Quest’oggi ritorno a parlare, dopo ben tre mesi e mezzo da quel weekend
trascorso sulle rive del Lago di Garda, della
bellissima Sirmione.
Perdonate la lunga assenza dal blog, ma a costo di essere ripetitiva fino
alla nausea, vi ricordo che non amo postare tanto per riempire spazi vuoti.
Preferisco di gran lunga prendermi il tempo necessario per scrivere un post
lungo e ragionato. Tanto più che questo blog non è una testata giornalistica,
ma solo il mio personale Diario di bordo senza pretese di nessun tipo, men che
meno di puntuale regolarità. Per quella vi consiglio il Bifidobacterium
animalis.
Bene, detto questo torniamo a Sirmione.
Dopo una colazione da paura, con un buffet così vasto da mandare gli ospiti
dell’hotel Grifone in attacco di panico del tipo “E ora cosa mangio!?
Con cosa comincio!? Per la Peppetta quanto ben di Dio O_O” ci siamo
incamminati verso le famose Grotte di Catullo.
Grotte di Catullo |
Se andate a Sirmione, dovete per forza andarci. Questo sito archeologico,
conosciuto da tutti come Grotte, in realtà è un’immensa villa
romana, o meglio ciò che ne resta, edificata fra il I secolo avanti Cristo (le
strutture sottotanti) e il I secolo dopo Cristo (la villa); a dire il vero anche
Catullo, in tutto questo c’entra poco e niente.
La denominazione di Grotte risale al 1400 a causa della
riscoperta delle liriche del poeta romano Catullo (morto nel 54 avanti Cristo),
dove egli descrive il ritorno nell’amata casa di Sirmione suggerendo un
collegamento con i resti ancora visibili dell’antica villa, in larga parte
interrati e ricoperti dalla vegetazione, tanto da sembrare quasi delle grotte. A
tutt’oggi non esiste però un reale collegamento fra i resti della villa romana
di Sirmione e la famiglia del poeta Catullo.
Sembra che la villa abbia avuto vita breve, perché già nel III secolo dopo
Cristo era in stato di abbandono, diventando col tempo una sorta di
fortificazione a protezione della penisola, luogo di sepoltura e persino una
cava di materiali.
Il complesso copre un’area di circa due ettari e ha pianta rettangolare. Il
piano nobile, quello dove alloggiava il proprietario, è il più danneggiato, mentre si sono conservati meglio i restanti due piani. La villa era
caratterizzata da lunghissimi portici e splendide terrazze aperte sul lago e
comunicanti fra loro da un belvedere. Sul lato occidentale è ancora visibile il
criptoportico, una lunga passeggiata un tempo coperta.
Grotte di Catullo |
Nel corpo centrale della
villa, dove si trovava un ampio giardino ora vi è il Grande Oliveto. Pensate
che in tutta l’area del sito archeologico sono presenti circa 1500 ulivi,
alcuni dei quali plurisecolari e dal 2012 si è ripresa la raccolta delle olive
e la produzione del raro olio extravergine del secolare oliveto 'Grotte di
Catullo'.
Sul lato meridionale si trovava un’enorme cisterna lunga circa 43 metri per
la raccolta dell’acqua. Una zona della villa, probabilmente costruita
successivamente, era dedicata alle terme.
Dal 1999, all’interno del sito archeologico, è presente anche il museo che
ospita numerosi reperti venuti alla luce durante gli anni degli scavi, un
plastico che riproduce la villa stessa e una piccola, ma interessante area
dedicata alla formazione geologica del Lago di Garda.
La visita del sito richiede un bel po’ di tempo, perciò mettete in conto
almeno due o tre ore. Quel che è rimasto in piedi della villa è davvero poco,
ma vi assicuro che vi perderete fra gli ulivi, passeggerete lungo tratti
altrimenti inaccessibili e scatterete foto su scorci mozzafiato lungo tutto il
perimetro nord della penisola che sarebbe possibile vedere soltanto in barca.
Se avrete la fortuna, come l’abbiamo avuta noi, di visitare le Grotte di
Catullo in una giornata di sole, sono certa che vi tratterrete a lungo in
quella macchia verde e azzurra, dove si respira aria di duemila anni fa.
Le Grotte di Catullo viste dalla barca |
Le Grotte sono raggiungibili a piedi dal centro di Sirmione in circa 15
minuti e lungo la strada vi consiglio di fermarvi qualche istante
nell’antichissima chiesa di San Pietro in Mavino riposando
i piedi stanchi, seduti su una delle panchine lungo la strada alberata accanto
all’edificio.
Secondo la tradizione, questa chiesa venne costruita dai pescatori del
luogo e dedicata all’apostolo Pietro. I primi documenti che citano la chiesa di
San Pietro in Mavino risalgono all’VIII secolo. Con la facciata a capanna, il
rosone centrale, una sola navata, la pianta rettangolare, il basso campanile e
la semplicità dei suoi interni ha il tipico aspetto di una chiesa medievale e
le sue dimensioni così ridotte la rendono un luogo intimo e raccolto.
San Pietro in Mavino |
A proposito di dimensioni ridotte, non dimenticatevi di visitare nel centro
storico di Sirmione, proprio di fronte alla Rocca Scaligera, la
microscopica chiesa di Sant’Anna. Una delle chiese più
piccole che io abbia mai visto. Piccolissima e deliziosa. La chiesa, che si
trova all'entrata del borgo di fronte alla Rocca, risale al 1300.
All'interno vi sono decorazioni e affreschi anche quattrocenteschi.
Gli stucchi sono in stile barocco. Sull'altare vi è l'effige
della Madonna dipinta su una pietra con lo stemma scaligero.
Sant'Anna |
No, non credo in Dio, nel caso ve lo stiate chiedendo, ma amo il silenzio,
il fresco, la pace e la spiritualità che in tutti i luoghi di culto (qualsiasi
culto) si respira. Diciamo che credo in “qualcosa” che va al di là di ogni
religione. Credo nell’energia e nello spirito della Natura e della Terra, credo
nell’equilibrio e nel Respiro del Pianeta.
Nelle chiese, insomma, amo entrare e sedermi quando non c’è nessuno.
Un’altra splendida chiesa
da non perdere nel centro storico di Sirmione è Santa Maria della
Neve. Edificata nel 1400, è ricca di storia, accogliente e piena zeppa
di fascino. La sua facciata poggia sul muro che un tempo cingeva la cittadina
ed è decorata in terracotta. Il portico a cinque arcate che la caratterizza, in
origine faceva parte del cimitero, e anche questa chiesa, come San Pietro in
Mavino, ha un’unica navata.
Santa Maria della Neve |
Tornerò a parlare di Sirmione in un prossimo post, raccontandovi ancora del mio weekend trascorso lì e di tutte le meraviglie che questa piccola perla sul Lago di Garda può offrire al visitatore. A presto!
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