Con somma gioia, ospito di nuovo fra le mie pagine Gianluigi, ovvero mio marito :)
Anche lui, come me, ha iniziato una collaborazione con Nerdface.it e in questi giorni sono state pubblicate le sue prime recensioni ufficiali di Pray e del suo DLC Mooncrash.
Potete leggerle sul mio blog, oppure cliccando qua: PRAY e qua: PRAY DLC MOONCRASH
Proseguiamo con Mooncrash :)
L’offerta videoludica degli anni “10” ci ha abituato a vedere i titoli tripla “A” arricchirsi sistematicamente di DLC post lancio. Nessuno però si aspettava un DLC per il Prey di Arkane Studio, reboot del vecchio Prey, uscito nel 2017.
Considerato che il titolo non aveva certo raggiunto dati di vendita esaltanti, si pensava che Prey fosse giunto al termine della sua avventura sugli scaffali dei negozi.
Al contrario, all’E3 del giugno scorso, è stata annunciata a sorpresa un’espansione che di lì a pochi giorni è diventata disponibile: Mooncrash.
Iniziamo subito col dire che non si tratta di un seguito dell’avventura precedente, bensì di un’avventura parallela (o spin-off, se preferite).
Trama senza spoiler
Questa volta interpretiamo Peter, un hacker al soldo della KASMA Corp., incaricato di indagare sul disastro avvenuto sulla base lunare di Pytheas.
Il malcapitato, in orbita attorno alla Luna dentro una capsula, non vede l’ora di tornare dalla sua famiglia, ma deve prima soddisfare le richieste del suo committente.
Per portare a termine il suo compito Peter dovrà, attraverso una simulazione, impersonare i cinque sopravvissuti all’incidente.
Gameplay
Rispetto al gioco base beh… preparativi a qualcosa di molto diverso.
Siamo di fronte a un Roguelike che della sua incarnazione precedente mantiene l’aspetto tecnico (con pregi e difetti), il sistema di controllo, e l’impostazione da shooter.
All’inizio il gioco ci mette nei panni del primo sopravvissuto (unico personaggio selezionabile alla partenza) “il Volontario”.
Immediatamente ci rendiamo conto che nella sua “scheda del personaggio” figurano solo abilità affini ai poteri Typhon, quindi a differenza del gioco base, dove il nostro alter ego godeva di piena libertà nella scelta dei poteri, in Mooncrash ogni personaggio ha una specializzazione ben precisa.
La nostra missione consiste nel guidare lo sventurato a una capsula di salvataggio in modo che possa lasciare la stazione incolume, possibilmente ultimando anche la sua quest personale.
Una volta eseguito il compito verrà sbloccato un nuovo personaggio da estrarre dalla stazione (anch’esso con un set di abilità proprie) e via così finché non avrete sbloccato tutti e 5 gli avatar digitali disponibili.
Ma non pensiate che sia così semplice….
La mappa di gioco è enorme e nasconde insidie a ogni angolo.
Oltre ai soliti infidi Mimic, e tutto il campionario del vecchio Prey, troveremo qualche aggiunta insidiosa come lo Squalo Lunare.
Probabilmente durante la primissima estrazione del Volontario non morirete mai, ma con l’avanzare della Run il gioco vi porterà a morire più e più volte.
Ogni volte che tutti i personaggi a disposizione saranno morti o fuggiti (o un mix di entrambi) la simulazione ripartirà da capo.
Per completare il gioco dovremo estrarre tutti e cinque i personaggi senza morire mai in un’unica Run.
Per ogni reset della simulazione alcuni parametri cambieranno in maniera procedurale (ubicazione delle armi, oggetti, nemici, porte chiuse oppure aperte, ecc...) mentre la mappa resterà sempre la stessa.
Aggiungiamo poi che la simulazione è soggetta alla corruzione: ogni 20 minuti di gioco la corruzione aumenterà di un livello rendendo i Thypon più forti.
Una volta raggiunto il massimo livello, la simulazione avrà termine e verrà resettata.
Fortunatamente la meccanica della morte permanente non è così castrante come in altri Roguelike.
Alla morte di un personaggio tutte le abilità che avrà ottenuto nel corso di quella Run non andranno perdute.
Durante ogni Run otterrete dei punti simulazione per ogni Thypon che eliminerete, utili per comprare equipaggiamento, armi e munizioni, alla partenza (anche i progetti delle armi permangono alla morte).
Ciò significa che i vostri personaggi diverranno man mano sempre più potenti, eliminando quella brutta sensazione di frustrazione, propria dei giochi del genere.
L’ambiente e le risorse a disposizione sono in comune all’interno della stessa Run, quindi se deprederemo un cadavere con un personaggio, i successivi non troveranno niente addosso a quel corpo, così come solo un personaggio con l’abilità hacker sarà in grado di aprire un determinato accesso rendendolo accessibile ai propri compagni in futuro.
Gli obbiettivi personali dei 5 fuggitivi sono una buona idea per aggiungere quel tocco di lore che altrimenti lascerebbe con l’amaro in bocca gli appassionati di Prey.
Tutte queste componenti, e la voglia di scoprire nuovi percorsi e strategie, donano a Mooncrash una buona rigiocabilità.
La longevità della prima partita si attesta circa sulle 10 ore, ma molto è basato sul tempo che dedicherete all’esplorazione della base lunare.
Conclusioni
Di certo Mooncrash offre una variante sul tema di Prey davvero intrigante e rigiocabile, seppur ancorata ai limiti del gioco base su PS4.
Uno sforzo per migliorare la resa grafica sarebbe stato gradito, ma essendo un’espansione di sostanza non si può chiedere di più.
Il grado di sfida che permea questo DLC è palpabile e se avete affrontato Prey al livello di difficoltà facile probabilmente Mooncrash vi farà dannare l’anima e potrebbe risultare troppo ostico e frustrante, nonostante la crescita continua dei vostri personaggi.
Chi invece ha affrontato Talos 1 a livelli più alti gradirà enormemente la sfida che questo DLC offre. Senza dubbio un DLC come se ne vedono pochi.
sabato 25 agosto 2018
# Frammenti Videoludici
# La Stanza degli Ospiti
Pray: Mooncrash
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