Dopo secoli riporto sul blog il diario del mio viaggio di nozze. Fino al quinto giorno l'ho scritto in diretta e in loco, ma i giorni seguenti, causa stanchezza disumana e volontà di Montenzuma, li ho scritti con calma una volta rientrata in Italia. Ecco a voi Messico e Guatemala, visti con i miei occhi.
Bologna, aeroporto Marconi
10 Aprile 2007 Ore 6.48 AM
Io e il mio maritino
nuovo di zecca (siamo sposati da tre giorni), ci siamo appena seduti sul
volo IB8785 Bologna - Madrid della compagnia aerea Iberia. La traumatica sveglia è
stata alle ore 4.15 AM, e l'arrivo in aeroporto alle 5.10 AM. Dopo il check in
abbiamo fatto tappa al bar, una breve pausa nicotina e via verso il nostro
gate.
Ora siamo sul volo e
aspettiamo di partire. Tra poco dovrò chiudere il tavolinetto e sospendere la
scrittura del mio diario di viaggio. Sento i motori che si stanno accendendo.
La hostess sta per mostrarci cosa fare in caso di incidente; non ti dicono mai,
però, che l’unica cosa utile da fare in quel caso è pregare…
Ci stiamo chiedendo come
mai i posti sono numerati in modo strano, 1AC, 2FD… mah! Mi sta dicendo mio
marito che pregare non è politically correct. Come dargli torto! Ho appena
scoperto che “Staff Only” in spagnolo
si dice “Solo Tripulacion”. Che
carini, sono passati a darci il giornale. Va bene che siamo diretti in Spagna,
ma una parolina di italiano la potevano usare! Tra due minuti decolliamo, a
dopo!
E’ già passata un’ora da
quando siamo partiti. Prima, in spagnolo e in un inglese osceno, ci è stato
detto che cercano qualcuno e che se abbiamo informazioni o notizie dobbiamo
dirlo al personale di bordo. Nell’annuncio non si capiva se si tratta di un
ricercato… O_O’ o una persona scomparsa… speriamo si tratti della seconda. Mio
marito ha già sonno, mi sa che mi abbandonerà presto. Ci hanno servito una
colazione a dir poco schifosa. Il solito succo di arancia Hero (che si salva) e
una pasta con l’uvetta della stessa consistenza del cartone bagnato! Ho sonno
anche io, ma voglio tenerlo per il volo di quasi 12 ore che ci aspetta dopo.
Ore 8.26 AM in volo
Sono appena tornata dal
bagno, prima esperienza di pipì ad alta quota! Piccolissimo, ma pulito e
profumato, menomale.
Quando sono uscita,
dietro di me, c’erano due piloti. O_O’ “Se voi siete qui, allora chi guida?”
Dormono tutti, anche il marito, quindi per me è una noia mortale. Fuori splende un sole spettacolare,
ci sono nuvole bianchissime sotto di noi che sembrano panna montata. L’ansia
per il viaggio mi è passata completamente, ora mi resta la voglia di vedere
questi splendidi posti che sono Messico e Guatemala, possibilmente senza
beccarmi la maledizione di Montezuma! Dovremmo arrivare a Madrid intorno alle
nove e un quarto circa, se non ricordo male. Va beh, tenterò un pisolino anche
io và! Qua nei posti 10AC c’è silenzio, invece nei posti in coda, vicino al
bagno c’è il rumore fastidiosissimo dei motori. Stiamo già perdendo quota,
intravedo le montagne e le orecchie fanno ‘blop!’ Il pilota ci ha appena
avvertiti che tra trenta minuti atterreremo. Trenta minuti e già scendiamo così
rapidamente?! Glom… O_O’
Siamo saliti a bordo dell’Airbus
A340, sempre della compagnia aerea Iberia, volo IB6403; ci porterà fino a Città del Messico
che dista 9060 chilometri da qua (da Madrid). Tra circa dieci minuti partiremo
e arriveremo verso mezzanotte, ora italiana, ma le diciassette ora locale del
nove aprile, cioè "ieri"!
Stupendo!!!
Speriamo di dormire
perché quasi dodici ore di volo sono stressanti. Si odono strani suoni
provenire dalle nostre spalle, sfiati, cose che cadono, bambini che gnolano.
L’aereo è sbrugolo nonostante sia enorme. Ci sono due file laterali da due
posti (dove fortunatamente siamo seduti noi) e una fila centrale da tre posti.
Per ora ascoltiamo la hostess… ostia, ha detto undici ore e cinquantacinque minuti…
L’aeroporto di Madrid è gigantesco, spaventosamente enorme, addirittura dentro
c’è la metropolitana per andare da un gates all’altro! Roba da matti. Non c’è
la presa di corrente quindi il portatile sarà dura usarlo per tutto il volo. Mi
sa che tra poco partiamo e dopo poco serviranno il pranzo. I motori sono
accesi… che Dio, o chi per lui, ce la mandi buona! : )
Siamo appena decollati,
vedere Madrid con il brutto tempo e rendersi conto che sopra le nuvole c’è
sempre un sole bellissimo, fa riflettere. Siamo a un passo dal paradiso.
