giovedì 11 dicembre 2014

# Diario di viaggio # Germania

127.0.0.Monaco di Baviera -Schloss Herrenchiemsee- Giorno 10




Schloss Herrenchiemsee

Cari i miei curiosi viaggiatori, eccoci di nuovo all’appuntamento tutto bavarese, per l’etichetta Diario di Viaggio in Germania. Perdonate la mia assenza, ma sono andata a fare un weekend lungo a Napoli e non ho avuto modo e tempo per postare.

Oggi vi porterò a visitare un altro castello fantastico, sempre opera di Re Ludwig II. La location di questa reggia è particolarmente scenografica, poiché si tratta di un’ isola in mezzo a un grande lago. Partiamo insieme da Monaco e raggiungiamo il lago di Chiemsee, nel sud della Baviera. A questo punto saliamo su un battello a Prien e in pochi minuti attracchiamo sull’isola di Herrenwörth, antico nome di Herrenchiemsee, che oggi ospita l’omonimo castello.

Per trent’anni l’intera isola è stata proprietà del conte Hunolstein, il quale decise di mettere in vendita la tenuta nel 1870, trovando un acquirente che però mirava a disboscare tutto, in quanto proprietario di un’azienda di legnami. Chiaramente quest’idea venne accolta malissimo dal popolo e dalla stampa e la notizia arrivò così alle orecchie del sovrano che s’interessò alla questione.


“…ricordo il mio viaggio in Francia come un magnifico sogno 

che finalmente mi ha mostrato l’adorata Versailles.”

La sala degli specchi.
Ludwig II, nell’arco della sua vita, programmò varie visite in Francia, soprattutto per vedere dal vivo l’amata Versailles; visite che non riuscì a portare a termine, tranne l’ultima. La prima terminò a causa dell’improvvisa morte di suo zio Otto, la seconda per la travagliata situazione politica di quei giorni, mentre la terza fu quella buona che coincise, per altro, con il suo compleanno festeggiato meravigliosamente dalla corte francese. Ludwig sognava già di realizzare un grande progetto ispirato a Versailles e quando vide con i propri occhi la bellezza della reggia illuminata dai fuochi d’artificio che lo accolsero, decise di dargli vita nella valle che oggi ospita anche Schloss Linderhof. Lo spazio richiesto dal sovrano però non fu sufficiente così ripiegò sull’isola, decisamente più vasta e isolata.





Il 21 maggio del 1878 iniziarono i lavori di costruzione, ma in questo castello Ludwig abitò solo pochi giorni. Purtroppo i lavori si conclusero con la morte prematura del Re nel 1886 e di conseguenza molte parti dell’imponente edificio rimasero incompiute. Nell’ala sud è stato aperto, a partire dal 1987, il museo dedicato al sovrano più amato e discusso della Baviera.
Sull’isola vi era quello che veniva chiamato il Vecchio Castello, l’antica tenuta del conte, e per poter sovrintendere i lavori da vicino, Ludwig si fece arredare un piccolo appartamento al suo interno. Trascorse poi diversi giorni ogni autunno, sulle rive del lago, osservando lo sviluppo della sua reggia in pieno stile Versailles che, malgrado la sua dimensione immensa, venne pensata per essere solamente una residenza privata del Re e di pochi suoi servitori, impegnati nelle questioni di governo al posto suo per la maggior parte del tempo. Questo differenzia notevolmente Herrenchiemsee da Versailles, considerando che la reggia francese era una sorta di cittadina, dove al suo interno si muovevano migliaia di abitanti impegnati soprattutto in questioni culturali, sociali e politiche dell’intera Francia.
La spesa per la costruzione di questa reggia fu stellare, nessuna delle altre costruzioni del sovrano la superò mai, e la prima volta che il Re poté abitare nelle sue stanze fu dal 7 al 16 settembre del 1885, giorni nei quali ospitò l’attrice Marie Dahn-Hausmann. Era semplice capire se Ludwig fosse in casa; la sala degli specchi perennemente illuminata e la tromba delle scale adornata da cascate di fiori, erano due segnali inequivocabili.
Fra le spese folli figura la camera da letto (384.000 fiorini) e quasi cinque chili di foglie d’oro per le decorazioni delle stanze. Pensate solo che Herrenchiemsee è costato più di Linderhof e Neuschwanstein (di cui vi parlerò più avanti) messi insieme.
Un vero peccato che Ludwig non abbia potuto godersi appieno la bellezza di queste stanze. Purtroppo l’anno successivo il sovrano morì in circostanze misteriose (anche di questo vi parlerò più avanti) e l’edificio venne aperto al pubblico pochissime settimane dopo il fatto. Il Re desiderava che i suoi tre castelli venissero distrutti alla sua morte perché nessuno potesse metterci piede, calpestando in questo modo il suolo a lui così sacro. Se sapesse che soltanto nel 2009 la bellezza di due milioni e duecentomila visitatori hanno varcato la soglia dei suoi castelli, sono certa che si rivolterebbe nella tomba.
Il castello è sopravvissuto a due conflitti mondiali grazie alla sua posizione, lontano dalle zone di guerra. Conosciuto da tutta la Baviera come la Versailles bavarese, è rimasto aperto come museo e attrazione turistica, ma politicamente parlando, non ha mai avuto un ruolo di rilievo nella storia della Baviera. Dal 2008 i tre magnifici castelli da fiaba di Ludwig II aspirano a venir inseriti nel patrimonio Unesco.

