domenica 17 maggio 2015

# Diario di viaggio # Messico

127.0.0.Teotihuacan - Giorno 2

Ciudad De Mexico - Stati Uniti Messicani
11 Aprile 2007 Ore 20.50

Rieccoci in Hotel; come avevo pronosticato siamo stanchi morti. Ed è solo il secondo giorno di viaggio…  
Ci hanno tirato giù dal letto alle 6.25, svegliati dall’albergo tramite il telefono in camera e alle 7.00 eravamo a fare colazione con un buffet all’americana enorme, pieno di prelibatezze per tutti i gusti. Alle 8.00 ci siamo trovati nella hall con la simpatica guida Silvia (diversa da quella che ieri ci ha accompagnato in Hotel dall’aeroporto). Una donna rotondetta e nanerottola, con un bel sorriso, occhi e capelli neri come il carbone e un accento spagnoleggiante stupendo.

In Messico tutto inizia e finisce nella capitale, che con i suoi 2.640 km quadrati è la metropoli più grande del pianeta. Fu fondata dagli aztechi nel 1325, al centro di un vasto altopiano, dove sorgeva l’antica Tenochititlàn. Nel secolo XVI fu invasa dagli spagnoli e divenne il punto di incontro di due civiltà che ne hanno deciso il destino. Da allora Ciudad De México è il cuore di un paese in continua evoluzione e movimento. La storia antica della capitale è scritta nel suo Centro Hìstorico, che in questi ultimi anni è stato sottoposto a un radicale e completo restauro. Molte delle strade sono state pedonalizzate, molti palazzi trasformati in musei sono stati aperti al pubblico e inoltre sempre nuovi negozi e ristoranti accolgono i turisti.

Plaza de las Tres Culturas





















La prima tappa è stata Plaza de las Tres Culturas, detta anche Plaza de Tlatelolco
La Piazza Delle Tre Culture si trova in centro città e prende il nome dagli edifici che la circondano, costruiti in tre diverse epoche importanti per la storia del Messico. 
La prima, che precede la conquista da parte degli spagnoli, è rappresentata da una serie di piramidi e rovine precolombiane, del popolo Tlatelolco
La seconda è la cultura spagnola, sin dai tempi della conquista fino all’indipendenza. E’ rappresentata da un convento e dalla Chiesa cattolica di Santiago
La terza è la cultura messicana moderna, la cultura creola. Rappresentata dalla Torre Tlatelolco, sede della segreteria di relazioni estere del Messico. La piazza è stata testimone di vari momenti importanti nella storia messicana, come il massacro di Tlatelolco.

Come riporta Wikipedia:
  • Il suo mercato fu visitato da Hernán Cortés, prima della guerra di conquista. Qualche giorno dopo, ebbe luogo l'ultima e decisiva battaglia contro i mexica il 13 agosto 1521 quando sconfitto, Cuauhtémoc fu obbligato ad arrendersi a Cortés. Il Cronista Bernal Diaz del Castillo descrisse che la mattanza dei mexica, quel giorno, fu così sanguinaria che era impossibile camminare per i tanti cadaveri sparsi nella piazza, più di 40.000 indigeni furono uccisi.
  • Si firmò nel 1967 il trattato di Tlatelolco dando origine all'America Latina come zona libera dalle armi nucleari. Il trattato fu opera principalmente del diplomatico Messicano Alfonso Garcia Robles, che vinse il Premio Nobel per la pace nel 1982.
  • Il 2 ottobre del 1968 vi ebbe luogo un secondo Massacro di Tlatelolco, 400 anni dopo il primo. Vi persero la vita centinaia di civili, principalmente studenti, per mano dell'esercito e della polizia e per ordine del presidente Gustavo Diaz Ordaz. Vari scrittori messicani hanno denunciato i fatti, sempre negati dal governo.
Basilica di Nostra Signora di Guadalupe
La seconda tappa è stata al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, patrona del Messico. Un posto incredibile. Non tanto per il luogo in sé, quanto per la sua ‘energia’. Si respira un’aria veramente spirituale. I messicani sono grandi credenti ed è possibile notarlo ad ogni angolo di strada. Il Santuario è il principale luogo di culto cattolico del Messico e dell’intera America Latina. Ogni anno circa 20 milioni di pellegrini fanno visita da tutto il mondo. La chiesa è enorme e molti paesi hanno collaborato alla sua realizzazione. I lampadari vengono da Murano, mentre il marmo bianco da Carrara, in Italia. Tutto il legno scuro e caldo viene dal Canada, mentre il marmo scuro è messicano. 

E’ un complesso formato da varie chiese ed edifici tra i quali ci sono La Basilica di Santa Maria di Guadalupe (che vanta marmi di Carrara e vetri di Murano), il Tempio espiatorio a Cristo Re, il Tempio del Pocito, la Parrocchia delle Cappuccine, la Cappella del Cerrito e la Parrocchia degli Indios.

Per visitare questo complesso ci vuole tempo e pazienza, visto che è pieno zeppo di gente, ma ne vale la pena. Vedere le persone andare all’altare a fare la comunione scalze e in ginocchio, è emotivamente potente, persino per una non credente come me.

