venerdì 11 marzo 2016

# Diario di viaggio

Festival dell'Oriente


Rieccomi di nuovo qua con voi a parlare di viaggi! Questo post però è un po' particolare, poiché si tratta di un viaggio lungo moltissimi chilometri e che attraversa decine di paesi, ma per usare le parole del grande giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz, in realtà si tratta di un viaggio immobile. 

Sì, perché oggi vi racconterò il Festival dell'Oriente che è stato ospitato per due week end fra febbraio e marzo nella mia città e che in questo momento si trova a Torino. 

Si tratta di un Festival itinerante che sta avendo un grande successo, una sorta di fiera che ha per tema tutto quello che riguarda la cultura, gli usi, i costumi e la cucina orientale. Oggi è a Bologna, domani a Torino, poi ancora a Roma e così via. Ogni anno.  
Ci sono stand di ogni tipo e di ogni paese che rientra nella vasta definizione di "Oriente" ed è possibile comprare oggetti, assaggiare specialità, farsi fare massaggi, provare arti marziali, assistere a cerimonie, spettacoli, dimostrazioni e scoprire i costumi e le tradizioni di Cina, Giappone, Corea del Sud, Vietnam, Thailandia, Indonesia, Malesia, Bangladesh, Mongolia, Nepal, Sri Lanka, Birmania, Tibet, Rajasthan, Egitto, Turchia, Marocco e molto altro. 



Insomma, è un viaggio incredibile. 

A Bologna, il Festival dell'Oriente è stato ospitato presso la Fiera e lo spazio espositivo ha occupato tre grossi padiglioni: il 16, il 21 e il 22. Il costo del biglietto, valido per una giornata intera (dalle 11.00 del mattino alle 23.00) è stato di 12 Euro. Direi ben spesi. 

Un piccolo sunto di questa particolare esperienza lo si può leggere direttamente sul sito del Festival. 

"Immergersi nelle culture e nelle tradizioni di un Continente sconfinato.
Mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi in un continuo ed avvincente susseguirsi di show, incontri, seminari ed esibizioni.
Interagisci e sperimenta gratuitamente decine di terapie tradizionali, visita il settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali, lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shiatsu, tuina, bio musica, rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora. 
Tutto questo si alternerà ininterrottamente dalla mattina alla sera nei palchi e nelle aree allestite appositamente dalle ambasciate e dai consolati dei paesi orientali presenti in un turbinio senza fine. Imperdibili concerti coi tamburi di guerra Giapponesi, balli e canti tipici delle sconfinate steppe Mongole, fluttuanti corpi di ballo Indonesiani, sconosciuti e misteriosi spettacoli rituali Nepalesi, la magia dell’India, il folklore Cinese, le spettacolari evoluzioni delle danze sciamaniche Tibetane, l’accattivante e sconosciuta terra Birmana, le sinuose e morbide evoluzione dei gruppi folkloristici Coreani in un crescendo emozionante e un esplosione d energia che vi farà letteralmente battere il cuore."

Vediamo ora gli aspetti che sono stati toccati da questo Festival e che ho potuto gustare con i miei occhi. 



La cucina

Arrivando intorno all'ora di pranzo ho deciso di assaggiare qualche specialità orientale e sgomitando un pochino nello stand più grande dedicato alla cucina, ho scelto una bella porzione di Pad Thai. Carinissime ragazze, alcune delle quali anche abbigliate con i loro tipici costumi Thailandesi, mi hanno servito una porzione generosa di spaghetti di riso alle verdure (10 euro). Veramente ottimi! 

Fra le varie specialità orientali in giro per i padiglioni ho visto sushi, ramen e udon, tutta una serie di piatti provenienti dalla Cina, stranissimi dolci e snack dal Giappone, spaghetti, involtini, ravioli e curiosi dolcetti al cocco, riso e mais della Thailandia, cous cous e altri piatti tipici del Marocco accompagnati persino da una fumeria di narghilè, specialità indiane, nepalesi e molto molto altro. 



Ho visto un ventaglio di ingredienti davvero enorme, dal riso alle verdure, da svariati tipi di carne al pesce, dai dolci alle spezie, dalla frutta fresca a quella candita o secca e deliziosa del'Eritrea (vedi i fiori di Karkadè), dal tè al sake, dal pesce alle farine e cereali. Insomma, non fosse stato per tutta quella folla, avrei assaggiato parecchie altre cose, invece mi sono limitata al Pad Thai con le verdure, un Kit Kat al tè verde che per altro già conoscevo perché me lo aveva portato un amico cinese da Shanghai, ai fiori di Karkadé e a una stranissima, ma molto buona, melanzana candita.

Anche i metodi di cottura variano molto da paese a paese e al Festival possiamo trovare piatti alla piastra, al vapore, marinati o crudi, bolliti, in padella o cotti in splendidi recipienti di ceramica (vedi il Tajine marocchino, immancabile se si vuole fare un cous cous strepitoso).

Per quanto riguarda le bevande, anche in questo caso, le possibilità sono infinite, dalla normale bibita gassata ma aromatizzata all'ingrediente più strano, al tè, al latte di cocco, da diversi tipi di caffè alle tisane e infusi o persino birra.



