parlano di scienza, tecnologia, fotografia, videogiochi e viaggi.
Eccone alcune, tanto per fare qualche esempio:
· National Geographic
· Le scienze
· Focus
· Touring
· Geo
· Meridiani
· Fotografare
· Hardware Upgrade
· Tom’s Hardware
· PC Professionale
· Wired
· PC Gamer
· The Games Machine
Visto che questo Listography però è cortissimo, unirò anche il numero 40, tiè!
The best gifts you've ever received.
Listography #40: I regali più belli che hai ricevuto.
Ecco, questo è un Listography interessante, sul quale ho dovuto ragionare parecchio perché per me i regali sono importanti non tanto per l’oggetto in sé, quanto per il significato che si nasconde dietro di esso.
- A proposito di significato, senza dubbio il regalo più bello che abbia mai ricevuto e che credo resterà imbattibile a vita, è una stella (vera). Me l’ha regalata diversi anni fa mio marito, per un compleanno. Non dimenticherò mai il momento nel quale scartai quel pacchetto così strano e sottile e il mio stupore quando realizzai di cosa si trattasse.
- Il secondo regalo più bello me lo ha fatto inconsapevolmente la mia amata Helsinki quando, durante il mio primissimo viaggio in una Finlandia ghiacciata, mi attirò verso quella panchina sul molo. Non so quanti di voi guardino The Big Bang Theory, ma quella panchina per me è come il posto sul divano per Sheldon Cooper. Quella panchina è il mio posto.
“In un universo in continuo divenire quello è un punto di coerenza unico.
Se la mia vita fosse esprimibile per mezzo di una funzione in un sistema di riferimento cartesiano quadridimensionale,
quel posto,
dal primo istante in cui mi ci sono seduto,
sarebbe lo 0,0,0,0.”
Le persone che mi conoscono bene, se un giorno dovessi misteriosamente scomparire, non chiamerebbero nemmeno Chi l’ha visto? Questo perché saprebbero perfettamente dove trovarmi: seduta lì.
- Molti di voi sapranno che colleziono fari marittimi, quindi, fra i regali più belli che ho ricevuto, ci metto anche tutti i fari che nel corso degli anni mi sono stati regalati da svariate persone, ma in particolare ne cito uno, donatomi dalla mia migliore amica, sul quale ha fatto dipingere a mano il mio nome insieme a quello di mio marito e dei nostri due bambini pelosi; la mia famiglia.
-La stessa amica, in un’altra occasione, mi ha regalato una bella cornice con all’interno una mia fotografia mentre sorrido felice tutta intenta a indicare col braccio la mia panchina sul molo di Helsinki. Uno di quei regali che inumidisce gli occhi di commozione.
- Sempre lei, che come avrete capito è un drago nel fare il regalo perfetto, mi ha regalato una splendida teiera in ceramica con dipinti a mano i nostri bimbi pelosetti. Bellissima.
- Ah, e un ciondolo Pandora a forma di faro, decisamente meraviglioso.
- Ormai molti anni fa un amico di vecchissima data mi regalò un maglioncino grigio a collo alto abbastanza anonimo. Carino, ma molto semplice e per niente appariscente. Beh, penso sia uno dei capi d’abbigliamento del mio armadio che ho usato più spesso. Se dovessi trovare un aggettivo per quel maglioncino direi “accogliente”. E’ uno di quei regali ai quali ti affezioni col tempo. Quando lo scartai, pensai “Carino!”, ma senza troppi sentimentalismi; ora invece gli voglio proprio bene.
- Rimanendo in tema abbigliamento, ma passando dagli amici alle ex storie d'amore, ricordo con piacere due regali in particolare. Uno è una Kefiah, il tipico copricapo mediorietale, usato da noi occidentali come sciarpa e molto in voga fra gli adolescenti negli anni '90. Il ragazzo in questione me la prestò una sera d'inverno nella quale avevo molto freddo. Feci un apprezzamento sul fatto che sopra c'era il suo profumo così buono e lui allora, molto dolcemente, mi disse: "Tienila tu, così potrò essere con te anche nell'assenza". Sono passati vent'anni, ma ce l'ho ancora.