La camera da letto.

Le stanze accessibili al pubblico sono numerose ed è possibile vederle tramite una visita guidata e con un audio guida. Come ho detto, parte del castello è dedicato a Ludwig II, una sorta di museo che ripercorre la vita del Re e delle sue costruzioni, ma potrete anche vedere esposta la prima camera da letto del castello di Linderhof, ricostruita qui con parti originali, smontate nel 1884 per fare spazio a una camera decisamente più grande. Ogni anno, nella sala degli specchi, si tiene un importante festival.

L’edificio, su tre piani, è in mattoni rivestiti di pietra naturale e forma un ferro di cavallo con le sue tre grandi ali quadrate. Il giardino e la facciata sono l’esatta copia del Corps de Logis (sezione principale) della reggia di Versailles, in classico stile barocco. Mentre il piano terra ha una concezione molto semplice, il piano superiore è stato concepito come attico, con una balaustra decorata con statue, vasi di fiori e altri splendidi fregi, che nasconde i tetti piani del castello. Soltanto la facciata è stata costruita riproducendo la reggia parigina amata da Ludwig, mentre per il retro, che si affaccia sul cortile chiuso su tre lati, è stata studiata una soluzione differente e quanto mai misteriosa. L’unico dettaglio ripreso da Versailles è la balconata a otto pilastri della camera da letto reale. L’ho definita misteriosa perché, non so voi, ma io alle coincidenze non ci credo. La sua straordinaria somiglianza con il progetto nato durante il regno di Luigi XV a metà del 1700, ma mai realizzato, per la riorganizzazione della facciata di Versailles, non lascia adito a molti dubbi, almeno per me.

Nel 1886 la costruzione del castello sì fermò a causa della mancanza di finanziamenti e da quel momento Herrenchiemsee non vide mai realizzato il progetto finale, che comprendeva moltissime altre ali, costruzioni, una cappella privata, un teatro e le scuderie. Addirittura si decise, nel 1907, di demolire un area disabitata e incompleta che rovinava la simmetria del palazzo raggiunta fino a quel momento. Da allora la reggia vista dall’alto, ha la forma di un ferro di cavallo.
Anche molte delle stanze terminate, non avendo un reale utilizzo nei progetti di Ludwig, non furono mai allestite, per cui risultano alla fine incomplete. Alcune di esse sono state utilizzate da museo e altre, in futuro, diventeranno aree espositive.
Malgrado nella testa di Ludwig questa reggia dovesse riprodurre quasi in modo perfetto quella parigina, Herrenchiemsee non deve essere considerata una banale copia, perché non lo è affatto e anzi, comprende al suo interno sale decorate in stile rococò e alcune meraviglie della tecnica come il tavolo “magico” (ricordate il Tischlein-deck-dich in sala da pranzo, nel castello di Linderhof?), un sistema di termoventilazione con tanto di caldaia installata in cantina, una scala segreta che collega la camera da letto con lo spogliatoio e il bagno al piano inferiore e uno scenografico soffitto di vetro sopra l’imponente scalinata.
La zona più completa, quindi anche arredata e decorata, si trova al centro del castello, con qualche piccola eccezione. Alcuni artisti che hanno dipinto e decorato le stanze della reggia, ebbero il permesso di recarsi a Versailles per prendere spunto e studiare gli affreschi direttamente in loco.



Anche i giardini, i cui lavori iniziarono sempre nel 1878, costruiti in parte sul modello di Versailles, sono rimasti incompiuti dal 1881; sia per le difficoltà incontrate sul terreno non perfettamente pianeggiante dell’isola, sia per colpa degli spazi limitati rispetto a quelli parigini, sia per una questione finanziaria.

Ludwig aveva previsto, oltre all’accesso all’isola via nave, anche un trenino che doveva fare il giro del parco, ma anche questo progetto cadde nel nulla.

Anche nel caso di questo castello, i 230 ettari dell’isola racchiudono una serie di sentieri lunga 7 km.

Il castello è aperto tutto l’anno.




Come sempre ringrazio Wikipedia per le fotografie.

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