Ogni nastro, col suo colore, rappresenta una grazia ricevuta. Osservate l'espressione della signora sullo sfondo...
Terminata la visita a Nostra Signora di Guadalupe, siamo risaliti nel nostro pullman.

In giro ci sono un sacco di taxi bianchi e verdi piuttosto buffi, visto che come auto usano il Maggiolone. Dopo queste due tappe cittadine ci siamo diretti a Teotihuacan.


Si tratta del più grande sito archeologico precolombiano del Nord America e misura 82,66 km quadrati. Il comune di San Juan che lo ospita è a circa 50 km da Città del Messico e le rovine di questi templi sono stati dichiarati patrimonio dell’Unesco.


Il suo nome viene tradotto come La città degli Dèi” o “Luogo dove nascono gli Dèi”. Venne fondata nel 150 a.c. in una posizione strategica, in grado di controllare i traffici diretti verso il Golfo del Messico. 

La grande via sacra, l’Avenida de los Muertos, collega l’imponente piramide del Sole, con i suoi 365 ripidissimi scalini e alta 65 metri, a quella della Luna (43 metri), al Tempio delle Farfalle, alla Cittadella e al Tempio di Quètzalcoatl.

Teotihuacan - Se osservate bene, potete notare la cappa di smog, su Città del Messico
Stremati dal sole, dal caldo e dai chilometri a piedi, abbiamo fatto una sosta rigenerante presso una famiglia di artigiani dell’Agave e dell’Ossidiana, rispettivamente pianta e pietra tipiche del Messico. Con l’Agave, nota pianta in uso da noi italiani più che altro come ornamento, fanno veramente di tutto; ad esempio tre tipi diversi di bevande alcoliche: il Mescal, la Tequila e il quasi sconosciuto (almeno in Italia) Pulque, che ci hanno fatto assaggiare. Abbiamo potuto assaggiare anche la Tequila alla mandorla, rarissima e prodotta soltanto presso questa famiglia.



Dalle foglie di questa carnosa e gigantesca pianta producono anche canapa resistente per fare amache e altri mille oggetti, dalle ceste ai maglioni. Con una dimostrazione sul posto ci hanno fatto vedere che usano le foglie come ago e filo (l’ago è la punta a spina della foglia e il filo è la fibra della pianta), poi ci hanno mostrato come è possibile colorare in modo naturale le fibre di quello che sembra cotone a tutti gli effetti.



Il simpatico personaggio messicano che ci ha illustrato tutti gli usi dell’Agave, con un sorriso ci ha donato il lungo filo che ha creato e colorato come la bandiera dell’Italia. :) Inoltre, usano questa pianta come sapone e i fogli di carta simile alla pergamena che si ricavano da essa, possono venir usati scrivendoci sopra con la punta della stessa foglia, usandola come penna imbevuta d’inchiostro.


La bandiera dell'Italia


Abbiamo tutti comprato qualcosa da questa simpatica e solare famiglia numerosissima, composta dai due genitori e da ben 22 figli! Ci hanno anche mostrato come si lavora l’ossidiana, una pietra nerissima e dura di origine vulcanica, con stupefacenti sfumature di diverso tipo, dall’arcobaleno, al dorato, all’argento, al verde o blu. Gli oggetti creati con questa pietra sono moltissimi e quelli esposti per la vendita andavano da bellissime scacchiere a posaceneri, da splendidi gioielli a enormi… ehem… come dire… peni. ^^’

Avete letto bene. Non mi credete!? Ecco una prova, scettici che non siete altro! :)


Prima di rientrare a Città del Messico, ci siamo fermati in un bel ristorante e abbiamo pranzato a buffet con specialità del posto davvero ottime e molto piccanti.

Di nuovo in città abbiamo visitato la Piazza della Costituzione (Zocalo), la Cattedrale (per loro l’equivalente del nostro duomo) e il Palazzo Nazionale.

Zocalo

Murales di Diego Rivera


La Plaza de la Constitucìon, meglio conosciuta come lo Zocalo, è la quarta piazza più grande del mondo; pensate che misura quasi 43 mila metri quadrati. Affacciati su di essa ci sono il Palazzo Nazionale a Est, eretto nel 1524 da Cortés e sede del Presidente della Repubblica, la Cattedrale a Nord, la più vasta chiesa di tutto il Messico che con la sua facciata barocca sorge sul muro di teschi utilizzato dagli aztechi per esporre il cranio delle vittime immolate agli dèi (Tzompantli) e il Palazzo Comunale a Sud.

All’interno del Palacio Nacional abbiamo assistito casualmente a una manifestazione della polizia locale e militare, e visto i coloratissimi murales di Diego Rivera, marito della famosa pittrice Frida Kahlo. Accanto al palazzo sorge il Museo National de las Culturas, ricco di reperti archeologici, al centro del quale sorge il Templo Mayor, portato alla luce nel 1978 e ridotto oggi a sommarie rovine. 

Al momento sono qua in Hotel che scrivo, il neomarito si è fatto una doccia e ora, stremato, guarda i Simpson in spagnolo in televisione. Io ho scaricato le foto di questa prima giornata messicana sul portatile e scrivo per inerzia perché sono stanchissima. Tra poco crollo dal sonno, quindi per oggi vi saluto con questo splendido video. 


¡buenas noches!

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