- Il secondo regalo che ho nel cuore, fatto da un ex fiamma, fu invece una margherita che sorride disegnata col Paint. Non aggiungerò altro, perché non c'è altro da aggiungere.
- Esattamente quando mi serviva, ho ricevuto una proposta editoriale proprio in quel momento lì. E io alle coincidenze non ci credo. Il libricino che ho pubblicato insieme ad altri autori, resta uno dei “regali” più importanti io abbia mai ricevuto dal destino.
- Mia suocera, invece molto più prosaica, un giorno mi ha regalato una cosina davvero divertente: il voodoo da ufficio. Beh, non ci crederete, ma ha funzionato! Ho corso il rischio di tornare alla mia vecchia mansione, ma alla fine la cosa non è andata in porto. : )
- Molti anni fa, più o meno nel 2007, un medico di Piacenza con il quale entrai casualmente in confidenza e col quale scambiai una fitta anche se breve corrispondenza, mi spedì un pacchettino inaspettato, con al suo interno il film in dvd Ogni cosa è illuminata, tratto dal libro di J. Safran Foer. Inutile spiegare altro.
Quel medico, strepitoso esemplare di essere umano, è una di quelle rarissime persone dall’anima lieve, dalla profonda spiritualità, con un’immensa cultura che va dai giambi alla metrica dei poeti elegiaci o da Ipponatte a Spoon River o dal 6° canto del Paradiso alla scienza. Un cervello col quale potrei parlare per giorni e giorni ininterrottamente, senza stancarmi mai. Una di quelle persone alle quali infilerei una chiavetta usb nell’orecchio, per fare il download e salvare tutta quella meravigliosa materia grigia, così che non possa andar perduta. Come si fa a non ammirare un medico che ti dice:
“Il mio problema più grande è quello di saper aiutare il paziente nel periodo terminale della sua vita: non voglio assolutamente che soffra e non voglio nessun tipo di accanimento terapeutico, cerco di fare in modo che nella maniera più tranquilla e serena si addormenti.
Ma le assicuro che non è facile combattere con parenti che vogliono il prete e rifiutano la morfina o con medici che in nome della Bioetica o di una strana fede pensano che le sofferenze servano a purgare i peccati o che fino all'ultimo si debba essere svegli per poter chiedere perdono a Dio... ma come può essere tanto sadico Dio? Io penso, se c'è, che sia un Dio d'amore e che non voglia che i suoi uomini soffrano.
Ad ogni modo siamo un esperimento mal riuscito.”
- Un altro regalo meraviglioso è stato la collana Come un Epigramma, dell’artista Imelde Corelli Grappadelli, regalatami da mia suocera per festeggiare l’uscita del mio libricino di poesie Impronte. Gioiello fatto a mano e unico al mondo, al quale ho dedicato persino un post. Chi se lo fosse perso, faccia un saltino qua.
- Arrivando, in ordine cronologico, alle ultime festività, non posso non menzionare l’iWatch regalatomi dal mio folle marito e i due bellissimi pupazzi fatti a mano da Astra di Demodex Posi e Nega, i due gattini alieni di Yu, protagonista del mio Anime preferito dell’infanzia Creamy Mami, che in italiano divenne L’Incantevole Creamy.
Ne ho sicuramente dimenticati altri e mi dispiace, perché per me ogni regalo è speciale: è un ricordo che IO decido di legare a quella persona, anche se magari quella persona mi ha regalato qualcosa tanto per non arrivare a mani vuote. A volte capita, no?
Io amo però quei regali che si fanno “perché sì. Perché l’ho visto e ti ho pensata”. E quelli sono bellissimi, perché lì un pensiero c’è sul serio e l’oggetto materiale passa in secondo piano. Oppure ecco, quei regali del tipo “tieni, voglio che questo lo abbia tu”. Wow! Quelli sì che sono regali che mi riempiono d'orgoglio e mi rendono onorata di un’amicizia. E’ una prova di affetto e fiducia senza pari. Io sono legata tremendamente a un oggetto, ma voglio che lo tenga tu. Che diventi tuo, che tu lo custodisca per me, per sempre.
Cosa c’è di più bello nel ricevere qualcosa che per qualcun altro è così importante?
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