Inizio il post di oggi con una premessa: questo sarà un post piuttosto lungo, ma affascinante, soprattutto per coloro che amano il mistero e le antiche leggende Maya, quindi portate pazienza e se vi va, rimanete un po’ con me.
San Cristóbal De Las Casas, San Juan Chamula e San Lorenzo Zinacantán
Chiapas, Stati Uniti Messicani
18 Aprile 2007
La giornata di oggi è partita con un’ottima colazione a buffet in hotel e un giro all’affollato Mercato Municipal di San Cristóbal dove ho acquistato del piccantissimo peperoncino Habanero da portare in Italia. Dopo una breve visita alla Iglesia (chiesa) di Santo Domingo, abbiamo preso il nostro pullman e siamo partiti alla volta delle comunità indigene di San Juan Chamula e San Lorenzo Zinacantán.
Non sono molto distanti da San Cristóbal de las Casas, eppure le differenze nei modi di vivere, di pregare, di mangiare e di vestire, sono davvero marcate. Passeggiare per queste comunità Tzotzil è qualcosa che vi porta oltre la soglia del tempo, ve lo assicuro. I Maya Tzotziles sono uno dei principali gruppi indigeni del Chiapas e costituiscono circa un terzo della popolazione indigena dell’intero stato. In queste montagne della Sierra Madre si parla spagnolo, ma anche l’antica lingua Tzotzil, la lingua Maya. Siamo a circa 2200 metri sul livello del mare.
La prima tappa è stata presso San Juan Chamula, a circa 10 chilometri da San Cristóbal, dove nella piazza del paesino gli uomini, vestiti con tuniche nere (o bianche) strette in vita chiamate chujes, giocano a carte e chiacchierano, mentre le donne vendono frutta e verdura, nelle loro giacche ricamate dette hupiles, sopra larghe mantelle colorate e gonne nere lunghe fino alle caviglie.
Fotografia di Annalisa |
Purtroppo è severamente vietato scattare fotografie al suo interno, perché i Chamula credono che le foto rubino loro lo spirito (inoltre gira la leggenda che si rischino 3 giorni di carcere e sinceramente la prospettiva non era delle più allettanti), perciò vi dovrete accontentare delle mie parole e di uno scatto rubato che ho trovato in rete del quale, ovviamente, citerò la fonte, così se proprio devono arrestare qualcuno, non arrestano me.
Interno della chiesa - Fonte: Siemens |
Fonte: Wikipedia |
L’illuminazione è merito delle poche finestre colorate e delle candele che con la loro fiamma tremula gettano lunghe ombre danzanti sulle nicchie delle navate che ospitano pregiate statue in legno di diversi santi, messe in fila e che tengono in mano o appesi al collo, specchi in cui i fedeli vedono riflessa la loro immagine.
Alcune persone sono inginocchiate a terra; mangiano, cantano, pregano, bevono sorsate di Cola e ruttano forte, facendo uscire dal loro corpo gli spiriti del male. Un’altra bevanda rituale che sono soliti consumare in chiesa è il Posh, un alcolico a base di canna da zucchero.
Alcune persone sono inginocchiate a terra; mangiano, cantano, pregano, bevono sorsate di Cola e ruttano forte, facendo uscire dal loro corpo gli spiriti del male. Un’altra bevanda rituale che sono soliti consumare in chiesa è il Posh, un alcolico a base di canna da zucchero.
Mariano Gonzalez Chavajay: Oculista indigena (Indigenous eye doctor), 1993 |
In Messico esiste da secoli una figura chiamata curandero. A dire il vero ne esistono di due tipi: il guaritore “normale”, detto appunto curandero e quello “scelto dal fulmine”, il granicero.