Ammesso che esista. Menomale che almeno abbiamo la musica, ogni sedile ha la
radio e noi armati di cuffie la stiamo ‘rubando’. C’è già un sacco di gente che
dorme. Io aspetto il pranzo e poi vedo. Anche qua passano a dare il giornale. Questa
radio rock/pop è molto carina. Che carino mio marito che vorrebbe dormire, ma
resiste per non lasciarmi sola e ora i suoi occhi azzurri sono tutti rossi. Ci
sono parecchi italiani su questo volo, mi domando se alcuni di loro faranno il
nostro stesso tour. C’è qualche turbolenza, tra un po’ vomito!
Le Scissor Sister!
Abbiamo una scelta di dieci canali musicali, ma direi che il sesto è il più
bellino. C’è già gente che gironzola o va in bagno. Ci sono dei monitor che ci
tengono costantemente aggiornati sulla situazione del volo. Ecco il pranzo!
Pappa! Buuu, mi hanno illusa! Pensavo fosse il pranzo invece ci hanno regalato
le cuffiette per la radio! Fame! Voglio un altro panino al formaggio come
quello che ho mangiato a Madrid! Cibo!
Ore 15.07 in volo
Dal lato sinistro
dell’aereo tutti, e dico tutti, hanno chiuso la tendina di plastica del
finestrino. C’è luce solo a destra, dalla nostra parte, ma sospetto ancora per
poco perché è stato servito il pranzo e quindi, dopo una piccola vasca su e giù
per l’aereo, la gente sta pensando bene di dormire! Vi enucleo il pranzo con
l’aiuto della regia (finchè è ancora sveglia).
Riso con carotine e
pollo allo zafferano (forse), una sottospecie di spuntì tonno e cipolla e
un’insalatina, panino col formaggino spiaccicato dentro assemblato da me,
dolcetto dagli ingredienti comuni, ma stranamente buono, acqua, Coca Cola e per
finire il caffè. In più ci siamo fatti dare altri due panini per metterci il
panetto di burro avanzato con lo zucchero. Sono soddisfatta, si sono fatti
perdonare la colazione schifosa dell’altro volo. Il tipo di fianco a noi è
vivo, menomale, dormiva così profondamente che manco le hostess sono riuscite a
svegliarlo per il pranzo! Ok, ora ci starebbe una sigaretta, quasi quasi vado
sul balcone a fumare.
Forse è meglio di no,
stiamo sorvolando l’oceano atlantico!
Ore 18.20 in volo
Le hostess sono passate
a farci cenno di chiudere le tendine dei finestrini, questo due ore fa circa.
Personalmente pensavo fosse perché faremmo tutti meglio a dormire per la sveglia
biologica che ci coglierà impreparati verso le quattro di notte, invece il
motivo era la visione di film in lingua inglese. “La ricerca della felicità”, davvero molto bello. Ora, senza darci
un attimo di tregua hanno messo “La tela
di Carlotta” con Dakota Fanning che io adoro. Sembra un po’ “Babe, maialino
coraggioso” questo film… Speriamo di no, beh me lo guardo con le lingue di
gatto della suocera e un bel bicchiere di aranciata Hero. Tanto per cambiare.
La luce fuori dai finestrini acceca, ma io non riesco a dormire nemmeno con i
finestrini oscurati. Qualcuno ha ‘mollato’! Ho qualche sospetto sul colpevole,
un tipo seduto non lontano da noi… speriamo non asfissi il pilota!
Ore 19.51 in volo
Belli questi due film
eh… però… che palle! Sotto di noi c’è un panorama strano, si vede che non è
europeo, i campi coltivati hanno forme particolari, strette e lunghe, e ci sono
punti dove non c’è nulla per chilometri. Comincio a volere seriamente una
sigaretta. Uff…
Ore 23.27 in volo
Siamo alla nostra decima
ora di volo circa. Io dalla poltrona mi sono alzata una sola volta per andare
in bagno. Fuori dal finestrino sto guardando la casa più strana che abbia mai
visto. Il mio orologio segna le 23.30, tra poco è mezzanotte e c’è il sole che
splende alto nel cielo come non mai, c’è un oceano bellissimo, una costa
perfetta e dritta che corre alla nostra destra. Io ho un caldo terribile e qua
la gente ha freddo, compreso mio marito. Stanno per servire la cena. Sono
riuscita a dormire un paio d’ore. Il peggio è passato, stiamo per giungere a
destinazione. Città del Messico!
