mercoledì 22 gennaio 2014

# La Stanza degli Ospiti

127.0.0.Serena Scandellari - Intervista prima parte


Eccomi qua con un nuovo post incentrato sull'amore per i libri. Oggi, ospite di 127.0.0.1 è Serena Scandellari, di cui vi ho parlato nel post precedente. Ho deciso di farle una breve intervista così che possiate conoscerla!

Partirei con qualche domanda che non c’entra con L’amore è un uccello ribelle, tanto per presentarti un pochino ai lettori del mio blog.

Quando hai cominciato a scrivere e perché?

    Ho iniziato a scrivere romanzi intorno al 2008, uscita da un periodo tosto, perché avevo un paio di storie che spingevano per uscire ed essere raccontate. In un modo o nell'altro, comunque, ho sempre scritto.

Chi sono i tuoi autori preferiti, da chi trai ispirazione?

    Mi piacciono principalmente gli americani. I minimalisti americani come Chuck Palahniuk e James Frey sono quelli che leggo più volentieri, perché sanno fare di ogni frase una schioppettata perfetta, che arriva dritta al cervello senza giri inutili, con tutta la potenza che può avere la parola scritta. Amy Hempel è bravissima in questo. Mi piace anche lo stile brillante di David Sedaris e Augusten Burroughs, entrambi maestri dello humour autobiografico che ti fa ridere fino alle lacrime.

Il tuo libro preferito in assoluto?


    Il libro che devo rileggere ogni tanto, tipo guida esistenziale da tenere sempre sul comodino, è Invisible Monsters di Palahniuk. Ogni riga è un capolavoro stilistico e filosofico.

Quanto c’è di autobiografico in ciò che scrivi?

    Tanto, almeno finora.

Hai altri libri nel cassetto già finiti, che magari un giorno pubblicherai?


    Ne ho uno scritto insieme a Gianluca Morozzi, un noir brillante, in attesa di editore. Vediamo.

Stai lavorando ad un terzo libro in questo momento?


    No, per ora no.

E ora parliamo de L’Amore è un uccello ribelle, il tuo primo libro: Se tornassi indietro lo riscriveresti esattamente uguale o c’è qualcosa che cambieresti?

    Non bisogna mai farsi queste domande. Se tornassi indietro magari non lo scriverei affatto, chissà. Quando riprendi in mano un tuo libro di quattro o cinque anni fa, ti dici: ma l'ho scritta io quella roba lì? A volte quello che rileggi ti piace, a volte - spesso - ti fa schifo, ma ormai è fatta, e va bene così.

I personaggi presenti nel libro sono tutti frutto della tua fantasia o qualcuno di loro esiste realmente?

    Si prende quasi sempre spunto dalla realtà quando si crea un personaggio, anche solo per un nome, o un tic, o un modo di parlare, ma anche quando hai in mente una persona vera - perfino te stesso - e cerchi di copiarla pari pari, il personaggio finisce sempre per avere un'identità propria ed andarsene per i fatti suoi.

Trovo l’idea della colonna sonora davvero brillante, come ti è venuta e con che criterio hai scelto i brani?

    Sai che mi han detto che Fabio Volo ha fatto la stessa cosa nel suo ultimo libro? Non ho verificato, ma a quanto pare l'idea era nell'aria: io l'ho solo raccolta un attimo prima di lui. I brani sono principalmente quelli che hanno accompagnato la mia vita nel periodo che ha dato ispirazione a questa storia, oppure quelli che mi sono sembrati più adatti ad accompagnare una scena mentre la stavo scrivendo.

Una domanda di rito: Perché l’amore è un uccello ribelle, secondo te?

    Perché io, alla mia età, dopo tutti i fidanzati, tutti i racconti delle amiche, tutti i film, tutti i libri, tutte le canzoni, ancora non ho capito come funziona. Parafrasando Bizet: l'amore è un uccello ribelle che non si può addomesticare, ed è davvero inutile chiamarlo se ritiene di rifiutare. Meglio di così non me l'aveva mai spiegato nessuno.

Ringrazio Serena per la bellissima intervista e per il tempo che mi ha dedicato! Vi lascio con il suo Booktrailer :)





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