Pedro Rafael Gonzalez Chavajay: La Comadrona (The midwife) 1996 |
Questi due tipi di guaritori si specializzano poi in altri sottotipi e si ritrovano in gruppi creando chiese, confraternite o associazioni. E’ possibile quindi trovare i Curanderos Espiritistas (che operano guarigioni di tipo medianico), Espiritualistas (l’equivalente della chiesa, utile alla guarigione dello spirito), Yerberos (guaritori che usano erbe), Hueseros (coloro che riparano ossa rotte), Parteras (le levatrici), Brujos (gli stregoni o sciamani), ecc…
Il granicero, invece, è colui che ha la sfortuna di venir colpito da un fulmine; il fatto che sopravviva significa che è stato scelto come guaritore, acquisendo poteri paranormali, come la possibilità di manipolare il clima, aiutato da esseri spirituali definiti i ‘lavoratori del tempo’ (trabajadores temporaleños) con i quali è entrato in contatto a seguito della traumatica esperienza. Se chi viene colpito dal fulmine invece muore, la sua anima si unisce agli spiriti del tempo. Il granicero è un curandero che oltre a dedicarsi alle “normali” attività di guarigione, è in grado di modificare e manipolare gli elementi atmosferici, richiamando o allontanando nubi, scatenando fulmini, piogge, ecc…
--Piccolissima parentesi per appassionati come me: Anche a voi ha ricordato la splendida puntata di X-Files, D.P.O. (Titolo italiano: Fulmini), con il bravissimo attore seminostrano Giovanni Ribisi e il grande Jack Black?--
I graniceros sono organizzati in corporazioni, ognuna delle quali fa riferimento a un suo luogo sacro, una grotta per la precisione, da essi chiamata Templo (il tempio). Il gruppo è molto ristretto e i suoi componenti si differenziano da altri guaritori per essere stati scelti “desde Arriba”, cioè dall’Alto. Questi guaritori non possono rifiutare il loro destino, pena l’atroce morte causata dalle conseguenze del fulmine che li ha colpiti.
Nel caso siate in viaggio da queste parti e vi interessi approfondire l’argomento, il Museo de Medicina Maya di San Cristóbal dedica molto spazio alla storia e alla teoria della medicina Maya indigena e dei rituali che si svolgono proprio a San Juan Chamula.
Chiudendo questa affascinante parentesi sulle tradizioni locali, torno a parlarvi dei Chamulas che sono anche ottimi artigiani; producono tessuti decorati a mano, di splendida fattura, con cui creano giacche, gonne, mantelle e borse. I loro lavori di artigianato si possono trovare in molti mercati della zona.
Fonte: Wikipedia |
Queste due simpatiche ragazze stanno "tessendo" una penna per me, col mio nome. |
Diversamente da San Juan, questa comunità è leggermente più ospitale nei confronti degli stranieri e qui abbiamo potuto interagire molto di più con la popolazione arrivando persino a visitare la casa di una famiglia davvero gentile che ci ha invitato ad assaggiare delle strepitose tortillas cotte sul momento, direttamente sulla brace e sulla pietra. Riempite di formaggio fresco e saporitissimo, spezie e verdure, erano a dir poco deliziose. Dubito che si possano mangiare così buone in qualsiasi ristorante.
E' fuori fuoco, lo so, perdonatemi : ) |
Alle coppiette appena sposate, come anche nel nostro caso, hanno fatto indossare gli abiti cerimoniali che vengono usati nel rito del loro matrimonio. Coloratissimi e ai nostri occhi, decisamente buffi, (in particolare quelli dello sposo) come potete vedere : )
Abiti tradizionali per la cerimonia del matrimonio. |
Princesa tz'utujil con sus flores - Chema Cox & Edwin Gonzalez
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Terminato il nostro giro sulle montagne della Sierra Madre, siamo rientrati a San Cristóbal e avendo il resto della giornata libera, abbiamo deciso di approfittarne! Il nostro piccolo gruppetto affiatato si è separato dagli altri babbani e con una nuova guida, Stefania, abbiamo lasciato la città per avventurarci nel magnifico Canyon del Sumidero a bordo di velocissime barche a motore, per un'escursione all'insegna della natura selvaggia del Chiapas. Il Canyon merita un post a parte, perciò per oggi vi saluto qua, sperando di aver accresciuto la vostra fame di sapere.
Fonte dei dipinti: Arte Maya
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