A duemila e cinquecento
metri di altezza è la metropoli più grande del mondo, conta circa 25 milioni di
abitanti (censiti) ed è la città più inquinata del pianeta. La delinquenza
dilaga, infatti noi stasera (visto che arriviamo verso le 17.00 e qualcosa ora
locale) stiamo in albergo chiusi dentro! Contenta Dani? (La mia apprensiva
suocera) Arriva la pappa! Fa una certa impressione pensare che siamo in volo da
stamattina alle 7.00 e che ci hanno servito la colazione, il pranzo, la merenda
e la cena…
Ore 00.04 ma sempre del 10 Aprile
(pazzesco) in volo
Abbiamo sorvolato il
Texas (Huston e Dallas), Memphis, il Canada (Toronto) e New York. Siamo quasi
arrivati sul Messico.
Tra meno di un’ora
scendiamo a terra. Abbiamo cenato con: una specie di arrosto con una fetta di
formaggio e ceci, una fettina di torta alle mandorle che ho lasciato lì dove
l’ho trovata, un panino burro e zucchero, Coca Cola e Caffè. Tra poco
dovrebbero darci un documento da compilare prima di scendere con numero di
volo, dichiarazione di bagaglio e numero di passaporto, motivo della visita in
America e un sacco di altre cretinate. Ecco la hostess che arriva puntuale. Non
vediamo l’ora nell’ordine di:
-
Respirare aria vera anche se piena di smog e non ossigeno finto.
-
Fumare una sigaretta, anzi facciamo anche due o tre.
-
Andare in albergo e farci una doccia.
-
Metterci a letto spaparanzati senza scarpe e soprattutto in posizione
orizzontale!
Mancano centosessanta
miglia alla destinazione quindi circa 28 minuti. Il mio orologio segna l’ora
italiana (00.13 dell’11 aprile) e quello di mio marito l’ora locale (17.13 del
10 aprile) ^_^ Questa cosa non finirà mai di stupirmi. Siamo partiti ‘domani’ e
siamo arrivati ‘ieri’.
Eccoci arrivati a Città del Messico. Siamo al Casablanca Hotel, che si trova in Lafragua 7 Colonia Tabacalera, Cuauhtemoc. Siamo a qualche chilometro dall’aeroporto. La
nostra guida, della quale non ho capito il nome, sembra simpatico e competente.
Siamo riusciti a chiamare casa per ben 4 dollari al minuto. Sticazzi, aggiungerei.
Ci siamo docciati, rilassati e abbiamo visto Futurama in spagnolo. Fa un caldo ancora sopportabile, ma abbiamo l’aria condizionata. Ho fame. Strano!
In Italia sono le 3.57 circa del mattino. Per ora Città del Messico l’abbiamo vista ben poco e soltanto durante il tragitto in auto. E’ molto decadente, almeno questa zona, ci sono palazzi alti solo un piano, molto colorati, dalle facciate rovinate, piene di scritte e decisamente povere. Ho visto una signora stendere i panni sul tetto piano di una di queste case e mi ha colpito perché mi è sembrato di vedere i quartieri più poveri dei nostri paesi del sud.
Passano auto fatiscenti e ogni tanto anche una bella macchina, ma ammaccata e non mi stupisce, visto come guidano questi pazzi messicani. C’è un traffico spaventoso. Giuro che non mi lamenterò mai più della mia piccola Bologna. Al semaforo capita di tutto, dalla ragazza che chiede i soldi per la Croce Rossa, al tipo che si sdraia letteralmente sul cofano per lavare il vetro con la sua maglietta e una spugna sporca a quello che ti vende le caramelle o i fazzoletti di carta.
Siamo riusciti a chiamare casa per ben 4 dollari al minuto. Sticazzi, aggiungerei.
Ci siamo docciati, rilassati e abbiamo visto Futurama in spagnolo. Fa un caldo ancora sopportabile, ma abbiamo l’aria condizionata. Ho fame. Strano!
In Italia sono le 3.57 circa del mattino. Per ora Città del Messico l’abbiamo vista ben poco e soltanto durante il tragitto in auto. E’ molto decadente, almeno questa zona, ci sono palazzi alti solo un piano, molto colorati, dalle facciate rovinate, piene di scritte e decisamente povere. Ho visto una signora stendere i panni sul tetto piano di una di queste case e mi ha colpito perché mi è sembrato di vedere i quartieri più poveri dei nostri paesi del sud.
Passano auto fatiscenti e ogni tanto anche una bella macchina, ma ammaccata e non mi stupisce, visto come guidano questi pazzi messicani. C’è un traffico spaventoso. Giuro che non mi lamenterò mai più della mia piccola Bologna. Al semaforo capita di tutto, dalla ragazza che chiede i soldi per la Croce Rossa, al tipo che si sdraia letteralmente sul cofano per lavare il vetro con la sua maglietta e una spugna sporca a quello che ti vende le caramelle o i fazzoletti di carta.
Bene, ora vado a ninna perché ci aspetta la sveglia alle 6.30, la colazione alle 7.00 e l’appuntamento alle 8.00 con la guida nella Hall. Faremo un giro per la città e poi al sito di Teotihuacan a circa cinquanta chilometri da quì. Prevedo che torneremo qua domani sera, stanchi morti!
Per ora vi saluto, con questo bellissimo video :)
Mexico City
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