Le arti marziali e il benessere

Le discipline marziali presenti al Festival sono diverse e tutte molto affascinanti. Adulti e bambini mostrano al pubblico incuriosito combattimenti di Thai Box, Karate, Tai Chi Chuan, Kung Fu, ecc… mentre sui quattro palchi vengono allestiti spettacoli, danze in costume e dimostrazioni di attività olistiche. 

Continuando il giro per il Festival è possibile mettersi in fila per provare svariati tipi di massaggi (persino sonori) o percorsi relax profumati d’incenso, olio e spezie come lo Yoga, il Reiki, lo Shatsu e molto altro. 

Il massaggio sonoro, devo dire, mi ha affascinato molto. Usa strumenti armonici, campane tibetane, gong, campane tubolari e diapason. Questi strumenti producono delle forti vibrazioni sonore che, a quanto pare, hanno proprietà terapeutiche e apportano grande benessere. Il massaggio sonoro agisce a livello mentale (e qui ci credo eccome), emotivo e fisico. Traggono beneficio, così dicono, il sistema nervoso, quello linfatico, osseo e cervicale. Pare serva anche a ridurre lo stress, l’ansia, le paure e le depressioni. 
Il trattamento dura circa un’ora e va ripetuto almeno per 4 sedute totali, una a settimana.

Nel caso siate interessati a questo tipo di massaggio (che vi assicuro, è davvero affascinante anche solo da guardare) vi consiglio di fare un salto qua.

Un altro trattamento molto simile, ma questa volta di gruppo, è quello chiamato Bagno di Gong. Diversi gong vengono suonati riempiendo l’aria di vibrazioni, mentre voi, stesi sul tappetino a occhi chiusi, vi rilasserete sciogliendo la tensione piano piano. 



Mostre

Alcune piccole mostre sono sparse per il Festival e nello specifico posso elencarvi quella di Kimoni giapponesi, delle fotografie dell’Oriente, d’arte indiana, quella di Katane, di armature Samurai, di Bonsai, di statue (dal Buddha a Bruce Lee, tanto per dire) e quella fotografica indiana. 

Stand

Potrete acquistare veramente DI TUTTO. 

Gli stand di artigianato etnico sono moltissimi: indiano, nepalese, berbero, vietnamita, giapponese, cinese, ecc… potrete perdervi fra spezie di ogni tipo, cere, lampade, libri, campane tibetane, punti ristoro, tappeti orientali, abbigliamento, ventagli, maschere etniche, essenze, maneki neko e di tutto di più.

A tal proposito vi consiglio giusto tre o quattro stand dove mi sono fermata. 

Partiamo con Kappalab, che vende i Libri Ghibli. Agli amanti dello strepitoso e famosissimo Studio Ghibli brilleranno di certo gli occhi. I capolavori dell’animazione giapponese, ma da leggere. Il Castello Errante di Howl, Una Tomba per le Lucciole, Si Alza il Vento, La Città Incantata, la Principessa Mononoke e moltissimi altri titoli sono acquistabili da Kappalab! Potete trovare questo stand anche al Lucca Comics, nel padiglione Editori di Piazza Napoleone e in quello Japan di Piazza San Francesco.

Passiamo poi a Karma Shop. Un delizioso negozietto di artigianato nepalese e tibetano, in quel di Vittorio Veneto (Treviso). 

Ancora, Harmoniae, vicino a San Marino. Un’erboristeria molto particolare che oltre a vendere prodotti naturali, spezie, cosmetica e oli essenziali è specializzata anche in pietre dure e minerali per cristalloterapeuti (per chi ci crede, al contrario di me ^^). 

Come ho detto, gli stand sono tantissimi, ma personalmente mi sono fermata ad acquistare un paio di cosette proprio in questi. 



Mio marito, invece, mi ha regalato una splendida lampada marocchina in uno stand che non potrà sfuggirvi perché pieno zeppo di lampade straordinarie. Purtroppo non ricordo il nome, ma sarà impossibile non notarlo, ve lo garantisco. Quando ci arriverete davanti, la prima cosa che direte sarà soltanto WHHHOOOOAAAAWWW O_O

In molti altri stand si possono incontrare Maestri spirituali provenienti da ogni parte d'Oriente che illustrano filosofie e religioni come l'Induismo, lo Shintoismo, il Buddhismo, ecc... assistere a preghiere, riti religiosi o spirituali come l'antichissima cerimonia del tè o l'arte della creazione dei Rangoli, le splendide preghiere indiane disegnate con farine di riso, polveri coloratissime e pietra bianca. 



In una zona particolare del Festival viene allestito persino un piccolo pezzetto di Medina, con tanto di strade, casettine intonacate di bianco e porte dai colori accesi, dove è possibile sedersi, bere tè, fumare Narghilè e rilassarsi. 

Vale davvero la pena visitare questo Festival, ma mi raccomando, portatevi dietro poco contante, altrimenti tornerete a casa carichi d'Oriente :)





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