martedì 20 gennaio 2015

# La Stanza degli Ospiti

127.0.0.Dito Von Tease

Su di lui aleggia il mistero più assoluto. 
Si sa solo che ha 35 anni, che vive a Bologna e fa l’art director, l’illustratore e il graphic designer. Lo hanno cercato e lo stanno cercando tutt’ora da ogni angolo del mondo ed è la prova vivente, nonché strabiliante, di quanto internet sia un mezzo di comunicazione veramente potente. 
E’ diventato famoso da un giorno all’altro senza volerlo: quest’oggi ho il piacere, ma soprattutto il grande onore, di ospitare fra le pagine del mio blog niente popò di meno che il simpatico e geniale Dito Von Tease.


Steve Jobs
1.      Ciao Dito e grazie per il tempo che mi hai dedicato. Cominciamo dall’inizio: ci racconti come è nato Dito Von Tease?


Il progetto Ditology è partito nel 2009. Volevo creare il mio account Facebook, ma volevo che fosse uno spazio virtuale libero dalle intrusioni dei parenti, dei colleghi e degli “amici”. Mi sono così nascosto dietro un dito.

Il desiderio di nascondermi dalla vita reale mi ha fatto riflettere sull’identità, mia e delle persone in generale…
Quindi ho scelto l’immagine di un dito, per suggerire che tutti noi ci nascondiamo dietro un’immagine che vogliamo dare di noi stessi. Questo è il mio Dito: la rappresentazione delle maschere che indossiamo nella vita… probabilmente per preservare la fragile unicità individuale della nostra impronta digitale.


2.      L’idea di usare un simpatico dito come avatar su Facebook, ti ha portato un successo incredibile e inaspettato. Cos’hai pensato sul momento?


Ho pensato di aver creato qualcosa di veramente originale senza accorgermene...

Ti accorgi che un progetto funziona, quando hai molto successo, ma alcuni italianetti lo snobbano.


3.      Nel 2009 è nato il Progetto Ditology. Ce ne parli un po’?

Volevo avere un account su Facebook, ma volevo che fosse anche uno spazio tutto per me, libero dalla curiosità di parenti e colleghi di lavoro e crearmi nuovi amici sconosciuti da tutto il mondo. E così mi sono nascosto dietro un dito, come dice il famoso proverbio.


Mark Zuckerberg
4.      Il tuo nome prende ovviamente ispirazione dalla bellissima Dita von Teese. Come mai questa scelta?


È ispirato a Dita Von Teese, la famosa icona dello stile "bourlesque" una vera esperta nell’arte del travestimento.

Il suo "Teese" diventa nel mio caso "Tease", dall’inglese “to tease” che significa “stuzzicare”, per invitare ad una riflessione curiosa sul complicato mistero dell’identità personale…


5.      Hai trasformato in simpatiche dita moltissimi personaggi illustri del passato e del presente, sia reali che immaginari. Da grande fan di Star Trek, personalmente ho amato molto il Dito Spock. Il tuo preferito, quello a cui sei particolarmente affezionato, invece qual è?

Spock!


Spock
6.      Quel è stato il primissimo Dito che hai realizzato ispirandoti a un personaggio?

Sherlock Holmes. 


Sherlock Holmes
7.      Fra tutti quelli che hai creato, qual è stato il più difficile?

I più difficili sono quelli che non avete ancora visto...


8.      C’è qualche personaggio che hai deciso di non “ditizzare” mai? Se sì, perché?

Gli italiani mediocri. Perché si portano appresso un pubblico di teleidioti che non voglio tra i piedi.


9.      Fra tutte le proposte di lavoro o collaborazione che hai ricevuto, quale ti ha reso più orgoglioso?


Un articolo con intervista di 6 pagine su Topolino con vignetta di Silvia Ziche a me dedicata.
E la realizzazione dei 'ditratti' di Elio e le Storie Tese...

Poi tutte le pubblicazioni mondiali... ho pensato di essere vittima di uno scherzo organizzato, all'inizio.


10.  Più o meno quanto tempo impieghi per creare un singolo Dito?

Più o meno 8 ore... a volte 15 ore, tutto dipende dalla complessità e soprattutto trovare l'espressione... perché i dettagli contano.


11.  Com’è stata accolta la tua arte in Italia?


Secondo te in Italia esiste qualche tipo di accoglienza nei confronti della digital art o qualcosa di parallelo che non sia precedente al 1800? Abbiamo un clan di 70enni che mangiano sulle rovine dell'arte e della cultura e pensano che la pop art e la sperimentazione degli anni sessanta-settanta sia ancora la vera novità, perché la loro testa è rimasta ferma a quel periodo d'oro, un periodo di giovani benestanti mantenuti che facevano la lotta in piazza per noia.

L'Italia non esiste, è solo un racconto televisivo. 

La Grande Bellezza ha detto tutto su questo argomento e consiglio a tutti di rivederlo. (sì sì, lo sappiamo che ai critici di cinema di Facebook disoccupati e rosiconi questa grande opera ha fatto cagare).




12.  E all’estero?

Questo "estero" mi sta mantenendo in parte. Vendo stampe a Londra e Parigi, ogni tre mesi mi mandano report delle vendite e mi stressano affinchè io firmi subito per potermi pagare subito. Interviste su quasi tutti i quotidiani e settimanali online e cartacei del mondo, libri, proposte concrete. Esattamente.


13.  Immagino tu stia lavorando a qualcosa, al momento. Puoi darci qualche indizio o è top secret?

Sto lavorando ad un nuovo progetto, sarà nuovamente ispirato agli idoli e icone, ma... (non posso parlare).


14.  Ci racconti un aneddoto divertente riguardante uno dei tuoi famosi polpastrelli?

Ogni tanto faccio screenshot delle mail e dei messaggi  con le richieste più assurde e le condivido su Facebook... sono troppe non riesco a ricordarne una in particolare...


15.  Un’ultimissima domanda: Esiste il Dito di Dito Von Tease? Ci piacerebbe moltissimo vederlo :)

Il Dito di Dito esiste e si trova su Topolino n. 3048!


Ringrazio Dito per la disponibilità e la gentilezza dimostrata e vi invito a guardare i suoi lavori cliccando qui, facendo un salto sul suo profilo Facebook, scegliere una bellissima cover per il vostro smartphone e magari a scaricare la sua App così da potervi ditizzare a piacimento grazie a un sacco di combinazioni diverse!

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